Le campagne italiane sono sempre più infestate da alieni. Non si tratta di omini verdi provenienti da Marte, ma di insetti e microrganismi estranei agli ecosistemi nostrani che sono giunti in Italia grazie all'intensificarsi dei commerci globali e che hanno trovato nelle nostre campagne, complice anche il mutamento del clima, un luogo in cui insediarsi e riprodursi.
La diffusione delle specie aliene (o alloctone) in agricoltura rientra nella problematica più grande delle specie esotiche invasive, definite in ambito internazionale con la sigla Ias - Invasive Alien Species, cioè quelle specie vegetali e animali introdotte dall'uomo accidentalmente o deliberatamente, al di fuori del loro areale naturale di distribuzione.
Le Ias sono la seconda causa, dopo la frammentazione degli habitat, della perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici a essa correlati.
Secondo i dati del Daisie (Delivering Alien Invasive Species in Europe), in Italia, che per le favorevoli condizioni climatiche è uno dei paesi Europei maggiormente interessati dalle invasioni biologiche, sono presenti oltre 1.500 specie aliene, un terzo delle quali sono insetti capaci di adattarsi, sia a variazioni termo-igrometriche che a nuovi substrati alimentari e riproduttivi, con danni economici molto rileventi.
I casi più eclatanti:
- Halyomorpha halys: meglio nota come cimice asiatica, questo insetto originario di Cina e Giappone, è stato rinvenuto nel modenese nel 2012 e da lì si è espanso in tutta la Pianura Padana. Altamente polifago, causa danni estesi alla frutticoltura e all'orticoltura. La particolare resistenza agli insetticidi e l'alta mobilità ne fanno un insetto difficilmente controllabile;
- Popillia japonica: è un coleottero giapponese appartenente alla famiglia degli scarabeidi altamente vorace. Si ciba di moltissime specie di valore agricolo, specialmente mais, soia e vite. Presente in Usa, Cina, Russia e Portogallo, questo insetto è arrivato in Lombardia (Italia) nel 2014. Non essendo presenti predatori naturali, la Popillia japonica si sta espandendo in altre regioni italiane;
- Drosophila suzukii: il moscerino dei piccoli frutti è un insetto proveniente dalla Cina comparso per la prima volta nel 2011 in Emilia Romagna. Viene attratto dalla frutta matura dove depone le uova sotto l'epidermide. Una volta schiuse, le uova danno vita a larve che distruggono il valore commerciale del prodotto. Le colture più colpite sono: ciliegio, fragola, piccoli frutti, albicocche, pesche.
Per poter introdurre strategie adeguate di difesa e contenimento delle popolazioni di organismi nocivi, la prima ed importantissima azione da fare è monitorarne il loro arrivo e verificarne la diffusione nel territorio nazionale.
Gli organismi nocivi si dividono in 2 tipologie:
- quelli già insediati in alcuni territori da diversi anni, dove la loro eradicazione diventa impossibile. Da un lato, si deve seguire la loro diffusione nel territorio, dall'altro si devono trovare strategie integrate di contenimento per stabilire un giusto equilibrio biologico;
- quelli di recente o di possibile introduzione: va monitorata la loro presenza o il loro arrivo, tentando di introdurre tutte le strategie per evitarne la diffusione (organismi da quarantena). Il Regolamento (Ue) 2016/2031, che ha modificato il regime fitosanitario europeo, introduce una nuova classificazione degli organismi nocivi; prevede quattro categorie principali, al fine di una migliore definizione delle priorità delle azioni e delle misure da adottare.
Fra gli organismi da quarantena rilevanti per la Ue, considerati prioritari, desta molta preoccupazione:
- Bactrocera dorsalis: mosca orientale della frutta, diffusa in oltre 65 Paesi tra Asia, Africa e isole del Pacifico, è stata evidenziata in Campania nel 2022 la presenza di alcuni adulti in trappole attrattive installate nel territorio. È un insetto altamente polifago con oltre 300 specie ospiti, molte delle quali di elevato interesse agrario (drupacee, pomacee, agrumi e ortive). È in grado di compiere fino a dieci generazioni all'anno.
Le proposte di Gea srl per il monitoraggio ed il controllo delle principali specie aliene
Gea, in collaborazione con istituti di ricerca e università, è fortemente focalizzata su questo tema, cercando di offrire i migliori strumenti per un corretto monitoraggio.
Cymatrap
Trappole a feromoni per il monitoraggio di Halyomorpha halys. Sono 2 i feromoni necessari: un erogatore in silicone ed uno in fialetta, i quali si impiegano contemporaneamente. Questi feromoni, complementari fra loro, sono formulati direttamente da Gea: le prove di campo hanno dimostrato una capacità attrattiva comparabile ai migliori standard di mercato e garantiscono la massima attrattività.
(Fonte: Gea Srl)
Mass® Large per Popillia Japonica
Dispositivo per il monitoraggio e la cattura di Popillia japonica, da utilizzare in combinazione con l'erogatore dell'attrattivo sessuale a base di feromone e l'erogatore di attrattivo a base di odori floreali. Il feromone sessuale per il monitoraggio della Popillia japonica è stato messo a punto una quarantina di anni fa da un pool di studiosi internazionali e prodotto dall'Istituto Donegani di Novara (Isagro). Le prove condotte in questi ultimi anni in Italia hanno confermato l'ottima qualità del prodotto e la perfetta capacità attrattiva, rendendolo comparabile ai prodotti dei principali competitor (identica composizione chimica).
(Fonte: Gea Srl)
Drosatrap e Drosaliquid
La prima è una trappola utilizzata per il monitoraggio e la cattura di massa del moscerino dei piccoli frutti; è una trappola selettiva che, grazie al suo design, impedisce la cattura di altri insetti, compresi quelli utili come le api. Viene attivata con Drosaliquid, nuovo attrattivo liquido composto da un idrolizzato proteico che funziona per una vasta gamma di ditteri, come Ceratitis capitata o Bactrocera oleae.
(Fonte: Gea Srl)
Bactrocera dorsalis
Trappola gialla appositamente modificata e migliorata, con erogatore di metileugenolo contenuto in una capsula a gabbia protettiva per evitare che l'operatore venga a contatto con la sostanza contenuta.
(Fonte: Gea Srl)
Wing Evo
Nuova trappola cromotropica adesiva, (in fase finale di messa a punto da Gea, e a breve disponibile) che deriva dal modello Wing, studiata per il monitoraggio di Bactrocera dorsalis.
(Fonte: Gea Srl)
Per maggiori informazioni, consulta il Catalogo inFarm
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Fonte: Gea Srl