Consueto aggiornamento sulle emergenze fitosanitarie avallate dal Servizio Fitosanitario Nazionale e pubblicate sul sito del Ministero della Salute lo scorso 25 gennaio.
I portatori di interesse, che ricordiamo possono andare dalla grande organizzazione alla singola azienda agricola, hanno richiesto l'impiego di prodotti fitosanitari non autorizzati per la risoluzione di problemi per i quali non dispongono di soluzioni valide. Vediamo quali.

 

Sostanze attive non autorizzate

Beauveria brognartii. Questo microrganismo viene proposto per il controllo del maggiolino che provoca danni di notevole entità su pomacee e vite, gli adulti defogliano le piante e le larve si nutrono delle radici. La B. brognartii è una vecchia conoscenza: è stata autorizzata in Europa sino al 2008, anno in cui il notificante ha rinunciato alla sua difesa nell'ambito della cosiddetta quarta lista di revisione UE delle sostanze attive ad attività fitosanitaria, in quanto non sufficientemente remunerativa per giustificare gli investimenti necessari per la generazione degli studi previsti dall'allora nuova normativa. Ci sarà un ripensamento o ci si accontenterà del "mordi e fuggi" delle emergenze?

 

Estensioni di impiego

Clomazone+Pendimetalin. Questa soluzione viene richiesta per il diserbo di prezzemolo e sedano, colture minori che negli altri Paesi europei godono di una via privilegiata per il rilascio di autorizzazioni "normali". In Italia a febbraio dovrebbe diventare operativa la nuova linea guida sugli usi minori che si ripromette di adeguarsi allo standard europeo e diminuendo il numero di autorizzazioni di emergenza che sovraccaricano il Ministero della Salute.

Pythium oligandrum. Questo fungicida microbiologico viene proposto per il controllo della muffa grigia dell'actinidia.

Flupyradifurone.
Controllo degli afidi di spinaci e simili (compreso bietola da costa e da foglia) e scarole e indivie a foglia larga (scarole, ricce, cicorie, radicchi). 

Propaquizafop.
Diserbo del coriandolo da seme.

Napropamide.
Diserbo di brassicacee, cavolo verza, cavolo di Bruxelles, ravanello, rucola, crescione e valerianella.

Azadiractina
. Questo insetticida di origine naturale viene proposto contro afidi di fagiolo, lenticchia, pisello, patata, ciliegio e susino e cocciniglie della Vite.

Beauveria bassiana ATCC 74040.
Insetticida microbiologico proposto contro il ragnetto rosso della soia.

Flazasulfuron.
Diserbo di pomacee, drupacee, frutta a guscio.

Paecilomyces fumosoroseus.
Altro insetticida microbiologico contro tripidi e aleurodidi di fragola, lattughe e simili.

 

Consueto avviso per i lettori: affinché queste soluzioni di emergenza possano essere utilizzate in campo si dovrà aspettare la pubblicazione di un decreto del Ministero della Salute che le autorizza per un periodo di 120 giorni, come previsto dall'articolo 53 del citato regolamento 1107/2009. Ricordiamo che il confronto delle soluzioni disponibili per la risoluzione delle emergenze fitosanitarie deve in primis tenere conto dell'eventuale disponibilità di prodotti autorizzati e della percorribilità di alternative non chimiche.
Non sempre la segnalazione di un'emergenza porta automaticamente all'autorizzazione: le aziende produttrici devono infatti presentare domanda di autorizzazione per emergenza fitosanitaria, corredata dai dati sperimentali per dimostrare l'efficacia e la sicurezza del prodotto per l'uomo e l'ambiente.

 

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  • Portale del Ministero della Salute sulle autorizzazioni in deroga per emergenza fitosanitaria
  • Portale "Trovanorme"
  • Database Ue delle autorizzazioni di emergenza
  • Regolamento (CE) N. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009 relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE