Dopo un primo esperimento effettuato nel 2009 con i fungicidi triazolici, l'Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) compie un altro passo verso la definizione di una metodologia per valutare il rischio dell'esposizione a residui di differenti agrofarmaci presenti contemporaneamente sulle stesse derrate alimentari.

Il lavoro, pubblicato come consueto sul sito internet dell'agenzia, analizza tutte le sostanze attive approvate in europa sino al maggio 2009 e, sulla base della documentazione presentata a supporto della loro autorizzazione (tipicamente i "Draft Assessment Report" e i sommari della valutazione congiunta - il cosiddetto peer review) e di lavori di letteratura, le raggruppa in base ai loro effetti sul sistema nervoso e sulla tiroide. Delle 344 sostanze interessate solo 224 sono state considerate rilevanti, in quanto i microrganismi, i feromoni, i prodotti scarsamente documentati e quelli considerati innocui sono stati esclusi dall'analisi.
Il raggruppamento è stato effettuato sulla base di quattro differenti livelli di dettaglio:
1) Organo bersaglio. In questa prima versione sono stati presi in esame il sistema nervoso e la tiroide, riservando a futuri aggiornamenti il completamento della vasta casistica (es. sistema cardiovascolare, sistema riproduttivo, etc.)
2) Effetto sull'organo bersaglio (es. salivazione, attività motoria), indipendentemente da modo e meccanismo di azione
3) Modo d'azione (es. interferenza sulla trasmissione degli impulsi nervosi)
4) Meccanismo d'azione (es. inibizione dell'enzima acetilcolinesterasi)
Analisi degli effetti su altri organi (fegato, sistema riproduttivo) sono stati commissionati ad altri istituti oltre a quello danese (Dtu - Danish technical university) e olandese (Rivm - National institute for public health and the environment), già coinvolti nella presente opinione, quali l'italiano Icps (International centre for pesticides and health risk prevention) e la francese Anses (Agence nationale de sécurité sanitaire, de l'alimentation, de l'environnement et du travail), e i relativi risultati verranno probabilmente inseriti in un prossimo aggiornamento dell'indagine appena presentata.
Semplificando molto, gli esperti che hanno partecipato al progetto hanno selezionato, per ciascuno degli effetti riscontrati, i cosiddetti "end-points tossicologici" (Noael - Livello di non effetto indesiderato e Loael - Livello inferiore di esposizione con effetti avversi) rendendo possibile il calcolo di una sorta di "media ponderata" degli effetti di sostanze diverse e consentendo, una volta messo a punto e validato il sistema, di quantificare con maggiore precisione il rischio di più sostanze presenti contemporaneamente sulla stessa derrata alimentare. Questo approccio fornirà risposte scientificamente più solide rispetto a certi esercizi attualmente adottati a scopo di immagine che, mediando risultati spesso riferiti a effetti diversi (e quindi non sommabili), "sommano mele con pere" terrorizzando i poveri produttori ortofrutticoli chiamati al rispetto di standard qualitativi sempre più stringenti.