Il miele e gli integratori alimentari contenenti polline derivato da un Ogm costituiscono alimenti prodotti a partire da Ogm che non possono essere immessi in commercio senza previa autorizzazione.

Lo stabilisce una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, espressa ieri 6 settembre 2010 nell'ambito della controversia giudiziaria che oppone Karl Heinz Bablok, apicoltore amatoriale, e Freistaat Bayern (Land della Baviera, Germania), proprietario di diversi terreni sui quali, negli ultimi anni, è stato coltivato a fini di ricerca mais geneticamente modificato della linea Mon 810. In prossimità di questo terreni Bablok produce miele per la vendita e per il proprio consumo. Fino al 2005 produceva anche polline destinato alla vendita come prodotto alimentare, sotto forma di integratori. Nel 2005, nel polline di mais estratto dagli alveari posti a una distanza di 500 m dai terreni del Freistaat Bayern è stata riscontrata la presenza di Dna di mais Mon 810 e di proteine transgeniche. Inoltre, è stata rilevata in alcuni campioni di miele la presenza di esigui quantitativi di Dna di mais Mon 810.

Tuttavia, la corte di giustizia europea, interpellata sull'argomento dal giudice tedesco, precisa che "tale polline non costituisce più in sé un Ogm qualora abbia perso la sua capacità riproduttiva e risulti privo di qualsivoglia capacità di trasferire materiale genetico".

Dunque, fa notare Coldiretti, la coltivazione di un campo Ogm è in grado di determinare la contaminazione del miele attraverso il trasporto del polline da parte delle api, rendendo necessaria in ogni caso una specifica autorizzazione per la messa in vendita, a "prescindere dalla proporzione di materiale geneticamente modificato contenuta nel prodotto di cui trattasi" e "indipendentemente dal fatto che tale materiale sia stato incluso intenzionalmente o meno". Il polline non è un corpo estraneo né un'impurità rispetto al miele, bensì un suo normale componente, di modo che dev'essere effettivamente qualificato come "ingrediente".

In Italia è vietato coltivare Ogm e di conseguenza il miele prodotto sul territorio nazionale, facilmente riconoscibile attraverso l'etichettatura di origine obbligatorio, non è contaminato.

Coldiretti ricorda però che in Italia vengono importati grandi quantitativi di miele da Paesi comunitari ed extracomunitari in cui sono diffuse le coltivazioni Ogm. La superficie Ogm in Europa nel 2010 si è ridotta a 91.643 ettari, dei quali 91.193 coltivati a mais. Su un totale di 27 Paesi dell'Unione Europea solo in sei è stato coltivato mais Ogm (Spagna, Romania, Slovacchia, Portogallo, Polonia e Repubblica Ceca). Ma le coltivazioni Ogm sono presenti in molti Paesi extracomunitari, dagli Stati Uniti alla Cina.