"Allo scopo di salvaguardare il patrimonio apistico nazionale e la sicurezza per gli operatori, ho chiesto al ministero della Salute di confermare la sospensione dei neonicotinoidi e del fipronil, insetticidi utilizzati per la concia del mais. Tale richiesta nasce dal fatto che le modifiche apportate alle macchine seminatrici non hanno fornito sufficienti garanzie per la salvaguardia delle api, le quali hanno manifestato una serie di effetti non letali, come disorientamento e perdita di memoria olfattiva, soprattutto in corrispondenza della semina di ampie superfici di mais".

Così il ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan ha commentato i risultati ottenuti dal progetto di ricerca Apenet, finanziato dal ministero ed attuato da una serie di istituti di ricerca coordinati dal Cra, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.

Il progetto Apenet ha infatti confermato una serie di evidenze sperimentali, emerse già nel corso del 2009, i cui elementi essenziali possono essere così riassunti:

• la rete di monitoraggio nazionale istituita grazie ad Apenet non ha rilevato, nella primavera 2010, anomali fenomeni di mortalità delle api;

• i test di polverosità sul seme conciato hanno confermato i progressi compiuti con le più moderne tecniche di concia;

• la modifica apportata alle seminatrici di mais attraverso l'istallazione di un 'deflettore' ha generato un abbattimento medio delle concentrazioni delle sostanze attive rilevate del 50% circa rispetto alle macchine tradizionali;

• le prove con le macchine seminatrici in pieno campo hanno evidenziato che con l'aumentare dell'estensione della superficie seminata, aumenta anche il livello di contaminazione delle zone limitrofe.

I dati di Apenet hanno dunque evidenziato che le modifiche apportate alle seminatrici per ridurre la dispersione delle polveri durante la fase di semina non hanno fornito sufficienti garanzie per la salvaguardia delle api – che, come è noto, rappresentano delle vere cartine di tornasole sulle condizioni reali dell'ambiente - le quali hanno manifestato una serie di effetti non letali, soprattutto in corrispondenza della semina di ampie superfici di mais.

"Proprio per intervenire con maggiore efficacia sulle macchine seminatrici, ho chiesto al Cra – conclude il ministro Galan – di potenziare la parte ingegneristica della ricerca, in modo da ridurre al minimo il rischio di contaminazione a seguito della dispersione delle polveri durante la semina".