Riprende senza sosta la progressiva eliminazione delle sostanze attive incompatibili con i requisiti di sicurezza tossicologica e ambientale previsti dall’Unione europea.
I due celebri erbicidi atrazina e simazina sono stati infatti giudicati inidonei a far parte della lista di sostanze attive autorizzate in Europa.
I provvedimenti di “non iscrizione” sono stati notificati rispettivamente con la decisione
2004/248/CE per l’atrazina e 2004/247/CE per la simazina, entrambi datate 10 Marzo 2004 e pubblicate sulla GUCE L78 del 16 marzo 2004.
Per entrambi le sostanze i motivi della mancata iscrizione sono da ricercare nel fatto che il loro impiego, anche a dosi controllate e su di un numero limitato di colture, può, in condizioni particolari, inquinare le falde sotterranee.Alla luce della documentazione disponibile non è stato infatti possibile individuare scenari di utilizzo o misure di attenuazione del rischio in modo che l’impiego di questi due erbicidi risultasse sufficientemente sicuro.
Le conclusioni cui sono giunti gli esperti europei non fanno tuttavia che confermare quanto era stato accaduto in Italia negli anni 80 quando “il ciclone atrazina” aveva raggiunto le
prime pagine dei giornali proprio per la sua sfavorevole caratteristica di percolare nelle falde freatiche, con possibili rischi per le acque potabili.
Infatti l’atrazina era stata inizialmente vietata nelle aree dove si erano riscontrati livelli di residui dell’erbicida superiori al limite di 1 µg/l (
O.M. 25 Giugno 1986, O.M. 3 Aprile 1987).
Nel 1988 un analogo provvedimento (
O.M. 31 Marzo 1988) sospendeva l’impiego anche di molinate e bentazone, sempre nelle zone a rischio.
Per questi ultimi due principi attivi le misure di mitigazione del rischio si sono rivelate sufficienti, tanto è vero che entrambi sono adesso iscritti della lista dei principi attivi autorizzati in Europa.
Nel 1990 il divieto di impiego dell’atrazina diviene generalizzato (
O.M. 21 Marzo 1990) e viene decretata la fine delle formulazioni contenenti atrazina da sola. Anche alaclor, metolaclor e trifluralin sono oggetto di limitazioni, ma per questi prodotti le misure si rivelano efficaci tanto da non richiedere ulteriori provvedimenti normativi.
Tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992 l’allora ministero della Sanità revoca ad uno ad uno i prodotti contenenti atrazina da sola e ne conferma il divieto generalizzato di impiego (
O.M. 18 Marzo 1992) per l’anno 1992, proseguito anche nel 1993 (O.M. 23 Marzo 1993). Infine nel 1994 vengono sospese le superstiti autorizzazioni di atrazina in miscela (D.M. 14 aprile 1994), in teoria per due anni ma in pratica a tempo indeterminato.
Tuttavia l’importanza agronomica della simazina e soprattutto dell’atrazina è tale che molti Paesi, dove evidentemente la situazione delle falde freatiche è migliore di quella italiana, hanno chiesto e ottenuto di poter continuare a permetterne l’impiego in alcuni settori giudicati essenziali, come dettagliato nelle tabelle 1 e 2.

 

Tabella 1. Riepilogo dei paesi e delle colture dove l'atrazina potrà continuare a essere utilizzata sino al 2007.

Stato membro

Impiego

Irlanda

Mais, silvicoltura

Regno Unito

Granturco dolce, silvicoltura

Spagna

Mais

Portogallo

Mais

 

 

Tabella 2. Riepilogo dei paesi e delle colture dove la simazina potrà continuare a essere utilizzata sino al 2007.

Stato membro

Impiego

Grecia

Olive

Regno Unito

Fagiolo, asparago, rabarbaro, piante ornamentali da vivaio

Paesi Bassi

Fragola

Irlanda

Patata, fava comune, rabarbaro, asparago, piccoli frutti, alberi da frutto, piante ornamentali/aree di svago

Belgio

Scorzonera, asparago, piante ornamentali, rabarbaro

Spagna

Pomacee, agrumi, nocciola, vite

 

Per entrambi i principi attivi gli Stati membri dovranno revocare le rispettive autorizzazioni entro il 10 settembre 2004, con smaltimento scorte entro l’11 giugno 2005.
Dopo tale data potranno essere commercializzati solamente prodotti con etichetta limitata agli usi essenziali e solamente nei paesi ove questi sono previsti.
Entro il 30 giugno 2007 le rimanenti autorizzazioni dovranno essere revocate e lo smaltimento delle scorte dovrà terminare entro l’anno. Nel 2008 atrazina e simazina non saranno più presenti in europa, sostituiti da mezzi alternativi che gli Stati membri si sono impegnati a trovare quando hanno richiesto gli “usi essenziali”.