Il progetto, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020, prevede la collaborazione tra l’azienda altoatesina e una rete selezionata di partner formata, da università (Università Udine e Universität Innsbruck), da centri di sperimentazione agraria (centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg) e imprese (Kärntner Saatbau e Dr Schär Austria di Klagenfurt) con competenze nei campi della genetica, chimica, agronomia e scienze alimentari.
Per migliorare la qualità e la resa dei cereali minori (avena e miglio) e di uno pseudo-cereale quale il grano saraceno, tutti naturalmente privi di glutine, il progetto Re-Cereal prevede il recupero di diverse varietà provenienti da paesi europei quali Austria, Italia, Francia, Slovenia, Polonia, Russia, Svizzera, ed extra europei come Usa e Canada. Inoltre, verranno realizzati campi sperimentali nell’area di programma, sia in Friuli Venezia Giulia che in Alto Adige e in Carinzia.
I partner, attraverso prove di campo sperimentali, procederanno alla raccolta di dati agronomici e fisiologici per ciascuna delle varietà recuperate, prestando particolare attenzione alle dimensioni dei chicchi, alla resa ed alla resistenza a stress biotici ed abiotici. Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo di processi di macinazione in grado di preservare la ricchezza nutrizionale naturalmente presente nelle granelle di miglio, grano saraceno e avena.
Queste analisi permetteranno ai ricercatori di Re-Cereal di individuare le varietà più promettenti che, attraverso un programma di miglioramento genetico tradizionale, consentiranno di ottenere selezioni con performance agronomica ottimale e dotate di caratteristiche tecnologiche, sensoriali e nutrizionali in grado di garantirne sia l’utilizzo da parte dell’industria alimentare che il gradimento dei consumatori.
Per gli esperti coinvolti nel progetto la reintroduzione di miglio, avena e grano saraceno nelle regione alpine potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella corretta rotazione dei terreni. Il grano saraceno è considerato dagli agronomi un cereale di secondo raccolto con molteplici proprietà positive: le sue numerose radici smuovono le zolle, ammorbidendo il terreno, mentre la sua rusticità ne facilita la coltivazione senza prodotti fitoterapici.
"Dr. Schär ha sempre attribuito grande importanza all’innovazione - dichiara Ulrich Ladurner, presidente del gruppo Dr Schär - Sempre per la stessa ragione abbiamo scelto di essere in prima linea anche per il progetto Re-Cereal perché crediamo nel rispetto dei cicli della natura".
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Fonte: Weber Shandwick