"Tutte le sementi di mais e di soia, prima di essere poste in vendita in Italia, sono sottoposte a precisi e molteplici controlli ufficiali e privati per accertare l'assenza di Ogm, in ottemperanza a quanto previsto dal decreto del 27 novembre 2003 dell'allora ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno. Lo stesso decreto del 2003 stabilisce inoltre che le sementi di mais e di soia devono essere accompagnate da una dichiarazione dell'azienda sementiera produttrice, in merito all'assenza di Ogm". E' quanto puntualizza Assosementi, l'Associazione italiana sementi, in relazione alle notizie di controlli analitici realizzati dall'Arsial, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione in a della Regione Lazio su coltivazioni di mais, che avrebbero portato ad individuare tre campi con presenza di Ogm.
"E' ancora prematuro potersi esprimere con precisa cognizione sull'origine della presenza di Ogm riscontrata dai controlli dell'Arsial, senza conoscere nulla del tipo di campionamento e di analisi effettuate sulle piante e soprattutto del livello di presenza di Ogm riscontrato - dichiara Assosementi - Quello che appare certo dalle notizie di stampa è che gli eventi di modifica genetica segnalati sono comunque autorizzati dalla Ue per l'importazione e l'impiego alimentare e che le sementi utilizzate dalle tre aziende agricole laziali sono state controllate più volte, non solo nell'ambito del piano di controlli ufficiale finanziato dal ministero delle Politiche agricole e realizzato dall'Inran-Ense insieme all'Ispettorato centrale repressione frodi, ma anche da parte dell'Agenzia delle dogane e della stessa Arsial".
"Non c'è un lotto di seme di seme di mais e di soia che venga posto in commercio in Italia che non sia garantito da un certificato di analisi ufficiale sull'assenza di Ogm. I lotti di seme che non sono sottoposti ai controlli ufficiali all'importazione o durante la certificazione, vengono comunque campionati ed analizzati dall'Inran-Ense sulla base di una convenzione privata sottoscritta tra Assosementi e la stessa Inran-Ense per fornire le massime garanzie agli agricoltori acquirenti. L'esperienza mondiale in materia di analisi per rilevare la presenza di Ogm – evidenzia Assosementi – ha dimostrato nel corso degli anni quanto le metodiche di campionamento e la precisione delle analisi siano cruciali per avere risultati attendibili e ripetibili. In tal senso il protocollo messo a punto del ministero delle Politiche agricole italiano, basato sul campionamenti delle sementi, continua a restare un modello di riferimento a livello europeo".
"Dovrebbe essere priorità di ogni Autorità regionale muoversi con grande attenzione in questo contesto molto delicato. Chi oggi paga le conseguenze di questa azione – così conclude Assosementi – sono le aziende agricole coinvolte e proprio ad esse va rivolta ogni premura ed urgenza per evitare che la situazione creatasi ne determini il collasso economico".
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Fonte: Assosementi