Nei prossimi anni gli agricoltori dovranno fare i conti con gli effetti dei cambiamenti climatici, che già oggi stanno creando non pochi problemi nei campi. Ci dobbiamo infatti aspettare una distribuzione sempre meno omogenea delle precipitazioni, con "bombe d'acqua" e giornate di calore intenso sempre più frequenti. Uno scenario non certamente favorevole al settore agricolo, che in questi ultimi anni ha subìto pesanti perdite a causa di un clima sempre più imprevedibile.

 

Per fornire alle colture la giusta quantità di acqua in qualunque condizione meteorologica, Mario Casoni ha installato un impianto di subirrigazione su 42 ettari, quest'anno coltivati a mais. "Con il sistema di Rivulis posso azionare le pompe dal mio smartphone e, fornendo acqua dal basso, raggiungo un livello di efficienza che altre tecnologie non possono garantire" racconta Casoni, che incontriamo nella sua azienda agricola in provincia di Modena. Qui gestisce 200 ettari di colture estensive tra cui frumento duro e tenero, mais, soia, barbabietola da zucchero ed erba medica.

 

Focus sulla subirrigazione

 

Quando l'acqua arriva dal basso

Normalmente gli impianti di irrigazione sfruttano la forza di gravità per far cadere l'acqua a terra. La subirrigazione, invece, capovolge questo principio. Si tratta infatti di una tecnologia che prevede di interrare ali gocciolanti appositamente concepite a 30-40 centimetri di profondità. L'acqua, per risalita capillare, satura gli strati sovrastanti di terreno, dove si sviluppa l'apparato radicale delle piante. Da fuori la superficie del campo risulta asciutta, ma in profondità il terreno è bagnato.

 

"Prima dell'installazione abbiamo effettuato un'indagine pedologica per capire la composizione del terreno e verificare che fosse adatto a ospitare le ali gocciolanti" spiega Mirco Vitali, Sales manager di Rivulis, uno dei principali produttori di sistemi di irrigazione innovativi nel mondo.

 

"L'impianto capta l'acqua da un canale adiacente il corpo aziendale. L'acqua viene filtrata attraverso quattro filtri a graniglia in batteria e un filtro a rete di sicurezza. Successivamente viene arricchita di elementi nutritivi attraverso un banco per la fertirrigazione e raggiunge, attraverso condotte interrate, le ali gocciolanti sotterranee arrivando in prossimità delle radici delle piante".

 

I filtri Rivulis depurano dalle particelle in sospensione l'acqua prolungando la vita dell'impianto di subirrigazione

I filtri Rivulis depurano dalle particelle in sospensione l'acqua prolungando la vita dell'impianto di subirrigazione
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Sei vantaggi della subirrigazione

Realizzare un impianto di subirrigazione ha un costo non indifferente, che tuttavia viene ripagato dagli enormi vantaggi derivanti dall'uso di questa tecnologia. Come sottolinea Casoni, il primo vantaggio è la possibilità di gestire una variabile altrimenti non controllabile. Grazie all'impianto di subirrigazione, l'agricoltore può fornire alle piante tutta l'acqua di cui hanno bisogno quando serve, senza dipendere dalle piogge o dalla logistica legata ad altri sistemi, come i rotoloni. Questo si traduce, a fine anno, in maggiori produzioni e di migliore qualità.

 

"Basta guardare il tablet e con un clic posso attivare le pompe e fornire acqua al mais senza dover gestire rotoloni o altri sistemi di irrigazione" specifica Casoni mostrandoci l'interfaccia di Manna, il software sviluppato da Rivulis che fornisce consigli irrigui agli agricoltori.

 

Il terreno del campo risulta asciutto in superficie, ma bagnato in profondità con l'impianto subirriguo Rivulis

Il terreno del campo risulta asciutto in superficie, ma bagnato in profondità con l'impianto subirriguo Rivulis
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Il secondo aspetto interessante è legato alla manodopera. Se nell'irrigazione tradizionale servono degli operatori per trasportare il rotolone nei campi e monitorarne il funzionamento, con la subirrigazione tutto avviene in maniera automatica, visto che le ali gocciolanti sono già posate nei campi.

 

Terzo elemento positivo riguarda la nutrizione. La presenza di un banco di fertirrigazione vicino al sistema di filtrazione consente di addizionare all'acqua di irrigazione tutti gli elementi nutritivi di cui le piante hanno bisogno. "Questo ci consente una nutrizione frazionata delle colture che si succedono in campo e ci permette di avere livelli qualitativi elevati" spiega Mario Casoni.

 

Il quarto vantaggio? È la durevolezza. "Se correttamente mantenuto, un impianto di subirrigazione resta funzionante a lungo, abbiamo casi di clienti che lo utilizzano da oltre vent'anni" precisa Vitali mostrandoci i bancali con le nuove ali gocciolanti appena consegnate e pronte per irrigare ulteriori superfici.

 

L'acqua viene attinta da un canale adiacente i campi e poi filtrata prima di essere immessa nell'impianto

L'acqua viene attinta da un canale adiacente i campi e poi filtrata prima di essere immessa nell'impianto
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

"Inoltre le tubazioni non intralciano le operazioni di campo, compresa la sarchiatura e i trattamenti contro la piralide. Dunque, possono fornire acqua a tutte le colture che Casoni deciderà di seminare nei prossimi anni, dalla soia al frumento, dal sorgo alla barbabietola da zucchero, fino al mais e al pisello proteico" prosegue Mirco Vitali.

 

Questo è un aspetto da non sottovalutare. Se alcune colture, come il pomodoro, già oggi vengono irrigate a goccia, altre che tradizionalmente crescono in asciutta, come il frumento, possono avvantaggiarsi della presenza dell'impianto di subirrigazione quando l'andamento stagionale non fornisce sufficiente acqua. In caso di bisogno, la risorsa idrica è sempre disponibile.

 

Infine, il quinto vantaggio riguarda la gestione della flora spontanea. Dato che l'acqua proviene da sotto, la banca semi del terreno non viene stimolata a germinare, così le piante possono svilupparsi senza dover competere con le infestanti.

 

Ulteriore beneficio è la possibilità di gestire la subirrigazione con un sistema digitale. Attraverso la centralina Rivulis C4500 è possibile controllare e monitorare l'intero impianto, mentre con il sistema di supporto alle decisioni Manna di Rivulis è possibile sapere quanto e quando irrigare.

 

Il terminale C4500 di Rivulis gestisce l'intero sistema di subirrigazione

Il terminale C4500 di Rivulis gestisce l'intero sistema di subirrigazione
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Subirrigazione e digitale, un'accoppiata vincente

Come ci mostra Vitali, nell'Azienda Casoni vi è una centralina meteo che monitora l'andamento meteorologico locale (precipitazioni, velocità dei venti e temperatura dell'aria). Questi dati vengono poi inviati a Manna che al contempo acquisisce dai satelliti le mappe multispettrali dei campi. Grazie a sofisticati algoritmi, il sistema Rivulis è in grado di valutare il fabbisogno idrico della coltura e se questo è soddisfatto dall'acqua presente nel suolo.

 

Dal tablet è possibile consultare tutte le informazioni sullo stato di idratazione della coltura e gestire l'impianto di irrigazione Rivulis

Dal tablet è possibile consultare tutte le informazioni sullo stato di idratazione della coltura e gestire l'impianto di irrigazione Rivulis
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

"Manna elabora tutti questi dati e suggerisce all'agricoltore per quanto tempo azionare l'impianto in modo da fornire alle piante la quantità di acqua necessaria al corretto sviluppo, senza sprechi" afferma Vitali.

 

A completare il quadro, all'interno dell'appezzamento sono sistemati dei sensori a diverse profondità che misurano la quantità di acqua presente nel terreno per poter ottimizzare la strategia irrigua suggerita da Manna.

 

Tanta tecnologia in un'ala gocciolante

Una volta interrata, l'ala gocciolante resta in campo per molti anni. Deve dunque essere progettata fin nei minimi dettagli e garantire elevata affidabilità. Nell'Azienda agricola Casoni è stato impiegato il modello Rivulis D5000 PCAS, un'ala gocciolante che garantisce un'eccezionale resistenza all'occlusione grazie alle caratteristiche del suo gocciolatore e alla funzione antisifone.

 

"Quando le pompe si fermano e le ali gocciolanti si svuotano, potrebbe formarsi una pressione negativa nei tubi che porta il gocciolatore a risucchiare acqua e particelle di terra. Queste, a lungo andare, possono compromettere la funzionalità del sistema" spiega Vitali. "Il modello D5000 PCAS è costruito in modo da evitare l'effetto sifone".

 

L'ala gocciolante autocompensante D5000 PCAS di Rivulis garantisce un'eccezionale resistenza all'occlusione

L'ala gocciolante autocompensante D5000 PCAS di Rivulis garantisce un'eccezionale resistenza all'occlusione
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

In più, le ali gocciolanti per la subirrigazione possono gestire ampie superfici grazie alla funzione di autocompensazione che mantiene costante la portata dei gocciolatori al variare della pressione lungo la tubazione, anche in presenza di dislivelli o superfici particolarmente ampie.

 

La subirrigazione apre le porte al carbon farming

L'agricoltura è la principale vittima dei cambiamenti climatici, ma può giocare un ruolo nella loro mitigazione. Grazie alle tecniche di carbon farming è possibile sequestrare carbonio organico nei terreni, diminuendo la percentuale di anidride carbonica (CO2) in atmosfera.

 

"Il carbon farming prevede l'adozione di alcune pratiche agronomiche, come la minima lavorazione e l'uso di cover crop, che si sposano benissimo con l'utilizzo della subirrigazione" dichiara Mirco Vitali. "A questo si aggiunge l'iniziativa Rivulis Climate Program, che offre alle aziende agricole l'opportunità di misurare il carbonio organico sequestrato nei loro terreni. Attraverso questo programma le aziende possono trasformare le loro pratiche sostenibili in un valore economico, accedendo al mercato dei crediti di carbonio volontari".