Il pomodoro da industria è una delle specie orticole più coltivate al mondo. In Italia, le condizioni pedoclimatiche ne facilitano la coltivazione, trasformando il nostro paese nel maggiore produttore europeo e secondo al mondo (15% della produzione globale) solo dopo gli Usa.

 

La produzione si localizza principalmente in Puglia ed Emilia Romagna, a cui seguono Campania e Sicilia. Secondo i dati Istat, nel 2022 le superfici coltivate a pomodoro sono state 74mila ettari e la produzione ha superato le 5 milioni di tonnellate dando vita ad una filiera da oltre 3,7 miliardi di euro.

Leggi anche Tutte le informazioni sul pomodoro da industria

La meccanizzazione del pomodoro

Il pomodoro da industria, da anni è considerata una coltura da pieno campo interessata da una massiccia introduzione di tecnologia e meccanizzazione.

 

Il ciclo di produzione del pomodoro da industria prevede un'ampia varietà di tecniche colturali che, seppur differendo per metodi e tempistiche, sono tutte finalizzate ad ottenere elevate rese di qualità e a ridurre il ricorso alla manodopera in campo a favore della raccolta meccanizzata.

 

Si parte con la preparazione del terreno

La preparazione del terreno è molto importante per la buona riuscita della coltivazione. Le lavorazioni primarie infatti, ripristinano la struttura del terreno rompendo la suola di lavorazione, evitando il ristagni idrici e interrando eventuali residui colturali e le concimazioni di fondo. Le successive lavorazioni secondarie affinano il terreno preparandolo alla semina o al trapianto.

 

Principali vantaggi e svantaggi delle diverse attrezzature impiegabili per le lavorazioni primarie su pomodoro da industria

Principali vantaggi e svantaggi delle diverse attrezzature impiegabili per le lavorazioni primarie su pomodoro da industria
(Fonte foto: AgroNotizie)

(Clicca sull'immagine per ingrandirla)

 

Genericamente la successione delle operazioni, prevede una lavorazione profonda a 30-40 centimetri con attrezzature come aratri, ripuntatori o coltivatori e una successiva erpicatura leggera, con erpici a dischi o a denti elastici oppure coltivatori leggeri per affinare il terreno. 

 

Tra le lavorazioni primarie c'è anche la livellatura iniziale del terreno utile al corretto drenaggio dell'acqua. Solo in alcuni casi, l'impianto del pomodoro si esegue su di una sistemazione "a porche" (o prose), ossia in strette strisce sopraelevate separate da solchi. Questa offre un più veloce sviluppo della coltura ma necessita di un ulteriore lavorazione con apposite attrezzature baulatrici che spostando lateralmente il terreno creano una sezione di terra rialzata. 

 

Due differenti sistemazioni del letto di trapianto per il pomodoro da industria: a porche a sinistra e in piano a destra

Due differenti sistemazioni del letto di trapianto per il pomodoro da industria: a porche a sinistra e in piano a destra
(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Il pomodoro da industria entra in campo

L'impianto del pomodoro può essere effettuato con semina diretta, sempre meno utilizzata, oppure ricorrendo al trapianto, più vantaggioso in termini di qualità, uniformità e vigoria. In ogni caso, è importante utilizzare trattori con pneumatici a sezione larga o cingoli gommati per evitare la compattazione eccessiva del terreno lungo le carreggiate.

 

La semina del pomodoro da industria è pressoché scomparsa (<10% dei casi) perché, pur richiedendo meno manodopera iniziale, comporta maggiori rischi e una maturazione più tardiva. Può essere effettuata con seminatrici di precisione o tradizionali. In quest'ultimo caso viene utilizzato un quantitativo di seme circa 5 volte superiore e deve essere eseguito un successivo diradamento per ripristinare il corretto rapporto di piante per ettaro.

 

Le attrezzature per il trapianto, per lo più di tipo portato, possono essere a distribuzione agevolata - e richiedono un operatore per ogni elemento di trapianto - oppure, di più recente introduzione, a distribuzione automatizzata.

Queste ultime, richiedono un solo addetto per il collocamento dei contenitori di piantine sulla macchina e il controllo del lavoro.

 

In ogni caso, per facilitare le operazioni di raccolta meccanizzata, si dispongono le piantine in file binate con distanza tra file di 110-120 centimetri (pari alla carreggiata della raccoglitrice) e di 40 centimetri tra le bine.

 

Un esempio di trapiantatrice a distribuzione agevolata per il pomodoro da industria

 

Nei modelli agevolatori, operai seduti su appositi sedili prelevano le piante collocandole manualmente nei distributori. I distributori possono essere a dischi doppi inclinati in acciaio o in gomma oppure a pinze prensili dotate di ventose e rivestite di gomma.

 

Nel caso di trapiantatrice automatizzata, uno o più dispositivi di alimentazione, trasferiscono, mediante pinze o pistoncini, le piantine dai contenitori a vassoio alveolato al successivo sistema di distribuzione. Qui, distributori rotanti a imbuto o nastri mobili senza fine, depositano le piantine sul fondo di solchi aperti da elementi assolcatori e successivamente richiusi da interratori a dischi o a cilindri.

 

Un esempio di trapiantatrice a distribuzione automatizzata per il pomodoro da industria

 

Per ridurre il numero di ingressi in campo, durante il trapianto si possono eseguire altre operazioni con elementi accessori montati sull'attrezzatura principale. Tra queste:

  • l'irrigazione delle piantine appena trapiantate;
  • la realizzazione di un impianto di irrigazione a goccia mediante la disposizione delle ali gocciolanti;
  • la pacciamatura con film plastici neri, diffusa soprattutto in caso di impianti binati e "a prose";
  • la concimazione localizzata liquida o con microgranulato.

 

Prendersi cura della coltura: acqua, nutrimenti e difesa

L'irrigazione del pomodoro - spesso coniugata nella forma di fertirrigazione - rappresenta una delle pratiche colturali che più influiscono sulla resa e sulla qualità del prodotto finale. Indicativamente, oltre all'immediata irrigazione dopo il trapianto, i periodi di maggior richiesta idrica sono la fase di fioritura e l'allegagione.

 

L'irrigazione a gocci massimizza l'efficienza irrigua e sostiene la produzione del pomodoro da industria

L'irrigazione a gocci massimizza l'efficienza irrigua e sostiene la produzione del pomodoro da industria
(Fonte foto: Rivulis)

 

Uno dei metodi irrigui a gravità ancora diffusi, è l'infiltrazione laterale dai solchi utilizzabile quando il terreno è sistemato "a porche".  Tra quelli in pressione sono diffusi il Rotolone per le realtà medio piccole e impianti a Pivot o Rainger per le grandi superfici. 

 

Utilizzata è anche l'irrigazione a goccia che richiede un'accurata fase di progettazione, ma permette elevati gradi di automazione. La stesura dell'impianto rappresenta la fase più onerosa che però può essere in buona parte meccanizzata, come anche il recupero delle ali gocciolanti pre raccolta o post raccolta, se interrate.

 

Principali caratteristiche dei metodi irrigui utilizzabili per l'irrigazione del pomodoro da industria

Principali caratteristiche dei metodi irrigui utilizzabili per l'irrigazione del pomodoro da industria

(Fonte foto: AgroNotizie)
(Clicca sull'immagine per ingrandirla)

 

La fertirrigazione è particolarmente indicata per apportare azoto nelle diverse fasi colturali.  Fosforo e potassio sono generalmente distribuiti in occasione delle lavorazioni del terreno o, in modo localizzato, al trapianto o nelle fasi successive. Per i microelementi si procede sempre tramite fertirrigazione oppure, viste le ridotte quantità da distribuire difficilmente assorbibili per via radicale, si procede con trattamenti fogliari.

 

Il contenimento delle piante infestanti prima del trapianto si effettua con un intervento di diserbo chimico totale. A coltura in atto si interviene con il controllo meccanico. Per questa fase risultano particolarmente funzionali le macchine sarchiatrici che favoriscono l'arieggiatura e il riscaldamento del terreno. 

 

Esempio di controllo meccanico delle infestanti mediante sarchiatrice rotante

 

Per malattie e patogeni si utilizzano prevalentemente irroratrici a barre dotate di ugelli adeguati a raggiungere la vegetazione in profondità, assicurando una bagnatura uniforme e completa dell'intera pianta di pomodoro.

 

Raccoglitrici: il segreto per una raccolta perfetta

La raccolta del pomodoro da industria è oggi eseguita prevalentemente con macchine raccoglitrici semoventi che presentano una struttura standard e un funzionamento simile tra loro .

 

Nella parte frontale della macchina si trova l'apparato falciante che si occupa di recidere, filare per filare, la pianta all'altezza della radice e immetterla nella macchina per i successivi passaggi. La barra di taglio flottante mantiene una distanza costante del prodotto dal terreno, limitando la contaminazione di terra. 

 

I principali sistemi a bordo di una raccoglitrice semovente per il pomodoro da industria

I principali sistemi a bordo di una raccoglitrice semovente per il pomodoro da industria
(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Un nastro elevatore porta l'intera pianta raccolta su una serie di grossi crivelli orizzontali oscillanti dotati di spazzole rotanti pulitrici che separano i pomodori dallo stelo che viene espulso. I frutti proseguono verso una piattaforma dove la selezione dei prodotti che soddisfano i requisiti di maturità, colore o stato, può avvenire manualmente o meccanicamente.

 

Nel primo caso, la macchina dispone di nastri sui cui si muovono i pomodori e di una piattaforma in grado di ospitare gli operatori (9-10) addetti alla selezione.

 

I sistemi di selezione elettronica sono formati da un proiettore luminoso e diversi fotosensori che riconoscono il colore dei pomodori e la presenza di corpi estranei. Cilindri pneumatici ad alta velocità colpiscono con estrema precisione, eliminandoli, i pomodori che non rispettano il valore soglia di riferimento e i corpi estranei. 

 

Schema di funzionamento della selezionatrice elettronica a bordo delle raccoglitrici semoventi

Schema di funzionamento della selezionatrice elettronica a bordo delle raccoglitrici semoventi

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Completa la raccoglitrice un sistema elevatore trasportatore per lo scarico del prodotto nei rimorchi di carico trainati da trattori (o camion) che procedono affiancati alla raccoglitrice.