L'agricoltura 4.0 sta lentamente diventando una realtà nelle aziende agricole italiane. L'utilizzo di strumenti per l'agricoltura di precisione, come la guida satellitare, insieme alle tecnologie di smart farming, come i software gestionali o analytics, permettono infatti una raccolta automatica dei dati, la loro integrazione e analisi sia all'interno dell'azienda agricola, che in tutta la filiera.

Grazie alla raccolta, condivisione e analisi dei dati è possibile ottenere una produzione più soddisfacente sotto il profilo economico, ma anche più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Secondo i dati 2019 forniti dall'Osservatorio Smart AgriFood d'altronde, il mercato dell'agricoltura 4.0 a livello globale vale 7,8 miliardi di euro e in Italia 450 milioni, con una crescita del 22% rispetto al 2018 (e un +270% 2018 su 2017).

Ma chi sviluppa le soluzioni di agricoltura 4.0? Secondo i dati dell'Osservatorio Smart AgriFood, di cui Image Line è partner, per l'86% sono attori già ben affermati nell'agribusiness, come i costruttori di macchine agricole e di attrezzature (pari al 77%), oppure chi fornisce input produttivi (agrofarmaci, sementi, fertilizzanti, etc.). Il restante 14% è caratterizzato da imprese emergenti, come le startup, oppure da soggetti estranei al mondo dell'agricoltura che sfruttano il know-how acquisito in altri settori per proporre soluzioni, principalmente digitali, alle aziende agricole.

Gli attori tradizionali trainano il mercato
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La preponderanza dei costruttori di macchinari si riflette anche nelle soluzioni proposte dal mercato. Il 39% delle soluzioni tecnologiche è infatti rappresentato da sistemi di monitoraggio e controllo dei mezzi e delle attrezzature, mentre un 14% da macchinari 'nativamente' connessi. Risulta evidente come la componente di precision farming sia quella più sviluppata e adottata dalle imprese agricole, che possono toccare nel breve periodo i ritorni economici sulle produzioni.

Anche i sistemi di monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni (10%) e i sistemi di mappatura (9%) consentono una gestione 'di precisione' del campo. Mentre il 20% del mercato rappresentato dai software gestionali deve essere letto come 'abilitante' rispetto ad una gestione 4.0 delle produzioni.

L'incidenza delle soluzioni tecnologiche
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Il percorso di innovazione delle aziende

Ogni azienda agricola ha le sue peculiarità e un suo percorso di adozione dell'innovazione che varia molto da caso a caso. Ma considerando le aziende seminative o che abbinano agricoltura e allevamento vediamo che il percorso di innovazione passa all'inizio dall'adozione di macchinari e attrezzature 'di precisione' (guida automatica e seminatrici di precisione) che apportano un beneficio economico veloce e tangibile.

I dati prodotti e stratificati negli anni vengono poi utilizzati grazie a piattaforme digitali (come i software gestionali) per una gestione a rateo variabile degli input basata su mappe di produzione (ottenute grazie a sensori di carico) e mappe satellitari, utili anche per il monitoraggio in-time delle colture. Le aziende più evolute adottano poi sensoristica dedicata (come i tensiometri) per avere nuove fonti di dati e ottimizzare ancora di più le produzioni.

Solo successivamente i dati raccolti in azienda vengono integrati con quelli provenienti da altri soggetti della filiera e condivisi per produrre valore. E' questo il vero paradigma dell'agricoltura 4.0. Un passaggio complesso da attuare che tuttavia promette di riservare i maggiori benefici, anche nel lungo periodo.