Il Consiglio Ue Agrifish, tenutosi tra il 21 ed il 22 ottobre 2024 a Lussemburgo, ha sancito che nel futuro della Politica Agricola Comune post 2027 non vi sarà né un taglio del budget né una sua riduzione a mera voce di spesa in altre branche del bilancio comunitario; al contrario, è emersa la necessità di avere un budget ancora più forte e si è stabilito che sulla gestione dei fondi destinati agli agricoltori non potranno incidere negativamente decisioni Ue esterne alla Pac e i fondi non potranno essere utilizzati per perseguire obiettivi diversi da quelli della Pac.

 

È quanto emerso ieri - 22 ottobre 2024 - durante la conferenza stampa tenuta dal presidente di turno del Consiglio Ue Agrifish, il ministro dell'Agricoltura ungherese István Nagy e dal commissario uscente all'Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, il polacco Janusz Wojciechowski, durante la quale si è dato conto dell'approvazione a maggioranza - 26 Stati membri a favore su 27 - delle Conclusioni sulla Politica Agricola Comune dopo il 2027, come proposte dalla Presidenza di turno Ungherese.

 

Il voto è giunto dopo che il Consiglio ha discusso le sue priorità per la futura Pac post 2027, finalizzata a garantire un settore agricolo competitivo, a prova di crisi, sostenibile, incentrato sugli agricoltori e basato sulla conoscenza.

 

Durante l'incontro con la stampa sono emerse altre due notizie: la Commissione Ue ha appena varato una iniziativa legislativa per consentire il pieno impiego del Feasr, in caso di fondi non spesi, per finanziare gli agricoltori danneggiati da catastrofi naturali e malattie degli animali. Inoltre, la Romania ha chiesto di prolungare il quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato fino al 30 giugno 2025, portando il massimale di aiuto alle aziende agricole fino a 560mila euro.

 

La conferenza stampa di Nagy e Wojciechowski

Durante la conferenza stampa il presidente di turno Nagy è stato chiaro: "Ho una buona notizia, ho il piacere di dare un segnale molto forte agli agricoltori e alla Commissione Ue: la Pac continuerà ad articolarsi in due Pilastri fondamentali anche in futuro, speriamo che la nuova Commissione Ue possa prendere in considerazione la proposta del Consiglio, sia nel programma dei primi cento giorni che quando elaborerà il programma specifico per le politiche agricole. Riteniamo che il budget per la Pac non possa essere ridotto e che nessun agricoltore possa perdere risorse perché se ciò avvenisse, magari per dare risorse ad altri settori, sarebbe messa in discussione la sicurezza alimentare dell'Europa". Quindi no a tagli ulteriori sulle grandi aziende e una sostanziale conferma dell'attuale regime di degressività.

 

Non si è parlato apertamente di numeri, del bilancio pluriennale Ue post 2027 e di quello della Pac in particolare si parlerà in un prossimo vertice dei capi di Stato e di Governo, ma nel caso di una programmazione quinquennale come la 2023-2027, nella nuova Pac dovrebbe uscire confermato - quantomeno come base di calcolo - un importo complessivo di 387 miliardi di euro. Il dibattito dovrebbe a quel punto puntare su quale valore di attualizzazione applicare a questa cifra per non perdere il potere d'acquisto. Una discussione solo apparentemente tecnica, perché dal segno politico della decisione che ne scaturirà dipenderà un taglio, una conferma o un incremento della cifra destinata alla Pac in termini reali.

 

Nagy ha quindi affermato: "Noi abbiamo bisogno di poter continuare ad aiutare i piccoli agricoltori, dobbiamo continuare a finanziare il ricambio generazionale in agricoltura; dobbiamo poter attrarre più persone nel mondo agricolo, perché questa sarà la chiave per il futuro e per la sicurezza della nostra catena alimentare".

 

Un messaggio forte rivolto alla Commissione, ma anche e soprattutto agli agricoltori, i quali, nelle parole del ministro ungherese "devono potersi rendere conto che sono al centro della nuova Pac post 2027: dobbiamo fare in modo che sia semplice chiedere sostegno e riceverlo". Un altro obiettivo della Pac post 2027 sarà quello di "rendere la produzione agricola prevedibile" ha affermato Nagy. "Tutto quello che dovremo fare dovrà essere nell'interesse degli agricoltori, perché se si sostengono gli agricoltori europei si garantisce alimentazione sicura e sana ai cittadini europei, e allo stesso tempo possiamo garantire un futuro sostenibile".

 

Ha poi preso la parola il commissario uscente all'Agricoltura e allo Sviluppo Rurale Wojciechowski, il quale ha sottolineato l'importanza della decisione presa dal Consiglio Agrifish Ue ieri sera con il voto favorevole di 26 Stati membri e con "il sostegno della Commissione Ue".

 

Per il commissario Wojciechowski le conclusioni del Consiglio Ue Agrifish del 22 ottobre 2024 sulla Pac post 2024, unitamente alla relazione sul Dialogo Strategico sul Futuro dell'Agricoltura nella Ue "dovranno essere prese in considerazione dal prossimo commissario europeo all'Agricoltura che ha la responsabilità di preparare la posizione della Commissione sulla futura Pac".

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Wojciechowski - con riferimento al contenuto dei due documenti ha aggiunto: "Ecco i punti per me più importanti della futura Pac: sicurezza, stabilità, sostenibilità e solidarietà. Questi i punti cardinali: soprattutto la sicurezza alimentare, prima funzione dell'agricoltura, la stabilità del reddito degli agricoltori, la sostenibilità con l'agricoltura biologica citata nel testo insieme all'aiuto all'attività familiare, questo è importante per il sostegno al settore nelle aree rurali". Infine, il punto cardine della solidarietà verso gli agricoltori in nome della quale, ha affermato il commissario Wojciechowski "dobbiamo rafforzare gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura".

 

A questo punto il commissario europeo ha parlato della necessità di un'autonomia della politica agricola "La separazione della politica agricola dagli altri livelli delle politiche Ue è importante per il suo futuro, questo significa che non ci sono decisioni dell'Unione esterne alla Pac che devono in qualche modo condizionarla".

 

In pratica un avallo non solo all'autonomia di bilancio, ma anche un'indicazione chiara di approvazione del fondo autonomo dalla Pac per finanziare la transizione ecologica dell'agricoltura, contenuto nella relazione sul Dialogo Strategico sul Futuro dell'Agricoltura Europea.

 

Sulla prevedibilità delle produzioni il commissario Wojciechowski ha detto: "L'agricoltura ha bisogno di pianificazioni a lungo termine, quindi il supporto deve essere coerente con questo aspetto anche con l'apporto nel tempo dei fondi dedicati". Un'indicazione questa a sostegno della necessaria continuità della Pac.

 

Alla fine del suo intervento Wojciechowski ha anche annunciato una nuova iniziativa legislativa: "La Commissione promuoverà la flessibilità dei fondi europei per l'agricoltura a cominciare dal Feasr: le risorse non spese potranno essere utilizzate come aiuti verso gli agricoltori e gli allevatori colpiti da disastri naturali e dalle epizoozie: siccità, alluvioni, influenza aviaria, peste suina africana, lingua blu". Questa iniziativa legislativa della Commissione "Viene da una proposta degli agricoltori" ha sottolineato Wojciechowski.

 

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul concetto di indipendenza della Pac dalle altre politiche comunitarie, legata all'autonomia di bilancio secondo la quale non ci sono decisioni dell'Unione esterne alla Pac che devono in qualche modo condizionarla, Nagy ha affermato: "Non è una coincidenza che la formulazione sia proprio questa. Vogliamo evitare che l'insorgere di un'idea possa abolire la Pac, non solo perché chi intraprende in agricoltura deve poterlo fare a lungo termine e non deve sentirsi minacciato da cambi repentini delle politiche di sostegno", ma anche perché l'eventuale conseguente abbandono delle aziende agricole dovuto ad un ipotetico disimpegno dell'Unione "metterebbe a rischio la sicurezza alimentare dell'Europa".

 

Le conclusioni sul futuro della Pac del Consiglio Ue Agrifish di ieri, in pratica, vogliono mantenere qualsiasi eventuale futura modifica della Pac "nella competenza dei colegislatori - ha specificato il presidente di turno Nagy - anche perché inevitabilmente ci sarà l'idea di finanziare anche altri obiettivi attraverso i fondi Pac, quindi noi non vorremmo che si soccombesse all'ideologia ecologica verde, perché abbiamo visto a cosa ci porta, abbiamo visto le proteste degli agricoltori".

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Il commissario Wojciechowski sulla Pac ha infine concluso: "Lo sappiamo tutti, non è un segreto, in questi giorni ci sono state controversie sul bilancio pluriennale dell'Unione, ma in molti punti del dibattito alla fine abbiamo detto che abbiamo bisogno di un bilancio più forte anche per aiutare gli agricoltori in tempi di crisi e non vi è stata speculazione su una potenziale futura proposta". Il commissario ha alluso ad alcune indiscrezioni trapelate anche sulla stampa, che davano per scontato l'arrivo di un pesante taglio della Pac.

 

Le richieste dell'Italia

"Dopo essere stata inserita nel documento conclusivo del G7 Agricoltura di Siracusa, la Sovranità Alimentare ottiene piena cittadinanza anche nelle conclusioni adottate sulla nuova Pac dai ministri europei dell'Agricoltura. Un grande risultato per l'Italia, che fin dal primo giorno, con l'inserimento del concetto nella denominazione del Ministero, ha voluto dare un segnale forte: riportare al centro la nostra agricoltura, la pesca e l'intero comparto agroalimentare". Lo ha dichiarato ieri sera il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

 

"Inoltre - ha aggiunto il sottosegretario all'Agricoltura, Luigi D'Eramo, - abbiamo dichiarato e voluto mettere a verbale le criticità che permangono, a cominciare dalla richiesta di maggiori risorse per gli agricoltori, che devono essere sostenuti come autentici custodi del territorio e garanti del buon cibo per la popolazione italiana ed europea. Per questo, abbiamo chiesto che ogni meccanismo di distribuzione della Pac debba essere definito, per ciascuno Stato membro, tenendo conto delle differenze tra il reddito dell'agricoltura rispetto a quello del resto dei settori economici, nonché del potere d'acquisto e dei costi di produzione. Abbiamo infine chiesto che la parte finanziaria della Politica Comune venga rinviata al luogo più appropriato per la decisione, ovvero le discussioni tra i capi di Stato e di Governo".

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"Infine, pur condividendo l'obiettivo di un'agricoltura sempre più resiliente e sostenibile, abbiamo specificato che, per l'Italia, la sostenibilità ambientale deve procedere di pari passo con quella economica e sociale, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e una corretta distribuzione del valore della produzione lungo le filiere", ha concluso il ministro Lollobrigida.

 

Aiuti di Stato verso la proroga

La Romania e molti altri Stati membri hanno menzionato nel Consiglio Ue Agrifish gli effetti di molteplici crisi dovute a fattori esterni al settore agricolo che, combinati con l'aumento dei prezzi dei fattori di produzione, hanno gravemente compromesso la stabilità economica degli agricoltori europei.

 

L'applicazione di aiuti di Stato al livello dell'attuale massimale di 280mila euro e la limitazione delle sovvenzione fino al 31 dicembre 2024, sono stati oggetto del dibattito tra agricoltori, governi e ministeri competenti, durante il quale è stata chiesta una nuova analisi della Commissione Europea per rispondere alla realtà che i produttori si trovano ad affrontare, a seguito della quale decidere il più rapidamente possibile sulle modifiche al quadro di crisi, al fine di sostenere con urgenza i produttori primari ed evitarne così il fallimento.

 

In tal senso, la Romania ha chiesto ieri l'aumento del massimale individuale, applicabile al settore agricolo a 560mila euro per beneficiario, e l'estensione della domanda almeno fino al 30 giugno 2025.