Per sostenere gli allevatori funestati dai danni subiti per l'imperversare della sindrome della lingua blu, la Giunta della Regione Autonoma della Sardegna ha previsto uno stanziamento di 13,5 milioni di euro, all'interno del Disegno di Legge n 40/56 di variazione del bilancio 2024-2026, approvato dall'esecutivo sardo il 16 ottobre 2024, e che ora deve essere approvato dal Consiglio Regionale. La cifra in parola è formalmente a favore dell'Agenzia Laore, che avrà il compito di individuare e indennizzare le aziende zootecniche ovicaprine colpite dal recente riacutizzarsi dell'epidemia.

 

Ma a quanto pare occorreranno altri denari, perché a fronte di 40mila capi morti e un mancato reddito dovuto anche alla minore produttività dei capi sopravvissuti, servirebbero circa 25 milioni di euro.

 

L'aiuto è stato finalmente varato "Dopo mesi di pressanti richieste e continue sollecitazioni" sottolinea una nota di Coldiretti Sardegna."Bene questo intervento che può rappresentare un primo passo per dare risposte agli allevatori, ma non è ancora sufficiente a ristorare i reali danni di una malattia che sta flagellando le aziende di allevamento sarde causando perdite economiche ingenti e mettendo a dura prova il comparto ovino dell'isola".

 

Servono almeno 25 milioni

"Dopo mesi di battaglie finalmente si riconosce la necessità di un intervento straordinario - dichiarano Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna - tuttavia questi 13,5 milioni non bastano. Serve uno stanziamento di almeno 25 milioni di euro per poter coprire in modo adeguato tutte le perdite subite a oggi. I fondi attualmente previsti dalla variazione di Bilancio, infatti, sono sufficienti solo a coprire le perdite per i circa 40 mila capi ovini morti a causa della malattia considerato che, come da proposta dell'assessore dell'Agricoltura, la Regione intende coprire il danno con 300 euro a capo, ma c'è ancora da conteggiare il mancato reddito".

 

Lo stanziamento attuale copre per 12 milioni di euro il danno emergente dalla morte dei capi ovini e caprini, e con 1,5 milioni pagherà altri interventi, come il costo degli insetticidi e dei repellenti.

 

E in Assessorato Agricoltura si lavora all'ipotesi di fare fronte al mancato reddito con un risarcimento di 20 euro a capo. Se tale cifra venisse imputata anche a tutti i capi malati fino al 18 ottobre scorso, secondo i nostri calcoli si andrebbe poco oltre i 3 milioni in più rispetto ai 13,5 già stanziati.

 

Conseguenze della lingua blu

Ma sui ristori, ricorda Coldiretti, si deve tener conto delle ripercussioni economiche nel breve-medio periodo che colpiscono le aziende e più in generale l'intero sistema dell'allevamento. Per presidente e direttore, infatti "la lingua blu non si limita a uccidere gli animali, ma influisce su quelli che sopravvivono causando un calo drastico della produttività, riduzione dei quantitativi di latte e un forte impatto sull'annata degli agnelli - proseguono Cualbu e Saba -, tutto questo deve essere preso in considerazione e per farlo occorre aumentare significativamente lo stanziamento".

 

Serve l'Unità di Crisi

Un altro punto critico sollevato dall'organizzazione riguarda l'Unità di Crisi, proposta da Coldiretti Sardegna e rilanciata recentemente dal Consiglio Regionale attraverso un ordine del giorno. "Ci chiediamo a che punto sia la sua costituzione - continuano Cualbu e Saba - annunciata come misura urgente per supportare gli allevatori, ma che ancora non sembra essere operativa". I contagi, nel frattempo, continuano ad aumentare e Coldiretti Sardegna si interroga sull'evoluzione dei numeri e sull'efficacia delle misure adottate fino a oggi. "I dati relativi ai nuovi focolai devono essere monitorati con precisione e occorre mettere in campo un piano concreto per garantire che gli allevatori ricevano gli indennizzi il più rapidamente possibile".

 

Dati epidemiologici e vaccini

Al 18 ottobre 2024, secondo l'Osservatorio Epidemiologico dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, nella fase epidemica 2024-2025 si sono rilevati ben 3.523 focolai di lingua blu. Questi focolai hanno coinvolto allevamenti con complessivi 1.271.295 capi, dei quali ben 153.073 sono stati colpiti dal male e, stando alle ultime stime, circa 40mila sono morti.

 

La statistica sanitaria restituisce anche lo spettro sierologico della malattia: ben 1.419 focolai sono stati scatenati dal sierotipo 3 di lingua blu, quello più aggressivo e per il quale non esiste al momento un vaccino autorizzato all'immissione in commercio in Italia, ma Regione Sardegna, avrebbe preso contatto con due aziende produttrici per poter avviare la procedura di autorizzazione all'importazione rivolta al Ministero delle Salute. E secondo quanto dichiarato dall'assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Armando Bartolazzi, dovrebbe essere disponibile entro febbraio-marzo 2024, periodo ideale per avviare la campagna vaccinale.

 

Dai primi di ottobre invece la Regione Sardegna ha avviato la campagna vaccinale per il sierotipo 8, che ha provocato fino ad oggi l'insorgenza di ben 1.032 focolai di lingua blu. Marginale il contributo del sierotipo 4 all'epidemia, solo 9 focolai censiti dall'Osservatorio, mentre restano di sconosciuta origine sierologica altri 1.063 focolai per i quali le indagini di laboratorio sono ancora in corso e che di fatto contengono tutti i nuovi casi più recenti.

 

Task force per i pagamenti

Per Coldiretti non bisogna perdere tempo nell'attivazione di una task force dedicata che coordini i pagamenti e velocizzi le procedure. "I ritardi accumulati nella gestione dell'epidemia, sommati alle problematiche della siccità, hanno causato troppe perdite alle aziende sarde - spiegano il presidente Cualbu e il direttore Saba - è il momento di agire con determinazione: le nostre imprese non possono più aspettare. Gli aiuti devono arrivare subito".

 

Intanto, Regione Sardegna provvederà a pagare i ristori per i repellenti e gli insetticidi e a breve concentrerà i pagamenti per i capi deceduti su quelli colpiti dal sierotipo 3, per i quali non vi è ancora la possibilità di accesso al vaccino, stando almeno a quanto dichiarato dall'assessore Gianfranco Satta alle commissioni Salute e Agricoltura del Consiglio Regionale della Sardegna.

 

Piano strutturato per evitare danni futuri

Da Coldiretti Sardegna, infine, il rilancio della richiesta di attuare un piano strutturato per combattere una malattia che si ripete ciclicamente ogni anno, con gravi conseguenze per il settore zootecnico sardo. "Non possiamo permetterci di agire sempre in emergenza - concludono presidente e direttore dell'organizzazione agricola - servono interventi sanitari mirati e una strategia di lungo termine che metta in sicurezza il comparto".