Dopo molti anni di tensione fra il Governo e il mondo agricolo, la proposta del nuovo Esecutivo a L'Aia dovrebbe ristabilire la pace. Gli agricoltori sembrano finalmente essere usciti dal mirino del Governo olandese e, finalmente, gli sforzi ambientali dovrebbero essere riconosciuti ad agricoltori e allevatori.

 

Il condizionale è d'obbligo, ma il Programma per l'Agricoltura, la Pesca, la Sicurezza Alimentare e la Natura che nei giorni scorsi è stato illustrato dal Consiglio dei Ministri olandese sembra essere improntato a valorizzare l'agricoltura e riconoscerne il ruolo in ambito sociale ed ambientale. Anche dal punto di vista del sostegno economico, il Piano prevede uno stanziamento per il 2025 di 40 milioni di euro e di ulteriori 500 milioni di euro per la gestione della natura. Dal 2026 in poi, sarà disponibile un budget pluriennale di 5 miliardi di euro per il Programma governativo.

 

Il mondo agricolo ha risposto positivamente alla volontà del Governo olandese di "ripristinare la fiducia tra Governo, agricoltori e pescatori", tanto che l'Organizzazione Agricola e Orticola Olandese (Lto) ha dichiarato: "Il realismo è tornato nella nostra politica agricola. Le ambizioni di questo Gabinetto danno fiducia che negli anni si possano compiere passi avanti insieme".

 

Nei giorni successivi, il presidente della Lto, Ger Koopmans, ha spronato il Governo a intervenire, invitando ad andare avanti nel sostegno delle innovazioni in agricoltura e adducendo il fatto che non ci sia più tempo da perdere.

 

Dal Consiglio dei Ministri, inoltre, è emersa la netta volontà di garantire politiche stabili a lungo termine, così da assicurare quella sicurezza alimentare che è stata identificata come "una disposizione sociale di base che deve essere assicurata".

 

Se non vi sono passi indietro in merito agli obblighi nazionali e internazionali derivanti dalla regolamentazione relativa a natura, biodiversità e clima, come l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di sviluppare un Piano nazionale di ripristino della natura per il 2030, è stata tesa una mano nei confronti degli allevamenti, considerati in passato degli elementi dannosi per l'ambiente al punto che Governi precedenti avevano addirittura incentivato l'acquisto da parte dello Stato delle aziende zootecniche, pur di alleggerire il carico degli animali da reddito.

 

E invece, il Consiglio dei Ministri ha annunciato che "l'attuale Programma nazionale per le aree rurali per le emissioni di azoto verrà interrotto" e viene proposto - riporta il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, sempre attento alle dinamiche agricole a livello mondiale - "un approccio in cui gli agricoltori lavoreranno per obiettivi specifici, anziché lavorare con misure prescritte".

 

Viene pertanto suggerito di rendere le emissioni di azoto, e non la deposizione di azoto, la nuova unità di misura, mentre per gli obiettivi climatici generali si propone un "bilancio dei nutrienti" per tracciare i nutrienti del suolo e altre emissioni di gas serra. I programmi pilota inizieranno nel 2025 e, a lungo termine, l'attenzione sarà rivolta all'innovazione per ridurre le emissioni.

 

Il Piano governativo include anche un programma di acquisto volontario dell'azoto per il settore zootecnico nel 2026, che andrà ad affiancare i programmi di acquisto attualmente esistenti e verrà condotto uno studio sulle tecniche per ridurre le emissioni nelle stalle del bestiame (ammoniaca, particolato, odore e GHG), i cui risultati saranno pubblicati entro la fine del 2024.

 

È prevista, inoltre, l'istituzione di una "banca fondiaria" per facilitare il commercio di terreni agricoli, mentre il Gabinetto governativo intende ricompensare meglio gli agricoltori per servizi come la gestione della natura. Saranno ridotti i costi del carburante agricolo e saranno intrapresi sforzi per garantire una migliore remunerazione per gli agricoltori. Anche il biologico sarà incentivato, al pari dell'introduzione di innovazioni nel lavoro agricolo e valutazioni ex ante dell'impatto della futura legislazione.

 

Il commento

Il cambio di rotta nella gestione dell'azoto e la nuova considerazione del Governo olandese nei confronti degli agricoltori e del sistema zootecnico potrebbe rappresentare un sistema al quale guardare con attenzione anche per realtà fortemente orientate alle produzioni animali, come potrebbero essere la Lombardia e, più diffusamente, il Nord Italia, dove si concentra il carico zootecnico del nostro Paese e dove le tematiche legate al carico di azoto nel terreno sono in parte simili allo scenario olandese.

 

Significativo, in ogni modo, il nuovo approccio olandese, sempre attento all'ambiente, ma allo stesso tempo finalmente meno vessatorio contro agricoltori e allevatori.