Usare in modo razionale e preservare le risorse naturali è uno dei punti fondamentali della Politica Agricola Comune (Pac), che pone tra i suoi principali obiettivi la gestione sostenibile dell'acqua.

 

Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'Acqua, con al centro il messaggio di "pace" voluto dalle Nazioni Unite.

 

"Rafforzare la tutela dell'ambiente e l'azione per il clima e contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia di ambiente e clima dell'Unione", è infatti uno degli obiettivi generali della Politica Agricola Comune, che sulla tutela dell'ambiente è chiara: "favorire lo sviluppo sostenibile e un'efficiente gestione delle risorse naturali come l'acqua, il suolo e l'aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica".

 

Il documento si concentra infatti sull'importanza del suolo, dell'acqua, dell'ossigeno.

 

Temi che sono a cuore anche di "CAP4AgroInnovation", il progetto guidato da Image Line®, al cui network fa parte anche AgroNotizie®, per la divulgazione della Pac e che è dedicato in particolar modo a giovani agricoltori e studenti.

Dopo "ParteciPAC" e "ParteciPAC22", il nuovo progetto - cofinanziato dall'Unione Europea - intende impostare una serie di azioni di informazione e sensibilizzazione dei cittadini italiani sul ruolo della Pac nel sostenere l'innovazione per un'agricoltura competitiva e sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, con lo scopo di dare un importante contributo al Sistema di Conoscenza e Innovazione Agricola, l'Agricultural Knowledge and Innovation Systems (Akis).

 

Per saperne di più sull'Akis è possibile ascoltare il podcast di seguito curato dalla giornalista Barbara Righini.

 

Ascolta l'intervento di Simona Cristiano, ricercatrice del Crea Politiche e Bioeconomia.
Puoi trovare tutti i podcast della playlist "Coltiviamo innovazione" in questa pagina

 

Pac, l'acqua in primo piano

I dieci obiettivi chiave per il periodo 2023-2027 della Pac si incentrano su aspetti sociali, ambientali e economici. Questi obiettivi costituiscono la base su cui i Paesi dell'Ue hanno elaborato i loro Piani Strategici della Pac. Gli obiettivi sono: garantire un reddito equo agli agricoltori, aumentare la competitività, migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, agire per contrastare i cambiamenti climatici, tutelare l'ambiente, salvaguardare il paesaggio e la biodiversità, sostenere il ricambio generazionale, sviluppare aree rurali dinamiche, proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute, promuovere le conoscenze e l'innovazione.

 

È come se l'acqua fosse trasversale all'intero programma. Per la Pac (cosa evidente) l'acqua "sicura" è essenziale per l'alimentazione, l'agricoltura e l'ambiente. La sfida da vincere è proteggerla dall'inquinamento, dall'erosione del suolo, dall'aumento delle temperature globali, dai cambiamenti climatici e dai rischi di siccità in alcune aree e da quelli di alluvione in altre.

 

La Commissione Europea chiede quindi all'agricoltura un forte contributo alle politiche idriche dell'Ue. La salvaguardia dell'acqua è anche un aspetto chiave del Green Deal europeo, in particolare per quanto riguarda l'ambizione di inquinamento zero entro il 2030 e il raggiungimento di un sistema alimentare sostenibile, come stabilito nella strategia "Dal produttore al consumatore" (la Strategia Farm to Fork).

 

Migliorare la gestione idrica e aumentare l'efficienza nell'uso dell'acqua sono elementi fondamentali per lo sviluppo rurale nei Paesi Ue, e vanno attuati attraverso misure agroclimaticoambientali, in cui gli agricoltori si impegnano ad adottare azioni che proteggano la qualità dell'acqua e migliorino l'efficienza, e misure di investimento, che possono essere utilizzate per coprire i costi di cambiamenti ad alto contenuto di capitale, come impianti di irrigazione più efficienti. Tra l'altro, i pagamenti previsti dalla Direttiva Quadro sulle Acque sostengono gli agricoltori che adattano i loro terreni nell'ambito dei Piani di Gestione dei Bacini Idrografici.

 

Tutela della risorsa idrica, tanti progetti un obiettivo comune

Per esempio - nell'ambito del monitoraggio delle prestazioni - si punta molto su ricerca e innovazione per sviluppare nuove tecnologie in grado di contribuire alla gestione sostenibile dell'acqua. Tra i nuovi metodi, c'è il progetto Irrinet-Irriframe nella Regione Emilia Romagna: un sistema per fornire una pianificazione dell'irrigazione in tempo reale, con informazioni giorno per giorno su quanta acqua è necessaria e su quando si deve irrigare. Si tratta di un servizio che copre più di 40mila aziende agricole, ovvero quasi il 40% della superficie irrigata della regione, e in un periodo di sei anni ha portato a un risparmio idrico di oltre 50 milioni di metri cubi.

 

Ci sono delle esperienze interessanti che si occupano della tutela della risorsa idrica, con progetti ad hoc. Tra questi, "Wappfruit" dell'Azienda Agricola La Marchisa, in Piemonte, che già nel titolo offre un'indicazione precisa (Tecnologie intelligenti applicate alla gestione dell'acqua in frutticoltura): si parte dalla necessità delle aziende frutticole di rispondere in maniera immediata ai cambiamenti climatici e al risparmio d'acqua, senza perdere qualità nella produzione.

 

L'obiettivo principale, grazie all'impiego di tecnologie di ultima generazione, è di definire il corretto fabbisogno idrico e la completa automazione dell'impianto microirriguo. I dati necessari all'attivazione automatica dell'impianto sono due: il potenziale matriciale del suolo, cioè la forza con cui l'acqua è trattenuta dal terreno, e la percentuale di acqua presente nel suolo. Poi, grazie a una centralina, e attraverso un algoritmo, si attiva il sistema. I benefici di questa innovazione, oltre ad aver portato a un risparmio del 40% di acqua rispetto alla normale gestione aziendale (e quindi anche meno consumi energetici), hanno avuto impatti sull'aumento della competitività, sulla diminuzione dei costi di produzione e sull'incremento della redditività.

 

Parte dalla volontà di rispondere alla stessa domanda imposta dai cambiamenti climatici, il progetto Irrivision in Veneto (con Le Rive di Bonato Andrea & Luigi S.S. Società Agricola) per l'irrigazione di precisione su vite e actinidia. Risolve però la questione in altro modo, ma comunque applicando il connubio tecnologia-innovazione: una gestione razionale basata sull'impiego di un sistema di visione artificiale in grado di rilevare parametri della chioma con i parametri climatici rilevati da sensori in campo, per ottenere una precisa definizione dello stato idrico delle colture; tutto questo grazie all'utilizzo di sensori tradizionali con una sensoristica innovativa.

 

Stessa linea per il progetto Sos-Ap (Soluzioni sostenibili per l'agricoltura di precisione), di La Canova Società Agricola Srl in Lombardia, che cerca di pianificare una risposta di adattamento ai cambiamenti climatici per l'irrigazione e la fertilizzazione per la coltivazione del mais (il risparmio idrico è stato di circa il 20% senza perdita di produzione, risparmio energetico, maggiore efficienza nell'uso dei nutrienti, mitigazione del rischio di contaminazione di acque superficiali e sotterranee).

 

Dunque, tanta innovazione e digitale per un fine comune, come spiegato anche nel podcast di seguito curato dalla giornalista Barbara Righini.

 

Ascolta l'intervento di Alex Giordano, professore Università degli Studi di Napoli Federico II.
Puoi trovare tutti i podcast della playlist "Coltiviamo innovazione" in questa pagina

 

Non solo progetti...

Anche le banche dati Sigrian e Dania contribuiscono alle politiche per l'uso sostenibile dell'acqua in agricoltura e al quadro di attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. I database - realizzati dal Crea Politiche e Bioeconomia - hanno l'obiettivo di supportare i processi decisionali rispetto alla gestione delle risorse idriche; al centro c'è la condivisione delle informazioni tra tutti gli attori coinvolti nella gestione dell'acqua irrigua e nella programmazione e attuazione degli investimenti irrigui.

 

Sigrian, il Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse Idriche in Agricoltura, è il database nazionale di riferimento per la raccolta di dati e di informazioni sull'uso irriguo dell'acqua a scala nazionale (tra l'altro contribuisce sia ad avere informazioni di contesto sull'uso dell'acqua in agricoltura, sia alla valutazione del livello di efficienza delle reti irrigue nazionali e delle potenziali priorità di investimento).

 

Mentre Dania, Database Nazionale degli Investimenti per l'Irrigazione e l'Ambiente, raccoglie i progetti di investimento in capo agli enti irrigui con finalità di irrigazione o di difesa del territorio da fenomeni di dissesto, tipo frane e alluvioni; le informazioni di Dania consentono di catalogare ogni progetto dal punto di vista tecnico, finanziario e ambientale, secondo la loro tipologia, la vulnerabilità dell'area di intervento alla siccità e alla desertificazione, lo stato del corpo idrico interessato dal progetto, i risultati che possono essere raggiunti, ad esempio in termini di risparmio idrico.

 

Il fine delle applicazioni è di aumentare la conoscenza del contesto irriguo nazionale e di quanta acqua è impiegata in agricoltura, in relazione agli obiettivi Onu di salvaguardia della risorsa idrica.

 

Il programma Prima per la risorsa idrica

Spostando lo sguardo a una dimensione più ampia, c'è poi anche il programma "Prima" dedicato a applicazioni "sane" per la risorsa idrica, in particolare per l'area del Mediterraneo. Come spiega il presidente della Fondazione Prima, Angelo Riccaboni, "dal punto di vista scientifico, l'iniziativa ha affrontato tematiche chiave" come "la valorizzazione delle produzioni locali, la gestione efficiente delle risorse idriche, la tutela degli acquiferi e delle acque sotterranee, l'adattamento al cambiamento climatico attraverso tecniche genetiche per la resilienza delle coltivazioni, la promozione della biodiversità, digitalizzazione e tracciabilità delle filiere, pratiche di agroecologia, meccanismi di lotta contro lo spreco alimentare e sistemi di agricoltura di precisione per la gestione sostenibile delle risorse naturali, soluzioni per packaging intelligenti, nonché efficientamento dell'irrigazione in filiere importanti quali riso, olio, formaggio e nell'intero comparto ortofrutticolo".

 

In sostanza, Prima è tra i più grandi programmi di ricerca e innovazione nel Mediterraneo per "garantire l'eccellenza scientifica e l'impatto della ricerca a favore di aziende, comunità e cittadini, in linea con le aspettative dei decisori politici e della società nel suo complesso: oltre duecento i progetti in portafoglio capaci di coinvolgere una rete di oltre 2mila unità di ricerca e circa 10mila ricercatori".

 

Tra i molti progetti a guida italiana c'è per esempio Dati Project, Digital agriculture technologies for irrigation efficiency, coordinato dal Cnr-Ibe, cioè l'Istituto per la BioEconomia che ha testato tecnologie di monitoraggio a basso costo dello stress idrico delle colture; tecnologie tipo droni, sensori a terra e impianti di irrigazione di precisione. Utilizzando l'acqua in modo attento e con una tecnologia di precisione, sono stati raggiunti livelli di produzione ottimali con una media del 30% di acqua in meno. Inoltre, le tecnologie hanno dimostrato una buona capacità di rilevazione dello stress idrico.

 

Tutto, nel programma Prima, rientra nel quadro di "un convinto e coerente allineamento agli indirizzi strategici" che negli ultimi anni si sono delineati in Europa: Green Deal, Farm to Fork, Strategia sulla Bioeconomia, Piano di Azione per l'Economia Circolare e Strategia sulla Biodiversità.

 

Acqua per la pace

Il tema della Giornata Mondiale dell'Acqua di quest'anno è "Acqua per la pace".

 

L'acqua - viene spiegato dalle Nazioni Unite - "può creare pace o innescare conflitti". Circa la metà della popolazione mondiale sta sperimentando una grave scarsità d'acqua per almeno una parte dell'anno. Oltre 3 miliardi di persone in tutto il mondo dipendono dall'acqua che attraversa i confini nazionali. Solo ventiquattro Paesi riferiscono che tutti i loro bacini transfrontalieri sono coperti da accordi di cooperazione. Sono oltre 2,2 i miliardi di persone che vivono ancora senza acqua potabile gestita in modo sicuro, tra cui 115 milioni di persone che bevono acqua di superficie.

 

I disastri legati all'acqua rappresentano i primi in classifica nell'elenco degli ultimi cinquanta anni; rappresentano il 70% di tutti i decessi legati ai disastri naturali. Con l'aumento degli impatti dei cambiamenti climatici e l'aumento della popolazione, c'è - osserva l'Onu - "un urgente bisogno, all'interno e tra i Paesi, di unirsi per proteggere e conservare la nostra risorsa più preziosa. La salute pubblica e la prosperità, i sistemi alimentari ed energetici, la produttività economica e l'integrità ambientale dipendono tutti da un ciclo dell'acqua ben funzionante e gestito in modo equo".

 

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Il logo del progetto CAP4AgroInnovation

 

CAP4AgroInnovation è il nuovo progetto di Image Line®, cofinanziato dall'Unione Europea, dedicato all'innovazione in agricoltura e alle opportunità offerte dalla Pac.

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