I ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea lavorano al Piano per agevolare le esportazioni di cereali dall'Ucraina proposto dalla Commissione Europea. Il commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski ha già avuto modo di ricevere dai ministri le proposte di revisione della Strategia From Farm to Fork e la sospensione della rotazione sulle colture per il 2023. Rimandata a giugno la discussione sul Piano di vaccinazione per l'influenza aviaria, mentre la Spagna chiede più controlli sugli agrumi provenienti da Paesi colpiti dalla falena arancione. La Germania propone un Piano Ue per la riduzione della torba nel settore orticolo.

 

Il grano dall'Ucraina

A causa della guerra, in Ucraina circa 25 milioni di tonnellate di grano sono bloccate nei porti del Paese. Si tratta anche di una corsa contro il tempo: i silos devono essere svuotati in meno di tre mesi per garantire che ci sia capacità di stoccaggio per il prossimo raccolto. Una delle possibili soluzioni sarebbe la creazione di "corridoi verdi", ovvero dell'integrazione delle infrastrutture ucraine con la rete dei trasporti europei: non facile dal punto di vista ferroviario visto che, ad esempio, i binari ferroviari ucraini non sono compatibili con quelli europei, per questo saranno necessarie delle operazioni di trasbordo delle merci.

 

Inoltre il Parlamento Europeo aveva già approvato la sospensione per un anno dei dazi doganali Ue su tutte le importazioni ucraine, altra misura per sostenere l'economia del Paese in questo momento di difficoltà.

 

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Deroga alle rotazioni delle colture?

I ministri Ue per l'Agricoltura hanno riaffermato che la Politica Agricola Comune (Pac) è vitale nel garantire la sicurezza alimentare ai cittadini europei e nel fornire reddito agli agricoltori. Ed è nel quadro della crisi ucraina che il commissario Wojciechowski ha detto che "potrebbe essere necessario rivedere alcuni obiettivi previsti dalla Strategia Farm to Fork" e "far scattare iniziative per la sospensione della rotazione delle colture per il 2023, soprattutto per quanto riguarda il frumento".

 

"Dal punto di vista agrotecnico non è l'ideale se non c'è la rotazione", ha detto il commissario, e "non va bene se si coltiva la stessa coltura sullo stesso appezzamento". Tuttavia, "se dobbiamo aumentare la produzione, lo dobbiamo fare", ha aggiunto parlando a titolo personale.

 

È ora compito della Commissione Europea fare delle valutazioni per esaminare la situazione nei vari Stati membri, tenendo conto delle ricadute economiche ed ecologiche, anche se, a detta del commissario per l'Agricoltura "la gran parte degli Stati Ue ha aderito a queste deroghe".

 

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Vaccinazione contro l'influenza aviaria

L'aviaria è l'altro tema che ha occupato il dibattito in Consiglio Ue Agricoltura. Malattia infettiva che colpisce principalmente pollame e uccelli selvatici (e che può essere potenzialmente trasmissibile anche all'uomo), l'aviaria si è diffusa come non mai in Europa nella storia recente nell'ultimo anno, causando gravi conseguenze economiche per i settori avicoli colpiti.

 

La maggior parte degli Stati ritiene utile la vaccinazione per prevenire l'Hpai. Ma ora gli Stati chiedono alla Commissione Europea di elaborare una strategia vaccinale mirata alle aree e alle specie più a rischio e di pensare ad acquisti comuni di vaccini per l'aviaria o a una banca europea dei vaccini. Il dibattito sulla vaccinazione continuerà all'interno del Chief Veterinary Officers, la riunione informale dei capi dei Servizi Veterinari dei 27 Paesi Ue, mentre la presidenza francese informerà dei risultati di questo lavoro a giugno.

 

Prevenzione malattie e parassiti

Per restare in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e per avere maggiore protezione sulle importazioni di agrumi in Ue, la Spagna ha chiesto maggiori controlli sulle esportazioni verso l'Unione di agrumi provenienti dai Paesi colpiti dalla falena arancione (Thaumatotibia leucotreta), le cui larve si nutrono di un'ampia gamma di colture, tra cui gli agrumi.

 

Uno studio dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), ha infatti mostrato come i controlli alle frontiere dell'Ue negli ultimi anni abbiano peccato di inefficienza. Per questo, dal luglio 2021 il Comitato Permanente per Piante, Animali e Mangimi, un organo collegato alla Commissione Europea, sta lavorando al fine di garantire più misure di protezione in linea con le raccomandazioni dell'Efsa.

 

Infine, la Germania ha chiesto lo sviluppo di una strategia europea per la riduzione dell'uso della torba, utilizzata spesso nel settore orticolo per acidificare il terreno. In quanto combustibile fossile, il suo utilizzo nei substrati di coltivazione e la sua estrazione dalle torbiere, secondo il segretario della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Unfccc), costituiscono una fonte rilevante di emissioni di gas serra. L'estrazione massiccia della torba inoltre mina sempre più la biodiversità delle paludi in cui si trova.

La Germania, che ha già sviluppato una strategia per ridurre la torba nel settore orticolo, suggerisce l'uso di alternative di miscele efficaci, come le fibre del legno, la corteccia compostata e la fibra di cocco, materiali rinnovabili che hanno un impatto ambientale meno dannoso rispetto alla torba.