Il tedesco popolare Norbert Lins è stato confermato alla presidenza della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.
Le sue priorità: nel breve termine rispondere alla guerra in Ucraina garantendo l'approvvigionamento alimentare dell'Europa ed evitando shock in Medio Oriente e Nord Africa; nel lungo termine garantire la sostenibilità dell'agricoltura europea ed appianare le differenze di reddito tra zone rurali europee.
Chiesti alla Commissione Europea sussidi economici per garantire agli agricoltori l'acquisto di fertilizzanti.
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Conferme in Europa
L'europarlamentare tedesco del Partito Popolare Norbert Lins è stato nei mesi scorsi confermato come presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale (Comagri) del Parlamento Europeo. In passato Lins è stato per anni assistente e consigliere dell'Ufficio per le Aree Rurali nel suo Land in Germania, il Baden-Württemberg. Al Parlamento Europeo da due legislature, Lins è stato anche membro della Commissione Speciale sulla Procedura di Autorizzazione dei Pesticidi da parte dell'Unione Europea.
Priorità: Ucraina e sicurezza alimentare
Norbert Lins ha dovuto subito fare i conti con la minaccia di una possibile crisi alimentare provocata dalla guerra in Ucraina.
"Sicurezza alimentare e aumento della produzione di mais e grano in Ue prima di tutto", sono le sue priorità per la seconda metà della legislatura che si concluderà nel 2024. "La sicurezza alimentare è garantita non solo per le prossime settimane, ma anche per i prossimi mesi nell'Ue. Dobbiamo piuttosto evitare una crisi in Nord Africa e Medio Oriente, che avrebbe delle ricadute drammatiche in Europa", afferma Lins. "In Europa siamo ancora troppo dipendenti da altri Paesi su alcuni prodotti: c'è bisogno di una strategia sulle proteine per diventare più indipendenti da alcune aree del Mondo come il Sud America", continua l'europarlamentare.
L'intervista a Norbert Lins (Comagri)
Pronti a rivedere la Pac
Secondo le cifre della Commissione Europea, tra il 2021 e il 2022, il 22% delle proteine foraggere risultava di origine extra Ue, così come il 75% di farine di semi oleosi, tra cui soia. Tuttavia, sottolinea Lins, l'impegno a produrre il cibo sufficiente che serve agli europei non deve oscurare l'attenzione "a un'agricoltura più sostenibile, che riesca a trovare l'equilibrio giusto tra impatto ambientale e sostenibilità economica del settore agricolo".
Ma attenzione, sempre Lins sostiene che "la crisi obbliga a pensare ad alcune deroghe alla nuova Pac che entrerà in vigore dal primo gennaio 2023, per proteggere gli agricoltori europei dagli effetti della guerra in Ucraina".
La questione fertilizzanti
Con una lettera aperta alla Commissione Europea, Lins ha chiesto "di introdurre sussidi economici per l'acquisto di fertilizzanti" e un chiaro piano per proteggere gli agricoltori europei dalla schizofrenia dei prezzi di questi prodotti. "In alcuni Paesi è più economico produrli, ma dobbiamo capire da una parte come stimolare la produzione nelle aziende leader della produzione in Europa, e dall'altra vedere con quali Paesi fare accordi per importarne di più", continua Lins.
"Abbiamo fertilizzanti organici a sufficienza, ma sono concentrati solo in alcune aree, quando invece ne abbiamo bisogno in zone differenti", aggiunge l'eurodeputato, chiedendo all'Esecutivo europeo anche più garanzie per gli agricoltori in vista dell'obiettivo di ridurre del 50% l'utilizzo e il rischio degli agrofarmaci entro il 2030. "Non sono contrario all'obiettivo di riduzione degli agrofarmaci, ma dobbiamo sempre pensare ad alternative sostenibili per gli agricoltori", dice in merito Lins. "Non dobbiamo parlare solo di riduzioni ma anche di alternative, nuove tecniche che possano essere uno strumento per ridurre gli agrofarmaci sulle terre arabili", conclude.
Appianare le differenze tra aree rurali in Ue
Le aree rurali nell'Unione Europea sono diverse, io vengo da un'area rurale ricca ma ad esempio in Portogallo o in alcune parti dell'Europa dell'Est ci sono ancora molti investimenti da fare", sostiene l'eurodeputato tedesco.
Lins si dice soddisfatto della centralità che il tema sta acquisendo a livello europeo per fermare l'esodo che sempre più interessa le aree rurali, soprattutto quando si guarda alle generazioni più giovani. "Nel settore agricolo ci sono diverse priorità negli Stati membri: in Germania, ad esempio, è centrale la produzione di beni di origine animale e di mais, mentre in Spagna o in Portogallo le priorità sono concentrate sulla produzione di frutta e verdura: dobbiamo avere a che fare con queste differenze per trovare una soluzione comune", conclude Lins.