Le situazioni più gravi si sono registrate in provincia di Foggia dove una violenta tromba d'aria ha abbattuto ulivi, spalliere di uva, ma ha anche divelto pini e querce secolari, mentre in provincia di Brindisi angurie e meloni sono stati distrutti dalla violenta grandinata che ha raso al suolo anche i neo impianti di carciofi e broccoli.
Il danno sulle colture vernine appena trapiantate in pieno campo è rilevante: poiché impone il raddoppio dei costi con impianti ex novo ed il rischio di sovrapposizione di produzione e dei periodi di raccolta in alcuni periodi dell'anno.
L'estate 2021 si chiude con il 58% in più rispetto all'anno scorso di bombe d'acqua, trombe d'aria, grandinate e tempeste di fulmini ed effetti devastanti su città e campagne, con la stagione estiva che si classifica dal punto di vista climatologico come la sesta più calda dal 1800 con una temperatura superiore di 1,55 gradi rispetto alla media, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.
"Siamo di fronte - continua la Coldiretti Puglia - alle conseguenze dei cambiamenti climatici dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo".
"Le precipitazioni violente provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua su un territorio - sottolinea Coldiretti Puglia - reso più fragile dalla cementificazione e dall'abbandono con 230 comuni, ovvero l'89% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra. Per questo è da rivedere a fondo - afferma Coldiretti Puglia - anche il meccanismo del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi".
Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura - insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale - vanno profondamente riviste - aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.