I due principali Consorzi per la tutela di Dop e Igp agroalimentari del Centro Sud Italia hanno siglato un accordo di collaborazione che li vedrà di fatto dar vita a un polo di tutela e valorizzazione della Mozzarella di bufala campana e della Pasta di Gragnano, parte rilevante dell'agroalimentare del paese per un valore al consumo rappresentato di 932 milioni di euro. L'annuncio è stato reso congiuntamente dai due enti di tutela lo scorso 24 febbraio.

In virtù di questo accordo, il Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala campana Dop e il Consorzio per la tutela della pasta di Gragnano Igp collaboreranno ufficialmente per l'esecuzione delle attività di vigilanza, tutela, promozione e valorizzazione delle rispettive denominazioni e per creare sinergie tra le principali attività istituzionali di cui sono incaricati dal ministero delle Politiche agricole.

Il tentativo in atto con questa inedita collaborazione è quello di accrescere la dote iniziale del sodalizio, 932 milioni di euro, questo il valore espresso dalle aziende iscritte al sistema di controllo, e associate a entrambi i Consorzi, che rappresentano due dei prodotti Dop e Igp del made in Italy più conosciuti e apprezzati sulle tavole di tutto il mondo.
 

Casillo, entusiasti per la collaborazione avviata

"Siamo entusiasti di aver avviato una collaborazione così importante tra i due Consorzi" dichiara Aurora Casillo, presidente del Consorzio di tutela della Pasta di Gragnano Igp. "Condividiamo in questa partnership una visione strategica e altamente innovativa verso la costituzione di una realtà nel panorama agroalimentare italiano, europeo e mondiale di straordinaria rilevanza istituzionale e poderoso impatto economico - aggiunge, sottolineando anche come - la pasta e la mozzarella già di per sé significano ovunque Italia nel mondo. La valorizzazione congiunta di queste due eccellenze agroalimentari pone le basi per creare un punto di riferimento internazionale della tutela e promozione agroalimentare".
 

Raimondo, ripercussioni positive su entrambe le filiere

"Questa firma ha un valore economico di assoluta rilevanza. Le sinergie che abbiamo individuato hanno creato un polo dell'eccellenza italiana. Parliamo di due dei prodotti più rappresentativi della cucina italiana nel mondo e due pilastri della dieta mediterranea. Si tratta di un'iniziativa di grande stimolo che unisce due prodotti ad indicazione geografica con ripercussioni positive su entrambe le filiere" dichiara il presidente del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Domenico Raimondo.
 

Obiettivo mercati esteri

"Vigilanza, promozione e ricerca sono le tre vie su cui si muoverà la nostra collaborazione - prosegue il direttore del Consorzio Mozzarella bufala campana Dop, Pier Maria Saccani - con una grande attenzione verso i mercati esteri".
Proprio i mercati esteri su cui entrambi i Consorzi segnano quote significative di penetrazione saranno sempre più oggetto di azioni di tutela congiunte, estese anche al mercato interno e al web. Un'esigenza sentita, perché i mercati oltre frontiera sono in espansione. E hanno già un peso importante in termini di produzione venduta: il 38% - dato 2019 - per la Pasta di Gragnano ed il 33% - ancora riferito al 2018 - per Mozzarella di bufala.

I due Consorzi hanno già attivato ambiti di collaborazione anche per la promozione e la comunicazione. Sul fronte della ricerca e dello sviluppo sono previste attività di formazione congiunta rivolta a tutti gli stakeholder delle rispettive filiere produttive, nonché ai giovani e agli studenti.
 

Pasta di Gragnano Igp

Il Consorzio per la tutela della Pasta di Gragnano Igp presiede ad un gruppo di aziende molitorie e della pastificazione che hanno un volume di produzione pari a 70mila tonnellate di pasta secca nel 2019 con un fatturato al consumo di circa 250 milioni di euro.
 

Mozzarella di bufala campana Dop

In tutto il 2019 sono state prodotte 50.212 tonnellate di Mozzarella di bufala campana Dop con un incremento della produzione dell'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il fatturato alla produzione si attesta intorno ai 400 milioni di euro, che diventano 682 milioni di fatturato al consumo.