Cosa c'è di meglio per ridurre le emissioni di gas serra? Incentivare l'agricoltura, possibilmente quella green a basso impatto ambientale. Ma tra le misure del governo messe a punto nella bozza del cosìddetto "Decreto Clima" spunta la soppressione dell'aliquota Iva agevolata sul gasolio agricolo. La misura, per ora ancora non nota nel dettaglio, ha trovato però già l'opposizione delle organizzazioni agricole, che non intendono rinunciare all'incentivo: perché l'agricoltura ha già ridotto negli ultimi anni il suo impatto sull'ambiente, con una caduta netta delle immissioni di gas climalteranti.

Il decreto - che contiene moltissime misure - viene annunciato il 19 settembre scorso dal ministro Sergio Costa, ma poi non presentato in Consiglio dei ministri, in attesa delle necessarie coperture finanziarie. "Sono convinto – aveva detto il ministro Costa – che sapremo trovare la giusta sintesi per rendere finalmente effettive tutte le misure in grado di mettere in moto il tanto auspicato green new deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell'ambiente nel nostro sistema costituzionale. Per farlo, il decreto interverrà con misure urgenti nei settori considerati più vulnerabili ai cambiamenti climatici".

Da quanto trapela, a non superare il green test cui sono sottoposte le norme fiscali in vigore sono i regimi di Iva agevolata (al 4, al 5 o al 10%) e in particolare l'aliquota ridotta sui fertilizzanti per l'agricoltura e sui prodotti fitosanitari, sull'energia elettrica o sui prodotti petroliferi utilizzati per uso agricolo.
 

La dura risposta di Coldiretti

"Nella bozza del Dl Clima c'è paradossalmente anche un attacco senza precedenti all'agricoltura più green d'Europa che rischia di mettere fuori mercato il made in Italy rispetto ai partner europei e di condannare all'abbandono e al dissesto idrogeologico gran parte del territorio nazionale" tuona il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
"Il gasolio – spiega Prandini – è l'unico carburante utilizzabile al momento per i trattori e tassarlo non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative a favore delle quali dovrebbe invece essere sviluppato un programma di ricerca e di sperimentazione per i mezzi agricoli".

"L'aumento dei costi del carburante ma anche la revisione della fiscalità sull'attività di allevamento – denuncia Prandini – costringerebbero semplicemente molti pescatori, agricoltori e allevatori a chiudere la propria attività con un devastante impatto ambientale, soprattutto nelle aree interne più difficili. Il risultato sarebbe solo la delocalizzazione delle fonti di approvvigionamento alimentare con un enorme costo ambientale legato all'aumento dei trasporti inquinanti su gomma dall'estero".
 

Cia, stop a provvedimento, a rischio aumento costi da un miliardo di euro

"Il governo scongiuri il rischio eliminazione sgravi fiscali concessi al mondo agricolo per l'acquisto del gasolio agevolato. Cia-Agricoltori italiani esprime così in una nota di ieri la sua forte preoccupazione intorno alle ipotesi di decreto legge sul Clima circolate in questi giorni e che potrebbe prevedere - tra le altre azioni - anche lo stop agli incentivi per i carburanti agricoli. "Cia è a colloquio con il governo (Mipaaft e Ambiente) per correggere il tiro" - precisa il comunicato.

"L'ipotesi - spiega Cia - inciderebbe pesantemente fino al 50% sulla spesa per le operazioni in campagna con costi inaccettabili che arriverebbero a sfiorare il miliardo di euro. Per questo - interviene Cia - stiamo sollecitando il governo perché si eviti questa grave stangata sul reddito agricolo". "Allo stesso tempo - conclude Cia - chiediamo un intervento importante sul tema ricambio mezzi agricoli con la diffusione e il passaggio a macchine alternative e più tecnologiche".
 

Confagricoltura, più incentivi agli investimenti verdi

La bozza di decreto legge sul clima allo studio del nuovo governo contiene elementi di grande interesse finalizzati a contrastare i cambiamenti climatici e promuovere l'economia verde, ma anche alcuni aspetti che meritano maggiore approfondimento.

"Bene quindi la conferma del bonus verde anche per gli anni 2020-2021 – afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - poiché si dà così continuità a uno strumento, già operativo nel 2018 e nel 2019, che ha permesso di far crescere il verde privato, in giardini, terrazzi e balconi, con un positivo effetto a favore delle imprese vivaistiche e della manutenzione del verde, ma anche dell'ecosistema e del contrasto dei cambiamenti climatici. La proroga della misura è una buona notizia in linea con la richiesta che Confagricoltura ha da sempre sostenuto; andrebbe tuttavia rafforzata la portata del provvedimento – continua Giansanti - aumentando il massimale di spesa ammissibile e la percentuale di detrazione".

Confagricoltura giudica positivamente anche il programma sperimentale di messa a dimora di alberi, di reimpianto e di silvicoltura, finalizzato ad adottare misure urgenti per l'adattamento climatico nelle città metropolitane e migliorare la qualità dell'aria. Anche l'obiettivo di prevedere incentivi in favore delle micro, piccole e medie imprese che operano nel settore delle energie rinnovabili e dell'agriturismo nei parchi nazionali - ad avviso di Confagricoltura - è un intervento importante per rafforzare la presenza delle imprese agricole attive in queste aree.

"Siamo critici sulla riduzione degli incentivi ai carburanti agricoli, - aggiunge Giansanti - poiché occorre prevedere una gradualità collegata all'effettiva disponibilità di soluzioni tecnologiche alternative, soprattutto in riferimento alla meccanizzazione agricola. Se non si agisce con oculatezza c'è il rischio di penalizzare fortemente il settore primario".

"Contemporaneamente – conclude il presidente di Confagricoltura - occorre avviare un percorso che permetta di sviluppare concretamente la produzione di biocarburanti avanzati, e in particolare del biometano. In questa direzione il nuovo provvedimento deve essere l'occasione per superare alcune criticità che frenano la crescita dell'agricoltura italiana".

Il 22 settembre, il ministro Costa, che si trova a New York, prova a dare un segnale di apertura al dialogo verso le organizzazioni agricole, a partire da un problema ambientale locale: quello della Terra dei fuochi in Campania, sollecitando una maggiore collaborazione per la raccolta dei rifiuti prodotti dalle aziende agricole e che talvolta sono utilizzati per appiccare incendi. Risponde ieri al ministro Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania e membro della giunta nazionale dell'organizzazione: "Il momento esige uno sforzo in più, motivo per il quale ringrazio il ministro Costa per l'invito: occorre potenziare ancora di più gli investimenti di segno ambientale delle imprese agricole, anche andando oltre quelli già previsti oggi dai Programmi di sviluppo rurale, visto che la nuova politica Ue consentirà di tenere fuori dal patto di stabilità gli investimenti ambientali".

"L'esigenza di una maggiore collaborazione tra territorio, imprese ed istituzioni tutte è particolarmente sentita da tutti gli imprenditori aderenti a Confagricoltura Campania – rilancia Marzano - al tempo stesso è necessaria per rafforzare l'immagine dell'agricoltura campana, che da sempre si conferma capace di investire innovare, per poter competere sui mercati internazionali con le più forti agricolture continentali con prodotti di qualità certificata e salubri, come puntualmente tutti i controlli istituzionali e privati confermano: ci aspettiamo da questo punto di vista un fattivo investimento sulla questione da parte del ministro".