L’agricoltura sociale, le realtà coinvolte e le politiche di supporto. Questi gli argomenti affrontati lo scorso 26 aprile 2016 nel corso dell’incontro “Agricoltura e inclusione sociale nelle aree rurali: il ruolo dell’agricoltura sociale” organizzato dal Crea con il suo centro di Politiche e bioeconomia, nell’ambito delle attività della Rete rurale nazionale.

L’agricoltura sociale costituisce un insieme di prassi, di inclusione, cura, relazioni, lavoro, riabilitazione, ormai consolidate in molte Regioni italiane e legate al soddisfacimento di bisogni sociali di persone che vivono situazioni di difficoltà e marginalità.

Disabili fisici, psichici e psichiatrici, disoccupati di lunga durata, rifugiati politici, donne in uscita da percorsi di tratta, minori con difficoltà di apprendimento possono partecipare attivamente ai processi produttivi agricoli in un ambiente naturale, impiegando le risorse dell’agricoltura per svolgere servizi sociali nelle aree rurali o peri-urbane.
Il contatto con le risorse dell’agricoltura e con i processi agricoli costituisce, pertanto, un elemento caratterizzante in tutte queste situazioni.

Nella maggior parte dei casi si tratta di attività agricole portate avanti da aziende agricole gestite da imprenditori, cooperative, altre realtà organizzate che impiegano manodopera a vario tipo svantaggiata, con l’obiettivo di migliorarne le condizioni di vita e di promuovere l’inclusione sociale e lavorativa.

Altre esperienze riguardano l’offerta di servizi socio-sanitari, educativi, ricreativi, culturali ed ambientali indirizzati a fasce deboli della popolazione. Ci troviamo di fronte, quindi, a contesti di inclusione, benessere, riabilitazione e cura che offrono al sistema agricolo l’opportunità di manifestare al meglio la propria dimensione multifunzionale ed al welfare italiano l’opportunità di rinnovarsi secondo un approccio di comunità.
L’agricoltura sociale è uno degli strumenti più innovativi in grado di coniugare le esigenze di rinnovamento del welfare italiano con la necessità di sviluppo di un’agricoltura multifunzionale e moderna.

L’incontro dei giorni scorsi ha focalizzato l’attenzione sulle pratiche più innovative e significative.
Gli interventi dei protagonisti dell’agricoltura sociale hanno permesso di evidenziare la pluralità degli “erogatori” di queste pratiche e i principali “destinatari finali”, cioè tutte quelle persone che beneficiano delle attività di inclusione socio-lavorativa e dei servizi offerti.