I nuovi poteri affidati al Parlamento europeo - ha detto il presidente Comagri dell’Europarlamento Paolo De Castro, intervenendo oggi all’Assemblea annuale di Confagricoltura Emilia Romagna - dal Trattato di Lisbona hanno permesso alla Commissione Agricoltura - che ho avuto l’onore di presiedere per cinque anni - di avere un ruolo determinante nella definizione delle norme sulla qualità dei prodotti agricoli, nel sostegno al settore lattiero-caseario, fino ad arrivare alla nuova politica agricola comune".

"Della Pac abbiamo sensibilmente migliorato il testo, avvicinando la riforma alle esigenze dei paesi mediterranei, dando nuova centralità e risorse al lavoro e all’impresa e sostenendo solo i veri agricoltori - ha riportato De Castro - Ma c’è ancora molto da fare. Nella prossima legislatura ci attendono nuove importanti sfide che riguardano l’agricoltura biologica, le sementi, la riforma dell’Ocm frutta, il post quote latte, solo per citarne alcune, senza dimenticare la revisione di medio termine della stessa Pac che ci consentirà di valutarne l’iter applicativo e di trovare eventuali correttivi. Dobbiamo quindi continuare a lavorare con competenza e impegno affinché le possibilità che l’Europa ci offre possano tradursi in opportunità di crescita per il nostro straordinario settore”. 

Auspichiamo che si arrivi presto ad elaborare il testo definitivo della riforma della Pac 2014-2020 con le modifiche richieste per alcuni settori strategici dell’agricoltura emiliano romagnola - ha detto il presidente regionale di ConfagricolturaGuglielmo Garagnani - Ma soprattutto chiediamo agli euro-parlamentari, che tra pochi giorni andremo ad eleggere, di vigilare attentamente sull’applicazione della nuova Politica agricola comune in maniera tale da poter affinare strumenti e strategie nel documento di revisione di medio termine".

Il neoparlamento – ha ricordato Garagnani - inizierà il proprio mandato nel semestre italiano di presidenza Ue; la nomina dei nuovi Commissari europei non avverrà prima di novembre mentre già a fine settembre l’Italia sarà chiamata ad ospitare il Consiglio dei ministri europei dell’Agricoltura. Pertanto avremo bisogno di parlamentari seri, capaci e di comprovata esperienza; pronti a legiferare e a promulgare nuove direttive sulla scia del lavoro svolto fino ad oggi, come nel caso dell’approvazione del “Pacchetto latte” dopo un iter burocratico durato più di tre anni. Solo così l’agricoltura emiliano romagnola potrà ricevere l’attenzione che merita”.