Sopra le teste di tutti gli europei orbitano, con frequenza variabile, una serie di satelliti che scattano foto e raccolgono informazioni sul territorio del vecchio continente. I satelliti Sentinel 1 e 2, facenti parte del programma Copernicus di monitoraggio della Terra, hanno proprio il compito di sorvegliare il territorio dell'Unione Europea, raccogliendo dati utili ad un gran numero di settori, compresa l'agricoltura.

 

Già oggi le immagini satellitari sono usate dai ricercatori per studiare l'agricoltura, ma anche da società private per fornire servizi per una gestione smart dei campi (agricoltura di precisione, ad esempio). La novità è che da quest'anno gli organismi pagatori utilizzeranno proprio le foto satellitari per monitorare le attività colturali e decidere l'eleggibilità delle parcelle oggetto di richiesta di aiuto Pac.

 

Che cos'è Ams, Area Monitoring System

Per capire come funziona il sistema automatico di monitoraggio, denominato Ams, Area Monitoring System, abbiamo intervistato Sophie Bontemps, Project manager in remote sensing per l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che gestisce i satelliti messi in orbita dall'Unione Europea in coordinamento con le agenzie spaziali nazionali e le aziende private.

 

In passato - ci spiega Sophie Bontemps - solo una piccola parte della superficie agricola, appena il 5%, veniva controllata per verificare se effettivamente quanto dichiarato nella domanda unica corrispondesse alla realtà. Gli enti pagatori nazionali, come Agea, selezionavano le parcelle da controllare e nel caso richiedevano alla Commissione Ue delle immagini satellitari con una risoluzione inferiore al metro, acquistate poi da società private.

 

Una mappa della copertura vegetale dell'Italia ottenuta tramite dati satellitari

Una mappa della copertura vegetale dell'Italia ottenuta tramite dati satellitari

(Fonte foto: Agenzia Spaziale Europea)

 

Con queste immagini veniva analizzato lo stato dei campi e dei pascoli per verificare la correttezza di quanto dichiarato nella domanda unica. Questo sistema tuttavia aveva due ordini di problemi: permetteva di controllare solo poche aziende (appena il 5% del totale), era costoso e consentiva di avere delle immagini di un preciso momento (quando passava il satellite) che non sempre era sufficiente a verificare l'eleggibilità delle singole parcelle.

 

Per superare questi inconvenienti dal 2017 la Commissione Europea ha iniziato a verificare la possibilità di utilizzare i dati raccolti dai satelliti Sentinel per supportare i controlli relativi alla Pac. Nel corso degli anni, tramite diversi progetti e test pilota (in cui è stata coinvolta anche Agea), nacque l'Ams che da quest'anno entra in piena forza.

 

D'altronde la Pac, che assorbe circa un terzo del budget europeo, stanzia ogni anno 60 miliardi di euro a supporto degli agricoltori e sempre di più la Commissione è interessata a verificare che questi fondi vadano a chi ha veramente le carte in regola per riceverli. E anche la recente decisione di raccogliere dati sui trattamenti e sulle altre operazioni colturali va in questa direzione.

 

L'uso delle immagini dai satelliti Sentinel

All'interno del programma Copernicus sono presenti due satelliti, Sentinel 1 e Sentinel 2, che a bordo trasportano sensori di vario genere. Multispettrali, per registrare la "firma spettrale" del suolo, compresa quella delle colture, nonché radar, utili per osservare la superficie terrestre in caso di nuvolosità.

 

Questi satelliti ruotano attorno alla Terra e passano sopra uno stesso punto con frequenze variabili, da due a cinque giorni, a seconda della latitudine, scattando delle immagini con una risoluzione di 10x10 metri o di 20x20. Questo permette di avere una fotografia sempre aggiornata e gratuita del territorio europeo.

 

Uso delle immagini dai satelliti Sentinel

Uso delle immagini dai satelliti Sentinel

(Fonte foto: Agenzia Spaziale Europea)

 

Come ci spiega Sophie Bontemps, l'idea di utilizzare le immagini Sentinel per alimentare i sistemi di controllo della Pac offre il grande vantaggio di avere dati che permettono di monitorare tutto l'anno le superfici agricole, potendo attingere anche a dati storici, e di poter sorvegliare il 100% del territorio.

 

Il grande lavoro di ricerca effettuato dalle università, dalle agenzie spaziali e dal Jrc (l'Agenzia di ricerca Ue) è stato volto ad interpretare correttamente i dati raccolti da questi satelliti, trasformandoli in informazioni utili a supportare le decisioni degli enti pagatori.

 

Oggi il sistema Area Monitoring System permette di verificare, per ogni parcella inserita nella domanda unica, diversi dati, tra cui:

  • Se il terreno è stato arato.
  • Se la coltura ha una crescita regolare.
  • Se la coltura è stata raccolta o i prati sfalciati.
  • Se al suolo è presente della vegetazione o meno.
  • Se le parcelle sono in uno stato di abbandono (su base pluriennale).

 

Per ogni parcella il sistema Ams è anche in grado di fornire informazioni sulla coltura rilevata. È infatti possibile distinguere leguminose, frumento, soia, oleaginose, riso, barbabietola da zucchero, pomodoro, erba medica ed eventuali altre colture al fine, ad esempio, di verificare la coerenza con la richiesta dell'aiuto accoppiato.

 

Le immagini satellitari permettono di seguire l'evoluzione di una coltura nel tempo

Le immagini satellitari permettono di seguire l'evoluzione di una coltura nel tempo

(Fonte foto: Agea)

 

Il giro dei dati (e dei soldi)

Il budget della Pac (articolato in aiuti diretti, sostegno rurale e di mercato) viene gestito attraverso l'Integrated Administration and Control System (Iacs) che rappresenta tutta quella poderosa macchina amministrativa che permette di gestire un budget così rilevante. L'Ams è uno strumento a servizio di questo sistema e, dal 2024, il suo utilizzo è diventato obbligatorio per gli enti pagatori nazionali.

 

Dunque, i satelliti Sentinel scattano le immagini dei terreni agricoli Ue e li inviano a terra, dove l'Esa li analizza, cataloga e pre processa, mettendoli a disposizione degli organismi pagatori nazionali, i quali possono scaricarli per ulteriori elaborazioni.

 

L'ente pagatore, come Agea, ha in mano le informazioni contenute nella domanda unica e il Sipa-Lpis, il sistema di identificazione delle parcelle agricole, che descrive in maniera spaziale dove l'agricoltore ha seminato cosa. Incrociando i dati dell'Ams e quelli in suo possesso, l'ente pagatore dovrebbe stabilire l'aderenza di quanto dichiarato ed erogare i fondi.

 

Le immagini satellitari sono utili per verificare la corrispondenza di quanto dichiarato nella domanda unica e quanto avviene in campo

Le immagini satellitari sono utili per verificare la corrispondenza di quanto dichiarato nella domanda unica e quanto avviene in campo

(Fonte foto: Agea)

 

Come sottolineato da Sophie Bontemps, uno degli aspetti rivoluzionari è che i controlli possono anche essere su più anni. Poniamo ad esempio che un agricoltore abbia deciso di aderire all'Ecoschema 2, che prevede la copertura del suolo dal 15 settembre al 15 maggio dell'anno successivo. Ebbene, con il sistema Ams Agea potrà verificare ogni pochi giorni l'effettiva sussistenza della copertura vegetale.

 

Non solo, sarà anche possibile verificare se su un terreno vi hanno pascolato degli animali, andando a scoprire se qualcuno ha cercato di far passare un terreno incolto come destinato al pascolamento.

 

Nello specifico, il sistema Ams, che si interfaccia con i sistemi informatici di ogni ente pagatore nazionale, fornisce un sistema di classificazione delle parcelle a colori così composto:

  • bandierina verde: parcella ammissibile al pagamento (esito conclusivo, l'agricoltore riceve i soldi);
  • bandierina gialla: parcella potenzialmente ammissibile a determinate condizioni (esito non conclusivo, vengono chieste info all'agricoltore o viene predisposto un sopralluogo);
  • bandierina rossa: parcella non ammissibile al pagamento (esito conclusivo, non vengono erogati i fondi);
  • bandierina bianca: esito non presente in quanto il periodo del ciclo fenologico della coltura della parcella interessata non è concluso (occorre attendere).

 

Tipo di marker e relative finestre temporali di ricerca per i seminativi invernali

Tipo di marker e relative finestre temporali di ricerca per i seminativi invernali

(Fonte foto: Agea)

 

Nel caso di semaforo giallo possono quindi essere previsti dei sopralluoghi in campo, oppure all'agricoltore possono essere richieste delle evidenze del suo operato, come ad esempio delle fotografie geotaggate che mostrano la coltura in campo, oppure gli animali al pascolo.

 

Non solo controlli, anche supporto alle decisioni

Le informazioni fornite dai satelliti già oggi sono utilizzate da molte società per fornire applicativi in grado di assistere gli agricoltori nel proprio lavoro. Grazie alle camere multispettrali, ad esempio, è possibile monitorare il vigore delle colture, assistendo l'agricoltore nel caso in cui delle aree di campo siano in sofferenza.

 

Ma in futuro lo stesso sistema di monitoraggio è stato disegnato per essere più "amichevole", nel senso che, in linea di principio, all'agricoltore potrebbero essere fornite delle informazioni a supporto del rispetto delle norme Pac. Ad esempio, un agricoltore che aderisce all'Ecoschema 5 sugli impollinatori potrebbe ricevere un alert nel caso in cui il satellite non rilevi la presenza delle erbe di interesse apistico in campo, sollecitandone la semina.

 

In futuro poi, è possibile che vengano messi in orbita satelliti con sensori ancora più precisi, come quelli della costellazione Iride. In quel caso la risoluzione permetterà di effettuare controlli con informazioni estremamente aderenti alla realtà e dunque con meno "casi gialli".