A dirlo sono Assitol e Federolio, associazioni di categoria che rappresentano le circa 200 aziende del settore oleario, davanti al quadro non proprio lusinghiero tracciato sulle pagine del New York Times. L'autorevole quotidiano americano, infatti, ha pubblicato un'infografica, basata sul blog Truth in Olive Oil di Tom Mueller, che punta il dito sui "lati oscuri" del comparto: contraffazione, importazioni di prodotto dall'estero, controlli assenti o insufficienti.
Nel richiedere un incontro urgente con il ministero dello Sviluppo economico per discutere di iniziative a tutela dell’industria olearia italiana, Assitol e Federolio ricordano che l'Italia è il primo esportatore al mondo di olio di oliva in confezioni. L’industria olearia vale oggi oltre 1 miliardo di euro per la bilancia commerciale nazionale, grazie all’impegno delle oltre 200 aziende del settore, che occupando oltre 3.000 persone, con ricadute molto positive sull'economia del Paese.
Quello dell’olio, dal punto di vista dei controlli a garanzia della salute dei consumatori, è inoltre uno dei settori più verificati e sicuri, con almeno nove istituzioni ed enti preposti alle verifiche e alla lotta alla frodi nel settore agroalimentare. Tra queste l'Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentare), che ha effettuato oltre 5.500 controlli, che hanno permesso di verificare l’attività di 4.000 operatori del settore per un totale di 8.000 prodotti sottoposti ad analisi e valutazioni.
Assitol e Federolio chiedono dunque di "porre un freno a questo gioco indiscriminato al massacro, il cui unico risultato è danneggiare fortemente il Paese, e che si intavolino confronti seri ed equilibrati– anche su tematiche delicate come quelle delle frodi – che siano aperti a tutti gli attori del mondo oleario, industria compresa".
Le due organizzazioni notano infatti come "alquanto singolare" che, alla presentazione del libro di Tom Mueller alla Camera dei Deputati di ieri 29 gennaio, siano stati invitati a contribuire con i loro interventi le istituzioni, nelle persone degli onorevoli Mongiello e Oliverio, il mondo produttivo con la rappresentanza del direttore generale dell'Unaprol Sandali, il vice comandante dei Nas Amedeo De Franceschi e la giornalista Milena Gabanelli. Mentre nessuno che potesse rappresentare “la voce dell’industria” è stato invitato, anche solo a partecipare in platea.
La reazione degli Stati Uniti
Assitol e Federolio riportano che "la North American Olive Oil Association ha pesantemente criticato, con una nota ufficiale, quanto pubblicato dal New York Times, ritenuto profondamente diffamatorio, poiché contenente affermazioni e dati assolutamente falsi, utilizzati a solo vantaggio di vendite di libri e occasioni di visibilità".
© AgroNotizie - riproduzione riservata