L'inverno, almeno per ora, resta alla porta senza lasciar presagire un imminente cambio di scenario. La prima metà di dicembre scorre così su note prettamente stabili sostenute da un anticiclone subtropicale, ancora molto forte, destinato a dominare in Italia la scena meteorologica per diversi giorni.
Una stabilità diffusa, ma non sempre accompagnata dal sole: queste configurazioni esaltano infatti il divario fra il Nord, intrappolato tra nebbie, nubi basse e smog, e il Centro Sud, dove invece si continua a vivere condizioni insolitamente miti e soleggiate.
Nord soffocato da nebbie e smog
Le zone maggiormente penalizzate continueranno ad essere le pianure del Nord e alcuni tratti costieri, in particolare della Liguria. L'assenza di vento, l'accumulo dell'umidità nei bassi strati e le forti inversioni termiche creeranno le condizioni ideali per la formazione di nebbie fitte, talvolta persistenti, anche nelle ore centrali della giornata. Cieli grigi caratterizzeranno quindi il quadro meteorologico tra Lombardia, Emilia, Veneto e nelle aree interne del Centro con una percezione del freddo accentuata dall'umidità.
Il vero problema, però, sarà lo smog. L'alta pressione agirà come un coperchio, schiacciando gli strati inferiori, e impedendone quindi il rimescolamento verticale, necessario per disperdere gli inquinanti. Mentre le polveri sottili resteranno intrappolate nei bassi strati, quelli più vicini al suolo, proprio dove viviamo e respiriamo. Ne consegue un lento e costante peggioramento della qualità dell'aria nelle principali città della Pianura Padana, già messe alla prova dal traffico, dai riscaldamenti e dalle attività industriali.
Centro Sud e isole: sole in un contesto quasi primaverile
Scenario opposto invece al Centro Sud, sulle isole maggiori e sulle Alpi. Qui, salvo locali banchi di nebbia al primo mattino lungo le linee di costa, il sole continuerà a splendere accompagnato da temperature eccezionalmente miti.
I cieli si presenteranno pienamente sereni, soprattutto sui settori montuosi, e la stabilità anticiclonica garantirà valori termici non tipici per la stagione.
Un weekend invernale anomalo fra clima mite e tanto sole
Il fine settimana del 13-14 dicembre non proporrà alcuna novità. Le ultime proiezioni confermano difatti condizioni assolutamente stabili, soprattutto sulle Alpi, al Centro Sud e sulle isole, ove le giornate si presenteranno ampiamente soleggiate associate a valori massimi ben oltre le medie.
A Firenze, Roma e Napoli si raggiungeranno facilmente i 14-15°C; in Sicilia e Sardegna si potranno sfiorare i 20°C. Anche in montagna si registreranno valori decisamente elevati per la quota: Cortina, Bormio e Courmayeur oscilleranno tra gli 8 e 10 °C nel pomeriggio, ben lontani dal freddo tipico del periodo.
La faccia nascosta dell'anticiclone: nebbie e nubi basse
Se il sole sarà protagonista per molti, il Nord dovrà fare i conti con l'altra faccia della medaglia. L'accumulo dell'aria più pesante, umida e fredda nei bassi strati continuerà a favorire la formazione di nebbie estese, soprattutto dopo il tramonto e nelle prime ore del mattino. Non mancheranno inoltre le nubi marittime su alcuni tratti costieri dell'alto Tirreno, specie tra Liguria e Toscana, un fenomeno generato dallo scorrimento delle masse d'aria calde ed umide per diverse centinaia di chilometri sopra il mare più freddo. Anche su quest'ultime zone, le temperature resteranno più contenute rispetto al resto del Paese e la qualità dell'aria tenderà a non essere eccellente.
Piogge in arrivo? I primi segnali di un cambiamento
Fino a lunedì 15 dicembre non sono attese variazioni significative: il Centro Sud continuerà a godere del sole, mentre il Nord farà ancora i conti con nebbie e foschie. Qualche novità potrebbe arrivare solo nella seconda metà della prossima settimana, quando l'assetto barico europeo subirà un cambiamento. Difatti, il flusso perturbato atlantico andrà gradualmente ad abbassarsi per poi spingere una serie di vortici depressionari verso Regno Unito, Francia e Penisola Iberica, con un conseguente coinvolgimento anche del Mediterraneo.
L'Italia potrebbe così tornare a fare i conti con il maltempo. Da martedì 16 dicembre le prime infiltrazioni inizieranno a scavare un ciclone sul Tirreno, in grado di portare nei giorni successivi piogge e temporali soprattutto al Centro Sud e sulle isole.
Un elemento, però, sembra certo: anche questa fase perturbata non sarà accompagnata da veri ingressi freddi. Le correnti atlantiche richiameranno infatti aria oceanica temperata, impedendo un calo marcato delle temperature.
Verso Natale l'inverno potrebbe rientrare in scena
Lo scenario potrebbe cambiare radicalmente nell'ultima decade di dicembre. Gli ultimi aggiornamenti indicano che, proprio a ridosso delle festività, la situazione sul nostro continente potrebbe sbloccarsi. Le continue tempeste che nelle prossime settimane investiranno l'area polare e l'Europa settentrionale potrebbero scendere di latitudine, spingendo masse d'aria più fredde verso il Mediterraneo.
In altre parole, si aprirebbe la possibilità di veri scambi lungo i meridiani: aria molto fredda dall'Europa nordorientale potrebbe fluire verso sud, isolandosi sul Mediterraneo come goccia fredda. Un tipo di configurazione foriera di forte instabilità, precipitazioni e un calo deciso delle temperature proprio durante il periodo natalizio.
La prudenza è d'obbligo, si tratta ancora di una tendenza e non di una previsione definitiva. Tuttavia, l'idea che l'inverno possa finalmente affacciarsi in Italia attorno al Natale appare oggi più concreta, rispetto ai giorni scorsi.




























