Quale sarà il futuro dell'agricoltura europea? Lo scorso venerdì 27 settembre a Macfrut è stato fatto il punto al convegno "Verso il 2020. Le opportunità e le sfide del settore ortofrutticolo tra nuova Pac e nuova Ocm" moderato dal vice direttore del Tg1 Susanna Petruni. L’evento è stato promosso da Agrinsieme che raggruppa Cia, Confagricoltura e il settore agroalimentare dell’Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta riunisce Agci, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). “Fino a poco tempo fa ognuna di queste sigle avrebbe fatto un convegno per conto proprio, con propri relatori e proprie conclusioni –ha commentato l’assessore al Lavoro del Comune di Cesena Matteo Marchi– il fatto che oggi si tenga un unico evento, proprio qui a Macfrut giunto alla trentesima edizione, è importante ed è degna conclusione di questa tre giorni”.

L’iter di revisione di norme e accordi è stato illustrato da Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo: “Non è la Pac che avevamo sognato, ma è decisamente diversa, e in meglio, dalla proposta iniziale del Commissario europeo. Rafforza la parte di sostenibilità ambientale, ma trascura un po’ il sistema economico e sociale, incluso il sostegno alle imprese”.
Le nuove politiche comunitarie per l’agricoltura seguono due direttrici importanti spiegate da De Castro: “Equità e garanzia. Nel primo caso è stato stabilito che nessun agricoltore debba percepire meno del 60% della media nazionale. Oggi, al contrario, molti prendono di più, in virtù del premio storico per ettaro, e altri molto meno, come in questa zona. Secondo paletto è quello della garanzia, ossia un tetto al taglio per non mettere in difficoltà l’agricoltore, che non dovrà perdere più del 30%”.
Che la riforma della Pac non sia stata semplice lo ha confermato Felice Assenza, direttore generale al ministero dell’Agricoltura: “Sono cambiate molte alleanze storiche. Non si tratta più di Mediterraneo contro Paesi nordici, ma si fanno e disfano alleanze frammentate tema per tema. E’ stato comunque importante dar battaglia sulla prima impostazione, sbagliata, che prevedeva fondi solo per superfice agricola. Una posizione smantellata grazie all’appoggio di nuovi alleati dal nord Europa”.

Il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini ha posto l’accento sulla difese dell’Ocm: “Guai a chi pensa di mettere in discussione lo strumento. Non risolve certo tutti i problemi, ma è orgoglio della nostra storia, nato qui nella crisi del ’92, e ha dimostrato più volte la sua utilità”. Gardini ha poi tirato le orecchie alle istituzioni nazionali: “Qualcuno mi dovrà spiegare perché le nostre pere non possono usare dei trattamenti post raccolta, per arrivare nei mercati di tutto il mondo, e quelle spagnole sì. Mentre da noi quattro ministeri si litigano le stesse competenze, in Spagna un unico ministero valuta e prende provvedimenti. Su queste cose si costruisce la competitività del nostro Paese, si costruisce il reddito. Senza reddito si smonta la filiera e si smonta tutto”.
Il coordinamento Agrinsieme ha ribadito l’esigenza di mantenere centrale il ruolo delle Organizzazioni dei produttori, da rafforzare e ampliare.

Dopo la conclusione dell’incontro è stato consegnato a Paolo De Castro il Premio Macfrut-Cesena Fiera 2013. Il premio gli è stato consegnato da Maurizio Gardini presidente di Confcooperative, Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio, Paolo Lucchi, sindaco di Cesena e Domenico Scarpellini, presidente di Cesena Fiera. Il Premio è stato istituito nel 1996 e da allora ogni anno viene assegnato a eminenti personalità che abbiano acquisito benemerenze per la promozione e lo sviluppo dell’ortofrutticoltura regionale e nazionale. La scelta di premiare De Castro vuole essere un riconoscimento del suo impegno per il migliore sviluppo dell’ortofrutticoltura. Durante la sua attività scientifica prima, politica poi, De Castro ha sempre avuto un’attenzione e un interesse particolare per il settore ortofrutticolo.

Sono stati assegnati i cinque Premi Oscar Macfrut all’innovazione. L’Oscar nasce per dare stimolare le aziende all’innovazione di processo e di prodotto e riguarda realizzazioni già presenti sul mercato e commercializzate, e premia le eccellenze di quattro categorie: macchine e tecnologie per la selezione e confezionamento; packaging e materiali d’imballaggio; sementi e prodotti ortofrutticoli freschi; logistica e servizi. I quattro premi vengono assegnati da una Commissione mentre un quinto, di carattere generale, è assegnato sulla base dei voti di visitatori ed espositori nei tre giorni di fiera. I vincitori dell’edizione 2013 degli Oscar Macfrut sono stati premiati venerdì 27. Ad Ishida è andato l’oscar per la prima categoria per la Serie Rv, ultima evoluzione della pesatrice multiteste Ishida; Carton Pack con la tecnologia Cpfresh®, che permette di auto-regolare la respirazione del prodotto, mantenendo invariata la qualità fino al consumo si è aggiudicata la categoria Packaging; OrtoRomi con Topolina, nuova ciotola per pausa pranzo, ha vinto la terza categoria; mentre Polymer Logistics si è aggiudicato l’Oscar Logistica con Rattan Active Lock Rpc, un carrello che si converte molto facilmente da pallet a carrello rinforzato e viceversa. Il premio generale, quest’anno, è andato all’Alma Mater Studiorum di Bologna, che ha presentato le ciliegie serie Sweet, i cui tratti distintivi sono: dolcezza, il grosso calibro dei frutti, l’aspetto attraente, la polpa consistente e la fragranza. Tutti i premi sono stati consegnati da Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, ad eccezione di quello per la seconda categoria, consegnato da Domenico Scarpellini, presidente di Cesena Fiera, e quello per la terza categoria, assegnato da Alberto Zambianchi presidente della Camera di Commercio Forlì-Cesena.