"Le cooperative agricole, che già offrono assistenza a milioni di piccoli agricoltori, potrebbero espandersi e contribuire in misura ancora maggiore alla lotta contro la fame e la povertà, se ricevessero il giusto sostegno da parte di governi, società civile e mondo accademico".

E' questo il messaggio, semplice e potente allo stesso tempo, lanciato dalla Fao in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, celebrata il 16 ottobre in 150 Paesi e dedicata appunto alle cooperative (delle quali il 2012 è l'anno internazionale).

Il direttore generale della Fao José Graziano da Silva ha sottolineato l'importanza delle cooperative in quanto strumenti cruciali per emancipare i piccoli agricoltori dalla fame e dalla povertà.
"Sebbene responsabili della maggior parte della produzione alimentare in molti Paesi - ha spiegato da Silva - gli agricoltori su piccola scala hanno scarso accesso ai mercati per vendere i propri prodotti, mancano di potere contrattuale per acquistare gli input a prezzi migliori e non hanno accesso ai servizi finanziariLe cooperative agricole possono aiutare i piccoli proprietari a superare questi limiti".

Le cooperative ricoprono dunque un ruolo chiave nel raggiungere l'obiettivo di sviluppo del millennio di dimezzare la proporzione di persone affamate entro il 2015.
Un obiettivo che può ancora essere raggiunto "se le Nazioni si impegneranno ad aumentare i loro sforzi", ha ricordato da Silva il 15 settembre alla sessione d'apertura del Commissione sulla Sicurezza alimentare mondiale (Cfs), un organo intergovernativo che vede la partecipazione di società civile, settore privato, organizzazioni internazionali e regionali e associazioni filantropiche che si occupano di sicurezza alimentare e nutrizione.

 

Da Silva ha sottolineato l'enorme progresso fatto nel ridurre il numero delle persone affamate di 132 milioni dal 1990 ad oggi. Tuttavia, sono ancora 868 milioni le persone nel mondo che soffrono la fame (erano un miliardo nel 1990).
Sebbene la percentuale di affamati nei Paesi in via di sviluppo sia diminuita dal 23.2% al 14.9%, a partire dal 2007 i progressi nel ridurre la fame hanno cominciato a stagnare e la malnutrizione è aumentata in Africa, in Medio Oriente e nei Paesi cosiddetti "ricchi".

"Con uno sforzo migliore - scrivono in una nota da Silva e il commissario Ue all'Agricoltura Dacian Ciolos - possiamo riuscire a raggiungere il primo obiettivo del millennio sulla riduzione della fame''. Ma, ha aggiunto da Silva, "dobbiamo anche guardare oltre ad esso, verso un'eradicazione totale della fame nel mondo, perché quando si parla di fame, l'unico numero accettabile è "zero"".



Il messaggio di Ban ki-moon

 

Un ulteriore appello alla lotta alla fame è venuto dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che in un video-intervento trasmesso durante la sessione d'apertura si è rivolto al Cfs affermando che "voi siete alla base del prossimo grande traguardo da raggiungere: eliminare la fame nel mondo nell'arco di questa generazione". 

 

Ban Ki-moon ha sottolineato i cinque obiettivi della sfida della "Fame zero", da lui lanciata alla Conferenza sullo Sviluppo sostenibile Rio+20 tenutasi a giugno:
1. Un mondo in cui tutti abbiano accesso a cibo nutriente durante tutto l'arco dell'anno
2. Niente più malnutrizione in gravidanza e nella prima infanzia: la fine della tragedia dei ritardi della crescita
3. Tutti i sistemi alimentari sostenibili, ovunque
4. Maggiori opportunità per i piccoli agricoltori - e in particolare le donne - responsabili della maggior parte della produzione alimentare mondiale, in modo che siano in grado di raddoppiare la loro produttività e i loro redditi
5. Riduzione delle perdite di cibo post-produzione, eliminazione degli sprechi alimentari e consumo responsabile
 

I messaggi del presidente Napolitano e di papa Benedetto XVI


"Le cooperative aiutano a mantenere i livelli di profitto e di occupazione anche in momenti di recessione economica - ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio alla cerimonia in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione - Potrebbero quindi rappresentare per gli attori economici e i responsabili politici un modello per ispirare decisioni future, ripensando lo sviluppo economico in una maniera più sostenibile, che ponga nuovamente l'uomo al centro di ogni processo economico". 

 

Papa Benedetto XVI ha sottolineato la dimensione umana delle cooperative, la loro visione alternativa "rispetto a quei modelli economici che sembrano avere come unici fini il profitto, gli interessi del mercato, l'uso di prodotti agricoli per scopi non alimentari e l'introduzione di nuove tecnologie nella produzione alimentare senza le necessarie precauzioni".



Fao: "Serve una migliore governance della sicurezza alimentare"


"La persistenza dell'alta volatilità dei prezzi alimentari richiede una migliore governance globale della sicurezza alimentare" ha affermato il 16 ottobre da Silva al vertice dei ministri europei dell'Agricoltura sulla volatilità dei prezzi alimentari, cui hanno partecipato oltre 20 ministri. "E' importante migliorare la governance della sicurezza alimentare. Nel mondo globalizzato in cui viviamo, non è possibile avere la sicurezza alimentare in un Paese soltanto".



De Castro: "Uscire dalla logica dell'emergenza"

'Il richiamo ad un maggior coordinamento e al rafforzamento della 'governance' sulla sicurezza alimentare è sacrosanto, ma data la situazione è lecito aspettarsi di più: uscire da una logica di emergenza".

Così? il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro ha commentato l'esito del meeting sui prezzi alimentari.
"Strumenti come il sistema di informazione sui mercati delle commodities agricole (Amis) sono importanti, ma la trasparenza da sola non può bastare perchè i frequenti aumenti repentini dei prezzi hanno cause diverse e più profonde''.
Già la settimana scorsa il rapporto della Fao sulla "food insecurity" aveva messo in mostra che la volatilità di mercati e l'aumento dei prezzi alimentari hanno ormai caratteristiche strutturali. "E' dunque fondamentale costruire interventi di lungo periodo - ha concluso De Castro - lavorando a idee come le scorte macro-regionali o l'introduzione di limiti ben definiti ai bandi all'export"


 

Investimenti responsabili in agricoltura

 

Il direttore da Silva ha sollecitato la comunità rappresentata dal Cfs a lavorare insieme per stabilire dei principi comuni per investimenti responsabili nel settore agricolo che rispettino i diritti, i mezzi di sostentamento e le risorse delle popolazioni.

 

A maggio di quest'anno, dopo un processo di negoziazioni inclusive e partecipative, la Commissione ha approvato le "Direttive volontarie per una governance responsabile dei regimi di proprietà applicabili alle terre, alla pesca e alle foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale". La Commissione avvierà ora un simile processo di negoziati nell'arco dei prossimi due anni per concordare dei principi comuni per degli investimenti responsabili nel settore agricolo che faranno da complemento alle Direttive volontarie.