E' piaciuta ai media la crociata contro la cementificazione dei campi lanciata dal ministro per le Politiche agricole, Mario Catania. Se ne è parlato su molti quotidiani, a iniziare dal “Corriere della Sera” del 15 settembre, per continuare nello stesso giorno su “Il Sole 24 Ore” e su “La Stampa”, per citare alcune delle testate che si sono occupate di questo argomento. Con una lunga intervista a Dario Casati dell'università di Milano, economista con una profonda preparazione in campo agrario, “Avvenire” punta il dito sulla eccessiva apertura ad aree industriali. “Il Tempo” del 20 settembre dedica all'argomento un corsivo per ribadire la centralità dell'agricoltura e il suo ruolo nella ripresa. L'iniziativa del ministro Catania trova il consenso di Bruxelles, scrive il quotidiano piacentino “Libertà”. A proposito di Unione europea, il “Corriere della Sera” del 14 settembre pone l'accento sulle nuove etichette previste dal “pacchetto qualità”, che ci si augura possano aiutare nella difesa del made in Italy dalle contraffazioni. Più tutela contro le contraffazioni, scrive a questo proposito “Italia Oggi”, mentre “Libero” sottolinea l'incongruenza fra quanto stabilito nel pacchetto qualità e il no alle etichette facoltative per la carne bovina deciso dal Parlamento europeo.

 

Di taglio in taglio

Da Bruxelles a Roma con la chiusura dell'Inran, l'istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, decisa a luglio. Le conseguenze di questa decisione si stanno però riflettendo sulla certificazione delle sementi, visto che l'Inran aveva a sua volta assorbito le funzioni dell'Ente nazionale sementi. Se ne parla diffusamente su “Il Manifesto” e su “Italia Oggi” del 19 settembre. Venti di chiusura arrivano poi per Veneto Agricoltura che dovrebbe fare “pulizia” della galassia che ruota attorno a questo ente. Sarebbe, scrive “Il Gazzettino” del 18 settembre, il primo passo verso la liquidazione vera e propria di Veneto Agricoltura, il cui posto sarebbe rimpiazzato da un nuovo ente che dovrebbe chiamarsi “Agenzia veneta per l'innovazione nel settore primario”.

 

Mercati e dintorni

Sui mercati c'è da segnalare il forte recupero del surplus commerciale con i numeri dell'export che sopravanzano quelli dell'import. Ne scrive “Il Sole 24 Ore” del 18 settembre evidenziando il rovescio della medaglia, ovvero che il risultato è figlio del calo dell'import, conseguente alla crisi, piuttosto che all'aumento dell'export in generale. Sono comunque in aumento le esportazioni di olio, stando ai dati diffusi da Assitol, l'associazione italiana dell'industria olearia, riportati da “Italia Oggi” del 19 settembre. Ancora “Italia Oggi” nello stesso giorno diffonde i dati raccolti da Agea sul settore oleario, dati dai quali emerge una riduzione della produzione e un calo del numero di frantoi in attività. Cresce invece il settore del bio, alla conquista di nuovi consumatori, scrive “L'Unità” del 14 settembre. Peccato che su “Tuttoscienze”, il magazine de La Stampa in edicola il 19 settembre, si abbia la conferma che i prodotti bio non possano considerarsi più sani di quelli provenienti dall'agricoltura tradizionale.

 

Se il vino è “libero”

Molta attenzione è poi rivolta al mercato dei vini, all'indomani di una vendemmia che “Il Resto del Carlino” del 14 settembre definisce come una fra le più povere in quanto a produzione di vino. Nello stesso giorno “Il Giornale” ospita un'intervista a Francesco Frescobaldi, che racconta come sia importante puntare sulla qualità e sui nuovi mercati, come quello indiano e cinese. Per il vino molta eco ha poi creato la sfida lanciata dal “patron” di Eataly, Oscar Farinetti, per il vino libero da solfiti e con prezzi abbordabili. Se ne parla su “La Stampa” del 16 settembre, ma su “Il Piccolo” del 16 settembre si apprende che a dispetto dell'invito lanciato da Farinetti, per il prosecco è corsa verso il rialzo dei prezzi. Curiosa la notizia riportata dal “Secolo XIX” in edicola il 20 settembre sull'impiego delle vinacce per la produzione di biogas, un'esperienza che si sta realizzando nelle campagne del Gavi.

 

I prezzi nelle stalle

Rialzo dei prezzi è quello che si chiede dalle pagine del quotidiano cremonese “La Provincia”, ma in questo caso il soggetto è il latte, i cui costi di produzione continuano a lievitare. Ancora su “La Provincia” si plaude alla decisione di semplificare le procedure per l'avvio degli animali al macello, che grazie al “decreto salute” può avvenire con una semplice autocertificazione da parte degli allevatori. Intanto si apprende dal “Corriere della Sera” del 20 settembre che gli allevatori protestano sotto le finestre del Parlamento europeo per chiedere un prezzo più equo per i loro prodotti. Infine la notizia, riportata da “Unione Sarda” del 19 settembre, dello stanziamento di sette milioni per soccorrere le aziende colpite dalla peste suina.