E' la vendemmia, argomento di “stagione”, la protagonista dell'informazione agroalimentare di questi ultimi giorni. Inizia il “Corriere del Mezzogiorno” dell'8 settembre sostenendo che In Puglia ci si aspetta una vendemmia da primato, e questa speranza dei viticoltori è condivisa dal settimanale “Il Mondo” in edicola il 10 settembre che è pronto a scommettere che per questa regione la vendemmia sarà da primato. Ma la situazione è ben diversa in altre regioni e in particolare nel pavese dove le difficoltà di alcune importanti cantine che operano su quel territorio stanno creando non poche angustie ai viticoltori, come si legge su “La Provincia Pavese” dell'11 settembre. Guai persino maggiori li hanno subiti i loro colleghi romagnoli, alle prese con gli esiti di una violenta grandinata, scrive “Il Corriere di Bologna” del 9 settembre, che ha devastato i vigneti. Dalle pagine del quotidiano piacentino “Libertà” si apprende che non solo la Romagna ma anche l'Emilia ha dovuto fare i conti con il maltempo. Di vino e vigneti si parla anche su “Italia Oggi” dell'11 settembre dove si analizza il rapporto fra valore dei vigneti e i marchi e le tipologie di vino che vi si producono. A proposito di aspetti economici interviene “ Il Sole 24 Ore” del 12 settembre con un interessante articolo sugli investimenti finanziari in campo enologico. Interessante anche l'articolo pubblicato nello stesso giorno su “La Discussione” dove si racconta della simbiosi fra vino e il noto social network Facebook, grazie al quale si aprirebbero nuove opportunità commerciali. Opportunità che non sono però sufficienti a risolvere le difficoltà che a causa della peronospora hanno ridotto di almeno il 15% i raccolti di uva in Sardegna. Ma per fortuna, scrive “Unione Sarda” del 10 settembre, la qualità non è in discussione. E da “Italia Oggi” del 14 settembre si apprende che sono in arrivo buone notizie anche sul fronte fiscale, con alcune agevolazioni che riguardano vino e pane.
La crisi del pecorino
I problemi del settore enologico per la Sardegna non sembrano preoccupare quanto quelli del pecorino e del latte ovino la cui crisi è tutt'altro che scongiurata. Dal tavolo ministeriale, ricorda ancora una volta “Unione Sarda”, non sono arrivate risposte alle difficoltà che stanno portando al collasso il settore. Dopo le proteste dei giorni scorsi, a riaccendere gli animi degli allevatori arriva la notizia, come si legge su “Nuova Sardegna” dell' 8 settembre, che lo Stato italiano avrebbe investimenti in uno stabilimento romeno dove si producono formaggi di pecora, poi venduti come italiani su alcuni mercati stranieri. Ed è ancora “Nuova Sardegna” che il 14 settembre torna sulla crisi della pastorizia aggiornando i lettori sulle iniziative prese a livello regionale.
Tirano invece un respiro di sollievo i produttori di latte vaccino, il cui prezzo è ora sostenuto da alcuni importanti accordi fra industrie del settore. Se ne parla su “Il Sole 24 Ore” dove si commenta l'intesa per trasformare in polvere una quota del latte piemontese. Buone notizie anche per l'accordo raggiunto fra gli allevatori lombardi e il gruppo Italatte per il nuovo prezzo del latte, i cui dettagli sono riportati sul quotidiano cremonese “La Provincia”.
Intramontabili Ogm
Continua ad essere alta l'attenzione sul tema degli Ogm, con le regioni che al prossimo summit degli assessori all'agricoltura sembrano orientate, scrive “Il Sole 24 Ore” del 9 settembre, a porre un veto a queste coltivazioni. Un'eventualità, si legge su “Italia Oggi” dell'11 settembre, che metterebbe l'agricoltura italiana in una posizione assai difficile. Intanto grandi aziende come Bayer, che ha rinnovato i vertici della propria divisione del settore agricolo, fanno sapere dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 10 settembre che i maggiori sviluppi sono attesi nel campo del biotech. Quasi a sottolineare questa previsione, su “Italia Oggi” dell'11 settembre si legge che il biologico rende poco.
I problemi reali
Mentre sostenitori e detrattori degli Ogm continuano a fronteggiarsi, gli agricoltori devono vedersela con problemi reali come le impennate del mercato del grano (“Libero”, 11 settembre) o le importazioni di pomodoro dalla Cina. Importazioni che a detta de “Il Sole 24 Ore” dell'8 settembre non destano preoccupazioni, ma che per “Rinascita” del 9 settembre rappresentano un vero e proprio allarme. Ma è soprattutto il mercato dei cereali e delle materie prime che preoccupa il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che dalle colonne de “Il Sole 24 Ore” del 14 settembre sollecita un coordinamento globale delle politiche agricole per prevenire altre crisi.