La frutta torna sulle tavole degli italiani. Dopo anni di flessioni, il primo trimestre del 2009 segna una crescita in quantità del 4,7% e in valore del 3,4% rispetto all’analogo periodo del 2008. A segnalarlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori la quale, sulla base dei dati dell’Ismea, evidenzia una ripresa (più 0,8% sempre rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso) per degli acquisti domestici dei prodotti agroalimentari.
 
La crescita sostenuta della domanda di frutta fresca - come rileva l’Ismea - è stata probabilmente incentivata dal deprezzamento dei listini medi, grazie al quale l’aumento della spesa è risultato più contenuto rispetto al trimestre precedente. Tra i prodotti che hanno maggiormente registrato incrementi nelle vendite, troviamo i kiwi (più 27%), che nel 2008 erano stati penalizzati da una richiesta poco vivace. Bene anche - avverte la Cia - gli agrumi e l’uva da tavola che, però, non registrano grandi impennate nei consumi. Al contrario appaiono in calo, anche se di poco, gli acquisti domestici di mele e pere, penalizzati da aumenti di prezzo su base annua.

Oltre alla frutta fresca, si segnalano andamenti positivi (più 2,2%) per la carne suina e i salumi (settore che, comunque, ha subito un lieve calo nelle vendite in queste ultime due settimane a causa degli effetti dell’influenza messicana), per il latte e i suoi derivati (più 0,9%). Crescita trainata soprattutto dai formaggi e dal burro; lieve calo, invece, per gli yogurt. Segni quasi tutti positivi tra i prodotti ittici sia freschi, sia surgelati.
Per quanto riguarda i consumi degli altri prodotti agroalimentari, carne bovina (+0,3%), ortaggi (più 0,7%) e olio di oliva (meno 0,5%) si sono mantenuti, sostanzialmente sui livelli del primo trimestre dell’anno scorso. Qualche difficoltà si è manifestata per i comparti dei derivati dei cereali (meno 1,1%), della carne avicola (meno 2,1%) e dei vini e spumanti (meno 3%). Tra i derivati dei cereali, male in particolare il riso, i primi piatti surgelati e il pane. In lieve aumento, invece la domanda di pasta di semola e dei sostituti del pane. Stabili i biscotti. Tra i vini e spumanti, la flessione maggiore si ha per il vino da tavola. In crescita, al contrario, la domanda di vini a denominazione.