Ricerca della qualità, valorizzazione del territorio e innovazione delle tecniche e dei processi sono i fattori chiave della storia e della tradizione della Famiglia Zonin che, dal 1821, ha dato vita ad una delle più importanti realtà vinicole in Italia e all'estero: Casa Vinicola Zonin.
 
Per ottenere i migliori risultati dal terroir è necessario studiare e approfondire al massimo le conoscenze del vigneto e della pianta. Qual è l'approccio nella scelta degli ambienti in cui impiantare vigneti e nella scelta delle barbatelle? Che tipo di rapporto avete con i vivaisti viticoli?
"La scelta delle regioni e degli ambienti viticoli da parte della Famiglia Zonin si è fondamentalmente basata sull'individuazione di zone e di siti di comprovata e storica vocazionalità viticolo-enologica - spiega Carlo De Biasi, responsabile agronomico di Casa Vinicola Zonin -. In più le analisi dei suoli, delle acque e del clima effettuate prima dell'acquisto delle Tenute ci hanno confermato le nostre convinzioni. Le analisi pedologico-climatiche effettuate sono state condotte prevalentemente nel laboratorio di analisi di Gambellara, che si trova nella sede storica della Casa Vinicola Zonin. Per ulteriori approfondimenti ci siamo avvalsi della collaborazione delle più prestigiose Università italiane.
Per quanto riguarda i vivaisti, il nostro rapporto risulta essere ottimo e basato sulla massima collaborazione e fiducia, al punto che abbbiamo realizzato con con essi delle selezioni su alcune varietà che ci stanno dando ampie soddisfazioni.
Abbiamo iniziato negli Anni Ottanta con il Refosco dal peduncolo rosso, proseguito con la Garganega di Gambellara, con la Bonarda, il Pinot Nero ed altre varietà autoctone, per finire nel 2000 con una selezione particolare di Nero d'Avola, che abbiamo denominato "Selezione Feudo" perchè ottenuta nel Feudo Principi di Butera in Sicilia.
Nel 2002 abbiamo proseguito con una selezione del tipico vitigno Malvasia nera pugliese e una nel 2004 del Fiano Minutolo: entrambe ottenute nella tenuta della famiglia Zonin che si trova nel Salento, la Masseria Altemura. Vorrei ricordare anche che in questo momento, proprio in merito alle nostre selezioni, stiamo collaborando con l'Università Statale di Milano - Dipartimento di Produzione vegetale proprio per effettuare i controlli sanitari delle nostre marze/selezioni".

Parliamo di difesa: gli anni passati sono stati caratterizzati da una forte pressione peronosporica. Le nuove sostanze attive potranno essere di supporto alla difesa antiparassitaria? 
"Le ultime annate  - precisa De Biasi (in foto) - sono state caratterizzate da forte pressione peronosporica anche in ambienti storicamente poco sensibili a questa crittogama. La difesa si è basata su un punto fondamentale: prevenzione. Infatti per avere successo nel contenimento delle crittogame è indispensabile attuare una difesa preventiva. Risulta altresì di rilevante importanza conoscere nello specifico le caratteristiche peculiari degli agrofarmaci in commercio per utilizzarli per quelle che sono le loro caratteristiche peculiari. Per questo motivo ogni anno sperimentiamo e testiamo i nuovi prodotti: sono queste le esperienze che poi trasferiamo ai nostri agronomi che operano in tutta Italia.
Da non dimenticare inoltre che adeguate pratiche agronomiche (gestione tempestiva e mirata della chioma, sfogliature, corrette ed equilibrate concimazioni) possono creare condizioni sfarevoli allo sviluppo delle crittogame.
Certamente le nuove sostanze attive, che abbiamo inziato a sperimentare nei vigneti, in prova, dal momento in cui sono state autorizzate ed immesse in commercio, offrono alcuni vantaggi: basso profilo tossicologico, caratteristiche di resistenza al dilavamento, per cui queste nuove sostanze permettono di realizzare un numero inferiore di trattamenti in vigna e sono prodotti altamente specifici nei riguardi delle malattie per cui vengono utilizzati".


Utilizzate sistemi di supporto decisionale, basati ad esempio su centraline agro-meteorologiche?
"A supporto delle decisioni dello staff tecnico delle 10 Tenute della Famiglia Zonin , oltre al continuo monitoraggio visivo in campo, utilizziamo una rete di capannine agrometeorologiche, le quali, oltre che a fornirci i dati meteo in tempo reale, elaborano previsioni precise e puntuali a breve termine (3 gg)".

Innovazione in viticoltura significa anche innovazione nel comparto meccanico. Quali sono le più moderne attrezzature agricole introdotte in azienda?
"Le Tenute da sempre hanno avuto un occhio di riguardo nei confronti della meccanizzazione evoluta a supporto della viticoltura di qualità. Negli ultimi anni abbiamo introdotto attrezzature innovative, macchine semoventi scavallanti che operano su più filari di vigneto e contemporaneamente eseguono due differenti lavori. Collaboriamo inoltre con le aziende produttrici di macchine ed attrezzature specifiche per la viticoltura per sviluppare prototipi che operino secondo le nostre esigenze".

Utilizzate sistemi o macchine impiegabili per la viticoltura di precisione?
"Abbiamo sistemi informativi territoriali per la gestione dei dati di campo e stiamo sviluppando dei sistemi di controllo e di regolazione delle macchine operatrici in campo. Sì, da un po’ di tempo stiamo sperimentando sistemi di precisione che però oggi sono ancora a livello di test e di verifica".

L'Italia ha apportato un contributo fondamentale al sequenziamento del genoma della vite. Quali prospettive vede per queste ricerche e per l'applicazione in vigneto?
"Ancora oggi, a mio parere, è presto per capire a fondo le potenzialità e le ricadute effettive di questi studi. Il percorso intrapreso dai produttori vitivinicoli, così come dal legislatore europeo nei confronti di un'agricoltura sostenibile troverà, nel tempo, probabile aiuto dalle conoscenze emerse dagli studi di settore in essere".
 
Ecocompatibilità: una parola che ha assunto diversi significati anche nel vigneto, dall'attenzione all'uso sostenibile delle irroratrici fino alla raccolta di potature della vite per la produzione di energia.
"L'uso sostenibile degli agrofarmaci in viticoltura è una questione da tempo a noi cara e che seguiamo con particolare interesse; da circa tre anni abbiamo introdotto nel nostro parco macchine attrezzature per i trattamenti a recupero dell'agrofarmaco non andato a bersaglio'.
In pratica si tratta di atomizzatori concepiti per recuperare la quota di agrofarmaco che non va a contatto con la vegetazione, evitando la deriva del prodotto e la conseguente dispersione nell'ambiente a tutela delle aree sensibili.
Inoltre abbiamo aderito ad un tavolo di lavoro coordinato dall'Unione Italiana Vini per elaborare linee guida per il futuro, sempre più in armonia con i nuovi dettami della legislazione europea in merito all'uso sostenibile degli agrofarmaci a tutela dell'ambiente e della salute del consumatore di vino.
Da un paio d'anni abbiamo anche intrapreso degli studi specifici per verificare la possibilità di utilizzare i residui di potatura e le colture alternative così come il fotovoltaico per rendere le aziende in parte autosufficienti per la produzione di energia".

"Tutte queste scelte rappresentano una pietra miliare verso una nuova filosofia produttiva
- conclude De Biasi -. Lo spirito della Famiglia Zonin è sempre stato quello di non sentirsi mai arrivati ma, anzi, rinnovarsi continuamente per garantire il meglio ai consumatori. Il lavoro in vigna ha come obiettivo l'evoluzione dei nostri vini verso i massimi livelli qualitativi.
E per finire vorrei aggiungere che, negli ultimi anni, la Famiglia Zonin ha assunto il ruolo di "custode" del territorio nelle regioni in cui è presente con le proprie Tenute, che sono dei veri e propri "presidi" di qualità e di civiltà rurale: ciò nella convinzione di avere una precisa responsabilità per la salvaguardia e la valorizzazione delle peculiarità non solo storiche e paesaggistiche, ma anche della natura delle zone più vacate d'Italia per la produzione dei grandi vini italiani di eccellenza che tutto il mondo ormai conosce ed apprezza".
 
 
Vigna Montemassi in Maremma
 
 
Una storia secolare che si tramanda da sette generazioni, con radici a Gambellara, nel cuore del Veneto, in una terra ad altissima vocazione vitivinicola. Queste le origini della Famiglia Zonin, che oggi controlla una delle più importanti aziende vinicole italiane e tra le prime anche in ambito internazionale.          
“Viticultori dal 1821”, accanto al presidente Gianni da un decennio ha fatto ingresso anche la nuova generazione: i figli Domenico 35 anni, e Francesco 34 anni, entrambi vice presidenti di Casa Vinicola Zonin, ricoprono ruoli di supervisione sull’area tecnica e produttiva il primo e sull’area commerciale e marketing il secondo, il terzo Michele, 31 anni, segue gli aspetti qualitativi dell’organizzazione aziendale come l’area financial controlling.
Con un fatturato consolidato 2008 di oltre 81 milioni di euro e 170 dipendenti, oggi Casa Vinicola Zonin ha un ampio portafoglio di vini di qualità che comprende quelli del marchio Zonin e i vini prodotti e imbottigliati nelle 9 Tenute di eccellenza nelle regioni a più alta vocazione vitivinicola in Italia, per un totale di 1.800 ettari, e nella splendida proprietà di “Barboursville Vineyards”, situata nel cuore della Virginia, Usa.
Un’esauriente ed eccellente proposta di vini a denominazione Docg e Doc più rappresentative d’Italia, una rete di distribuzione in 91 paesi nel mondo, il più grande staff di enologi ed agronomi in Europa - coordinato dal 1997 da Franco Giacosa, uno dei più famosi enologi italiani di fama internazionale -, qualità, storia, tradizione e passione per il vino da generazioni rappresentano la chiave del successo di Casa Vinicola Zonin.
 
Le tenute della Famiglia Zonin
 
Tenuta Ca’ Bolani
Regione: Friuli - Friuli Venezia Giulia
Ettari di vigneto: 634
Vini: Cabernet Franc, Chardonnay, Chardonnay Frizzante, Traminer, Merlot, Refosco dal Peduncolo Rosso, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Müller Thurgau Frizzante, Friulano, Alturio (Cru di Refosco dal peduncolo rosso), Opimio (Cru di Friulano-Chardonnay), Tamànis (Cru di Sauvignon), Conte Bolani (Cru di Refosco-Merlot-Cabernet)
 
Tenuta Il Bosco
Regione: Oltrepò Pavese - Lombardia
Ettari di vigneto: 152
Vini: Metodo Classico Il Bosco, Poggio Pelato (Cru di Pinot nero), Philèo, Philèo Rosé, Brera, Bonarda, Barbera, Malvasia
 
Castello del Poggio
Regione: Piemonte
Ettari di vigneto: 158
Vini: Masaréj (Cru di Barbera d’Asti Doc), Bunéis (Cru di Barbera e Merlot), Grignolino d’Asti Doc, Barbera d’Asti Doc, Dolcetto Monferrato Doc, Moscato d’Asti, Asti Docg, Brachetto Piemonte Doc
 
Castello d’Albola
Regione: Chianti Classico - Toscana
Ettari di vigneto: 158
Vini: Chianti Classico Docg, Chianti Classico Riserva Docg, Le Ellere Chianti Classico Docg, Vin Santo del Chianti Classico Docg, Chardonnay, Il Solatio (Cru di Sangiovese), Acciaiolo (Cru di Sangiovese-Cabernet Sauvignon)
 
Tenuta Rocca di Montemassi
Regione: Maremma - Toscana
Ettari di vigneto: 160
Vini: Calasole (Vermentino), Sassabruna (Monteregio Doc - Sangiovese, Merlot, Syrah), Le Focaie (Sangiovese), Astraio (Viognier)
 
Abbazia Monte Oliveto
Regione: San Giminiano - Toscana
Ettari di vigneto: 20
Vini: La Gentilesca Vernaccia di San Gimignano Docg, Vernaccia di San Gimignano Docg, Fusaia (100% Sangiovese)
 
Masseria Altemura
Regione: Salento - Puglia
Ettari di vigneto: 150
Vini: Sasseo (Primitivo), Rosato, Negroamaro, Aglianico, Fiano, Altemura di Altemura (Primitivo di Manduria Doc)
 
Feudo Principi di Butera
Regione: Sicilia
Ettari di vigneto: 180
Vini: Deliella (Cru di Nero d’Avola), Calat (Cru di Merlot), Sanrocco (Cru di Cabernet Sauvignon), Nero d’Avola, Riesi Doc (Nero d’Avola e Syrah), Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Chardonnay, Insolia.

 

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