La presenza di micotossine, in particolare di Don (deossinivalenolo), oltre determinate soglie (fissate dall'Unione Europea) può rappresentare un potenziale rischio per la salute pubblica e quindi un concreto impedimento alla commercializzazione del frumento tenero e duro.
Diversi Paesi, infatti, hanno fissato soglie di tolleranza diverse, spostando il problema dalla sicurezza alimentare allo "scontro" di tipo commerciale.
Proprio per fare chiarezza su una problematica così delicata, Syngenta Cereal Academy e Società Italiana Sementi (SIS), a testimonianza dell'impegno per le esigenze degli operatori del settore e per la sicurezza alimentare, hanno recentemente organizzato un convegno sulla problematica delle micotossine del frumento.

Dopo l'apertura dei lavori da parte di F. Cavazza Isolani (presidente della SIS), Franco Casola (direttore D&TS di Syngenta Crop Protection) ha introdotto gli obiettivi della giornata: presentare le ultime conoscenze e soluzioni in merito alla tematica micotossine e creare un "gruppo di lavoro integrato" sulla qualità del frumento.

Le presentazioni scientifiche e tecniche previste avevano un duplice scopo, da un lato chiarire le origini dei problemi legati alle micotossine e la loro influenza sulla filiera, dall'altro fare il punto sui metodi di controllo sia agronomici che tecnologici in fase di trasformazione.

Davide Pancaldi,  del Diproval di Bologna, ha presentato il problema delle micostossine su frumento e i risultati della triennale esperienza sul controllo della fusariosi della spiga e sulla presenza di Don nella granella.
L'intervento ha descritto le caratteristiche della malattia, specificando i danni che questa può determinare alla produzione e i fattori che influenzano lo sviluppo delle infezioni.

Il successivo inervento di  Michelangelo Pascale (ISPA - CNR di Bari) ha descritto i risultati di un'esperienza analoga, che ha portato alla conclusione che i livelli di Don, influenzati dall'annata agraria, sono maggiori nel frumento tenero e sono più elevati nel Nord Italia che nel Sud.
Pascale ha poi analizzato la problematica del Don a livello dei prodotti trasformati (molitura di frumento e pasta), evidenziando come esso diminuisca nelle operazioni di molitura e di cottura della pasta, mentre aumenta negli scarti di pulitura e nella crusca.

L'attività di Syngenta sulle micotossine è stata presentata da Claudio Campagna (Technical Crop Manager  di Syngenta Crop Protection Italia), cui è toccato il compito di illustrare i fattori agronomici influenti e quindi le possibili vie di controllo della patologia.
Una particolare attenzione è stata data all'effetto dei trattamenti fungicidi (integrati con altre misure specifiche) per risolvere il problema del Don. 
Campagna ha inoltre analizzato l'impegno di Syngenta per la qualità del frumento, non solo in merito alle micotossine, ma anche su tematiche quali: aumento della produzione e del contenuto proteico, diminuzione dei semi striminziti, miglioramento dei parametri tecnologi e merceologici e valorizzazione del patrimonio genetico.

Stefano Ravaglia (Responsabile ricerca e sviluppo SIS) ha descritto le attività di ricerca e sperimentazione condotte da SIS in materia di micotossine.
In collaborazione con Syngenta, nel periodo 2001-2004 sono state condotte in cinque areali sperimentazioni volte a studiare l'interazione della protezione fogliare con diverse varietà di frumento tenero e duro. Inoltre, nell'annata 2003-2004 sono stati testati oltre 400 genotipi tra frumento duro e tenero, inoculati artificialmente con gli agenti (tossigeni) causanti la fusariosi, al fine di ricavare informazioni relativamente ai fattori gentici di tolleranza alla fitopatia.

In conclusione, il convegno di Bologna ha voluto rappresentare per Syngenta Cereal Academy e per SIS una tappa di un più ampio "progetto qualità del frumento", in cui diversi partner con un obiettivo comune (SIS, Diproval, Syngenta, fornitori di mezzi tecnici, industria di trasformazione) lavorano sfruttando al meglio le singole competenze.
Questo permetterà di comunicare correttamente sul problema micotossine, aumentare la qualità delle produzioni e mettere a punto soluzioni "su misura" inserite nel ciclo colturale.
Tale collaborazione ha già portato ad oggi a risultati tangibili, quali la conoscenza concreta del problema due anni prima dei limiti di legge, l'impatto sulle indicazioni normative a livello Ue ed in particolare la fissazione delle basi per una comunicazione corretta.


Per informazioni: 
www.syngenta.it;  ServizioUtenti.Italia@syngenta.com