In occasione del Macfrut, che si è svolto a Cesena dal 6 al 9 maggio scorsi, Syngenta la pubblicazione "Agrofarmaci: residui e sicurezza alimentare per i consumatori", un'opera editoriale indirizzata a tecnici, operatori e consumatori.
I lavori, moderati da Giovanni Rizzotti dell'Informatore Agrario, hanno avuto inizio con i saluti di Luigi Radaelli, amministratore delegato di Syngenta, che ha evidenziato come l'Italia rappresenti una realtà leader, a livello mandiale, nella produzione di prodotti alimentari "sani e sicuri", anche se  spesso emerge una scarsa fiducia da parte dei consumatori nel settore primario.
L'obiettivo della pubblicazione è quindi quella di aumentare la fiducia del mercato nel prodotto agroalimentare italiano, in quanto esistono dati e dimostrazioni oggettive circa l'elevato grado di salubrità dei prodotti italiani; questo attraverso una maggiore informazione sulla sicurezza alimentare, garantita dagli standard produttivi e di controllo già in essere in Italia.
Secondo Rodolfo Schiavo dell'associazione CittadinanzAttiva, i consumatori si aspettano sempre una maggiore informazione sulle tecniche di produzione che stanno alla base dei prodotti alimentari (in particolare dell'ortofrutta fresca) ed auspica una sempre maggiore partnership nel migliorare la divulgazione in questo settore tra associazioni e mondo dell'agroindustria.
Corrado Lodovico Galli dell'Università degli Studi di Milano è invece entrato nel dettaglio circa le modalità adottate per la rilevazione dei residui nei prodotti alimentari. La sua relazione ha posto l'attenzione sulle insidie legate alla presenza di micotossine (soprattutto per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli meno protetti, pericolose ma scarsamente controllate rispetto agli agrofarmaci) ed ha posto una particolare enfasi sulle modalità cautelative utilizzate dalle istituzioni per la definizione dei "limiti massimi di residui" (LMR) autorizzati sui prodotti alimentari.
In tal senso sembra opportuno ricordare che i LMR non sono limiti tossicologici, bensì limiti legali per la commercializzazione.
La soglia di sicurezza per il consumatore è rappresentata dalla Dose Giornaliera Accettabile, fissata di proposito 100 volte inferiore alla dose risultata innocua per gli animali impiegati nella sperimentazione.
Un agrofarmaco viene autorizzato solo se la quantità massima di residui assumibili con la dieta, fissata a sua volta con ampi margini di sicurezza, è inferiore alla Dose Giornaliera Accettabile.
Paolo Bruni di Fedagri (Confcooperative) ha posto in evidenza come la competitività dei nostri prodotti alimentari si giochi su quattro diversi livelli: qualità, sicurezza, tradizione e prezzo.
Solo il raggiungimento di elevati standard in questi "punti chiave" permetteranno al prodotto italiano di competere con la nuova Europa a 25, dove, oltre alla creazione di un mercato di 450 milioni di consumatori, sono entrate sul mercato oltre 3,5 milioni di nuove aziende agricole.
Giancarlo Imbroglini di Ispave ha invece fatto il punto sull'andamento dei controlli svolti sui prodotti alimentari pronti per il consumo da parte delle Istituzioni: si è passati da circa 13.000 controlli nel biennio 2001/2002 ad oltre 20.000 controlli nel solo anno 2003.
Questi rilevamenti hanno fornito risultati al di fuori della norma prossimo al 1% sul totale dei campioni; un dato interessante (e tranquilizzante) se posto in raffronto ai criteri con cui vengono determinati i LMR.
Enrico Volpi di Syngenta ha infine presentato la pubblicazione oggetto dell'incontro, evidenziandone le finalità divulgative anche per i non tecnici.

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