Hanno avuto successo i referendum sui diritti civili del 2019 (Legge Federale sulle Indennità di Perdita di Guadagno per chi Presta Servizio e in Caso di Maternità) e del 2021 (Codice Civile Svizzero - Matrimonio per tutti), ma anche quello sui trapianti di organi del maggio 2022. Solo per citarne alcuni. 


Falliti invece quelli contro la sperimentazione animale, contro l'uso di agrofarmaci e antibiotici, nonché contro l'impiego di agrofarmaci di sintesi. Ora anche quello contro gli allevamenti supposti intensivi si è infranto contro la volontà popolare

 

Scarsa partecipazione, votazione netta

Una partecipazione non esaltante quella segnata dal referendum in Svizzera sugli allevamenti definiti "intensivi". Solo il 52,27% degli aventi diritto al voto si è infatti recato alle urne, con un minimo di interesse nel Canton Glarona con 45,72% e un massimo di 68,56% del Canton Sciaffusa


Dei due milioni e 800mila votanti scarsi, si sono espressi per il Sì un milione e 62mila elvetici (37,13%), mentre per il No hanno votato in ragione di un milione e 800mila (62,87%). 


Il quesito dell'iniziativa popolare era "No all'allevamento intensivo in Svizzera (Iniziativa sull'allevamento intensivo)", che però agli occhi degli svizzeri non pare essere stato molto convincente. Forse perché i punti stessi del contendere non sembrano particolarmente centrati. Le premesse erano infatti che per la detenzione degli animali a scopo agricolo:

  • la Confederazione tutela la dignità dell'animale nell'ambito della detenzione a scopo agricolo. La dignità dell'animale include il diritto di non essere oggetto di allevamento intensivo.
  • l'allevamento intensivo consiste nell'allevamento industriale finalizzato alla produzione più efficiente possibile di prodotti animali, nell'ambito del quale il benessere degli animali è leso sistematicamente.


Intensivo non è l'opposto di benessere animale

La frasi sopra riportate sono palesemente fuori bersaglio, dal momento che si possono benissimo adottare molte pratiche ad alto grado di efficienza, cioè essere "intensivi", senza peggiorare il grado di benessere animale. Anzi. L'ottimizzazione dei processi in stalla aumenta infatti la produttività dei capi, ma non è affatto detto che ciò vada a detrimento del loro stesso benessere. 


Per esempio, guardando agli allevamenti di lattifere, risulta molto difficile pensare che possa impattare il benessere animale un distributore semovente automatico, sospinto da un silenzioso e non emissivo motore elettrico.

 

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I distributori automatici a trazione elettrica assicurano il massimo rispetto per il comfort animale, abbattendo rumori ed emissioni
(Fonte: Donatello Sandroni)

 

Come pure non va certo a danno del bestiame la disponibilità di postazioni individuali di mungitura automatizzate e concepite per la massima pulizia e igiene delle mammelle. 

 

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Gli impianti singoli di mungitura permettono alle bovine stesse di recarsi alle postazioni quando ne sentano la necessità, sempre nel massimo rispetto del loro benessere e della loro salute
(Fonte: Donatello Sandroni)

 

Da parte loro, gli impianti di ventilazione consentono di abbattere le polveri sospese e di mantenere ottimale la qualità dell'aria, mentre le postazioni di spazzolatura a rulli sconfinano addirittura nella "coccola" che gli animali si godono con aria decisamente beata. Oltre a ciò migliorano le condizioni igieniche della pelle, riducendo l'incidenza di possibili malattie e parassiti.

 

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Meno polveri sospese, miglior comfort per il bestiame

(Fonte: Donatello Sandroni)

 

Guarda il video sulle spazzolatrici automatiche

 

Proseguendo, la presenza di collari e cavigliere in collegamento con il centro aziendale permette di monitorare ogni singolo capo, intervenendo tempestivamente al primo segnale di alterazione comportamentale, possibile sintomo di un disagio o di una malattia

 

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Anche l'elettronica si è messa al servizio degli allevatori e del loro bestiame

(Fonte: Donatello Sandroni)

 

L'alimentazione è infine strutturata sulla base delle più avanzate conoscenze della nutrizione animale, contando su razioni complesse dal punto di vista della composizione e finalizzate a realizzare la massima digeribilità delle medesime: fibre, amido e proteine sono cioè componenti accuratamente bilanciate fra loro proprio per non scompensare le attività ruminali e digestive

 

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Salute e produttività provengono sia dall'igiene in stalla, sia dalla corretta alimentazione del bestiame
(Fonte: Donatello Sandroni)


L'economia non può essere dimenticata

Va da sé che questi animali devono produrre reddito e quindi rientra nel processo il fatto che vengano inviati al macello i vitelli sovra numerari rispetto alle esigenze di rimonta interna (soprattutto vengono macellati i maschi), nonché le vacche a fine carriera (si dice così, anche se fa un po' sorridere come definizione). Ma qui si esce dalla fase di allevamento e si entra in quella di macellazione, la quale deve seguire già oggi procedure atte a minimizzare lo stress e il dolore degli animali. Sebbene la morte sia sempre crudele, infatti, non è impossibile ridurne al minimo gli aspetti collaterali. 

 

Conclusioni

Agli occhi della popolazione svizzera le richieste degli eco-animalisti sono state quindi giudicate tali da impattare per lo più la redditività degli allevamenti stessi, senza cambiare di molto i già moderni approcci della zootecnia rossocrociata


In sostanza, gli elvetici hanno ben compreso quanto fossero fuorvianti le premesse stesse del referendum all'oggetto e hanno punito i promotori votando due contro uno alle urne. Come visto nelle premesse di questo articolo, non è la prima volta che dei referendum ecologisti si schiantano contro il muro del pragmatismo svizzero


Evidentemente, tali campagne servono quindi a scopi differenti e più articolati di quelli dichiarati nei quesiti referendari, come per esempio continuare a fare parlare di sé e a raccogliere donazioni da parte dei cittadini più ingenui, convinti che quei denari servano a qualcosa di più che a mantenere in piedi le costose strutture organizzative delle associazioni ambientaliste stesse. 


Prima o poi, forse, tale giochino verrà compreso da fasce sempre più ampie della popolazione, relegando tali promotori a ruoli sempre meno importanti quanto a visibilità mediatica. Per lo meno in Svizzera.