Nel rapporto mensile pubblicato lo scorso 12 settembre, l'Usda (United States Department Agricolture) ha ritoccato in ribasso le stime circa la produzione mondiale di grano per la campagna 2023-2024. Queste sarebbero pari a 787 milioni di tonnellate andando quindi a equipararsi con la produzione della stagione precedente (790 milioni di tonnellate).
In particolare, la siccità avrebbe ridotto la produzione in Canada (Alberta) e in Argentina - riduzioni a causa delle carenze idriche sono anche attese in Australia. Un lieve aumento è invece segnalato per quanto riguarda la produzione dell'Ucraina.
La pubblicazione del rapporto Usda ha provocato una leggera ripresa per il grano tenero alla Borsa di Chicago (+0,21- 5,8575 usd/bushel per grano Usa SRW) dopo che in precedenza era stata toccata la quotazione più bassa dal dicembre 2020.
Secondo diversi analisti i mercati mondiali quest'anno dovrebbero essere caratterizzati da una massiccia presenza di prodotto russo - la Russia in questa stagione dovrebbe detenere una quota pari al 24% delle esportazioni mondiali di grano tenero contro il 16% della stagione 2021-2022. La forte concorrenza russa nei mercati di esportazione sta già provocando ribassi in Europa come si può desumere dalle quotazioni Euronext del 18 e 19 settembre.