Nel fine settimana il quadro meteorologico cambierà radicalmente: dopo la parentesi anticiclonica una perturbazione raggiungerà le regioni centro-settentrionali attivando fenomeni sparsi ad iniziare proprio dalle aree alpine occidentali. Grazie al contesto termico favorevole arriveranno anche nevicate sulle Alpi, fino a quote anche decisamente basse.
 

Il punto della situazione

Dalle ultime emissioni dei più autorevoli centri di calcolo, è imminente il passaggio di testimone tra l’autunno e la prossima stagione invernale.
Lo scambio avverrà, secondo il modello americano Gfs (ma anche secondo il modello europeo Ecmwf, con forma però differente), con un crescente coinvolgimento freddo, il quale attiverà un primo cambiamento già nel fine settimana ed un successivo vivace peggioramento per i giorni a seguire.
La vasta colata artica non entrerà direttamente nel cuore del Mediterraneo, ma inizialmente colpirà le aree iberiche orientali, per poi traslare sui nostri mari scavando un profondo vortice di bassa pressione.
Come accennato il modello europeo è meno propenso a questo attacco indiretto; vede invece sull’Italia un ingresso diretto del freddo. Un contesto evolutivo dal sapore decisamente più invernale, ma meno umido e quindi meno perturbato.
Entrambi le elaborazioni sono però concordi nell'individuare un avvio d'inverno all’insegna del freddo, quello vero.
 

Evoluzione fino al 29 novembre: previsione

L’alta pressione ben distesa sul Mediterraneo centrale raggiungerà i suoi massimi proprio in queste ore. Il quadro meteorologico si presenterà perciò assolutamente stabile con ampi spazi sereni e assenza di nubi significative, anche se non mancheranno foschie e fitti banchi di nebbia durante le ore più fredde della giornata.
Le novità non tarderanno però ad arrivare, perché già dal fine settimana una prima bordata atlantica è attesa sulle regioni settentrionali, ove arriveranno precipitazioni degne di nota, in graduale estensione alle regioni centrali. L’onda ciclonica verrà sospinta da un'ampia saccatura collegata ad un vortice freddo ubicato sulla Penisola scandinava.
Questo primo peggioramento costituirà l’antipasto del maltempo che giungerà a fine mese. Le temperature in un primo momento torneranno ad allinearsi con i valori medi del periodo, anche se le prospettive indicano il ritorno del freddo con nuove nevicate a quote basse anche su parte dell'Italia.
 

Tendenza fino al 6 dicembre

Per la fase successiva del periodo in oggetto viene confermata, naturalmente supportata dai modelli matematici di previsione, un acuto peggioramento. Maltempo che avrà sembianze prettamente invernali: l’evoluzione dell’alta pressione delle Azzorre verso i settori settentrionali atlantici attiverà difatti una discesa di nuclei gelidi artici verso l'Europa centro occidentale.
L’aria fredda a contatto con i tiepidi mari italiani innescherà una profonda ciclogenesi, ovvero la formazione di una depressione che darà il via ad un periodo assai perturbato.
 

Inverno in gran forma

L’inizio dell’inverno meteorologico, per convenzione fissato al primo dicembre, quest’anno sembra proprio voler rispettare questa scadenza. Difatti dal punto di vista delle condizioni meteo climatiche saranno attesi i primi veri peggioramenti della stagione.
Rientrerà perciò pienamente nella norma un’ondata di maltempo imponente, come anche un cospicuo crollo dei valori termici e precipitazioni a carattere nevoso a quote relativamente basse.
 

Il lungo termine

Di giorno in giorno crescono le probabilità del peggioramento che prenderà piede nei primi giorni di dicembre, ove si assisterà ad un'ondata di maltempo importante capace di portarci precipitazioni diffuse e temperature dal sapore invernale.
Ma cosa succederà dopo? Al momento è difficile tracciare una tendenza nel lungo termine, in particolare in un periodo assai dinamico come l’attuale.

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