Il punto della situazione
La pesante svolta meteo innescata nel weekend di Pasqua continua ad avere profonde ripercussioni su parte della Penisola e su quasi tutto il continente europeo. Temperature sensibilmente inferiori alla norma hanno portato abbondanti nevicate sulle aree montuose, in genere dall’alta collina sui versanti settentrionali alpini, generando accumuli ben più rilevanti di tutta la stagione invernale passata. Un vero paradosso.Le temperature medie degli ultimi sette giorni sono state inferiori alle medie di anche 4-6 gradi, determinando un contesto a tratti da pieno inverno sulle nazioni ubicate nell’asse tra Penisola Iberica e Russia. In questa fase l'Italia è stata per lo più sfiorata dalla circolazione fredda, che ha coinvolto principalmente solo le regioni settentrionali.
La neve è caduta dalle Alpi Occidentali fino all'altopiano di Asiago, anche a quote inferiori ai 1000 metri sul Piemonte. Al di sopra dei 1500 metri si sono avuti accumuli importanti in tutto l’arco alpino, raggiungendo e superando spesso il metro di spessore.
Analisi
Il responsabile di questa vivace e quasi fuori stagione dinamicità è un vortice d'aria fresca ubicato sull'Europa Centrale, continuamente alimentato da correnti nord atlantiche. L’alta pressione è difatti arretrata sensibilmente fin sulle coste nord africane, troppo defilata per garantire piena stabilità per l’intera Penisola Italiana.Al momento gli unici settori del continente in grado di usufruire del tepore anticiclonico sono le estreme aree meridionali della Penisola Iberica e le nostre due Isole Maggiori.
Ma non è tutto, perché ha appena preso il via una lunga fase instabile dettata dall’imminente approfondimento di un vortice ciclonico sull'Italia, depressione che potrà usufruire di frequenti contributi freddi o freschi da nord-est, in grado di colpire soprattutto le regioni del Centro-Nord, ed in un secondo momento anche il Sud.
Periodo instabile, tipicamente nei ranghi primaverili, che si protrarrà almeno sino al 10 maggio, anche grazie all’azione del blocco islandese in cooperazione con quello subtropicale, che andrà ad isolare sull'Italia la depressione incentivando successivamente la formazione di una goccia fredda tra il 7 e il 9 maggio.
Nulla di eccezionale, solo la tipica instabilità primaverile con sole, nuvole e rovesci.
Lo scontro tra masse d'aria dalle molto diverse renderà l’atmosfera instabile, incentivando una vivace attività convettiva.
Per questo motivo durante la giornata non mancheranno comunque ampi spazi sereni, che verranno però intervallati da netti episodi di maltempo, di sovente a sfondo temporalesco. Difficilmente vi sarà qualche aree della Penisola esclusa.
Evoluzione fino al 15 maggio
Durante il weekend transiterà, come ricordato, una veloce perturbazione che andrà a coinvolgere gradualmente anche il Sud nei primi giorni della prossima settimana, innescando anche un netto calo delle temperature.Maggiori contributi anticiclonici attiveranno un rialzo della pressione dal 10 maggio sul Mediterraneo, garante di una fase meteo più stabile. Residue infiltrazioni instabili continueranno a coinvolgere le regioni adriatiche ed il Sud, con attività temporalesca ad evoluzione diurna sui monti.
Novità arriveranno nei giorni successivi, quando il contesto cambierà radicalmente grazie all'affondo di un’onda ciclonica sull'Europa centro-occidentale, dove andrà ad agganciare una depressione al largo delle coste atlantiche portoghesi.
Il nuovo assetto barico attiverà un flusso di correnti calde subtropicali verso la Penisola Italiana.
Il trend perturbato continuerà a far transitare sull’Italia ondate di maltempo di un certo spessore, precipitazioni assolutamente necessarie, specie al Nord, per risolvere i lunghi mesi siccitosi.