Queste azioni puramente dimostrative (le risoluzioni non hanno alcun effetto pratico) vogliono portare all’attenzione dell’opinione pubblica il comportamento schizofrenico dell’intera regolamentazione agrochimica comunitaria che da una parte falcidia l’arsenale agrochimico a disposizione della filiera fitoiatrica e dall’altra parte consente l’importazione da paesi extraeuropei di sostanze attive proibite o indesiderate sotto forma di residui sulle derrate alimentari.
Questo apparente paradosso è in realtà scientificamente ineccepibile: considerando solamente il rischio per il consumatore esposto ai residui di agrofarmaci sulle derrate alimentari ed escludendo il resto (rischio per gli agricoltori che usano il prodotto e l’impatto ambientale) sono molte di più le sostanze che si salvano. Quindi prodotti banditi in Europa rientrano dalla finestra sotto forma di residui sulle derrate alimentari con un doppio danno per gli agricoltori: prima vengono privati di mezzi tecnici efficaci e spesso economici e poi subiscono la concorrenza sleale delle produzioni oltre oceano trattate con gli stessi prodotti che però in Europa sono stati banditi.
Ancora una volta il caso di scuola di questo paradosso è il glifosate, che in Europa non si può usare per accelerare la maturazione del grano ma nel resto del mondo sì. Poiché il più famoso e famigerato erbicida è estremamente sicuro per il consumatore esposto ai suoi residui sulle derrate alimentari, per non bloccare la libera circolazione delle merci l’Europa deve tollerare un limite massimo di residui sul grano di ben 10 mg/Kg, che serve solo agli agricoltori canadesi.
L’obiettivo di queste ultime due risoluzioni contro la fissazione degli Mrl (Maximum Residue Limit) riguarda il lufenuron, insetticida non più approvato nella Ue (il notificante non ha presentato domanda di rinnovo per via delle sue sfavorevoli caratteristiche ambientali) e il flonicamid, insetticida approvato ma per il quale la risoluzione approvata cita criticità tossicologiche ed effetti indesiderati sulle api. I regolamenti contestati non sono ancora entrati in vigore: per il lufenuron si propone l’innalzamento dei residui massimi su pompelmi e per il flonicamid l’innalzamento dei residui riguarda le fragole e alcuni frutti minori.
Sicuramente i regolamenti contestati verranno regolarmente pubblicati ma possiamo scommettere che l’azione di disturbo da parte di una frangia sempre più numerosa di parlamentari (le risoluzioni citate sono entrambi passate con una discreta maggioranza) continuerà: l’idea di diffondere la politica comunitaria in tutto il mondo bloccando regolamenti sui limiti massimi di residuo è troppo stimolante e forse si sta diffondendo anche al di fuori dell’Europa. Molti osservatori stanno infatti cominciando a prendere in considerazione scenari in cui le misure restrittive comunitarie vengono adottate in tutto il mondo, anche se con previsioni apocalittiche: secondo l’Usda la produzione agricola mondiale diminuirebbe infatti dell’11% e i prezzi aumenterebbero dell’89%.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- European Parliament resolution of 27 April 2021 on the draft Commission regulation amending Annexes II, III and IV to Regulation (EC) No 396/2005 of the European Parliament and of the Council as regards maximum residue levels for aclonifen, acrinathrin, Bacillus pumilus QST 2808, chlorantraniliprole, ethirimol, lufenuron, penthiopyrad, picloram and Pseudomonas sp. strain DSMZ 13134 in or on certain products (D070113/03 – 2021/2590(RPS))
- European Parliament resolution of 27 April 2021 on the draft Commission regulation amending Annexes II, III and IV to Regulation (EC) No 396/2005 of the European Parliament and of the Council as regards maximum residue levels for acequinocyl, acibenzolar-S-methyl, Bacillus subtilis strain IAB/BS03, emamectin, flonicamid, flutolanil, fosetyl, imazamox and oxathiapiprolin in or on certain products (D063854/04 – 2021/2608(RPS))
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Fonte: Agronotizie