Anche considerando però i residui al lordo di quanto sopra, la situazione appare rosea, pur mostrando altalene per singoli alimenti che Efsa ha riportato in grafici e diagrammi intuitivi e di facile consultazione.
Le analisi del 2018
In ossequio al regolamento Ue 2017/660, (Eucp), i vari Paesi dichiaranti hanno campionato diversi prodotti alimentari: melanzane, banane, broccoli, funghi coltivati, pompelmo, meloni, peperoni dolci, uva da tavola, grano, olio di oliva vergine, uova di gallina e grasso bovino. Ove possibile, è stato poi effettuato un confronto con i risultati Eucp 2015.Il 57.97% dei campioni non ha mostrato residui quantificabili, ovvero quei limiti analitici fino ai quali è possibile spingersi potendo fornire una quantificazione scientificamente attendibile. Fra il Loq e i limiti di Legge si sono evidenziati campioni in ragione del 40,61%. Il dato 2015 era pari al 40,47%. Quindi in tal senso si è registrato un timidissimo miglioramento. Sommando i campioni privi di residui quantificabili e quelli con residui inferiori ai limiti di Legge si arriva a un totale del 98,58% di campioni regolari.
È andata leggermente peggio invece per quanto riguarda le irregolarità, ovvero gli sforamenti dei limiti: 1,07% nel 2015 contro 1,42% nel 2018. Tale mutamento percentuale non è però omogeneo per tipo di alimento. Per esempio i broccoli "irregolari" erano il 3,72% nel 2015, scendendo al 2,03% nel 2018. Non altrettanto bene è andata all'uva da tavola (1,79% nel 2015 contro il 2,57% nel 2018) e ai peperoni (1,15% contro 2,44%).
Quanto a numero di residui presenti nei campioni con tracce misurabili, il 15,83% ha mostrato un solo residuo. Il 10,46% ne presentava due. Il 6,4% ne conteneva tre, poi 3,95% con quattro, 2,29% con cinque, 1,43% con sei e 1,67% con più di sei differenti molecole.
Considerando che alcune Gdo esigono merci con non più di quattro differenti residui, il 94,61% dei campioni analizzati è quindi risultato conforme anche a tali richieste, le quali è bene ricordarlo nulla hanno a che vedere con valutazioni di tipo tossicologico, bensì sono solo strategie di marketing atte a consolidare la fiducia dei consumatori trasferendo loro un'iniziativa facile da comprendere.
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