Questa volta tocca al Propineb, storico fungicida ditiocarbammato, che non è riuscito a superare il rinnovo dell’approvazione Ue che sarebbe scaduta il prossimo 22 marzo. La valutazione condotta dall’Italia (e stato correlatore Romania) aveva dato esito positivo: nel Rar (renewal assessment report) si proponeva il rinnovo del principio attivo addirittura senza restrizioni.
Ma i soliti metaboliti rilevanti (che i pagatissimi traduttori di Bruxelles continuano a rinominare in pertinenti, causando equivoci a non finire) sono stati ancora una volta fatali alla sostanza: il PDA (Propane-1,2-diamine) non è stato adeguatamente investigato dal punto di vista tossicologico e soprattutto per il PTU (4-Methylimidazolidine-2-thione) l’Efsa non può escludere che sia un interferente endocrino, vista la sua classificazione come tossico per la riproduzione di categoria 2 e la sua tossicità sulla tiroide. Completa il quadro un rischio elevato per le larve delle api, eventualità poco frequente per un fungicida.
La decisione è stata presa nella riunione del 25-26 gennaio scorso dello Scopaff, con 22 paesi a favore della revoca, 5 contrari e un astenuto. Gli Stati membri dovranno revocare le autorizzazioni entro il 22 giugno 2018 e concedere uno smaltimento scorte al massimo di dodici mesi, sino al 22 giugno 2019.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Regolamento di esecuzione (Ue) 2018/309 della Commissione del 1 marzo 2018 Relativo al mancato rinnovo dell'approvazione della sostanza attiva propineb, in conformità al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, e che modifica l'allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione
- European Food Safety Authority (Efsa). Peer review of the pesticide risk assessment of the active substance propineb.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie