In particolari condizioni climatiche si possono infatti sviluppare funghi che per nostra disgrazia diffondono tossine tanto naturali quanto cancerogene. Distribuendo invece in campo un particolare microrganismo antagonista questo fenomeno diminuisce significativamente. Ciò emerge da numerose prove sperimentali svolte nelle aree maidicole più significative del Nord Italia.
La nuova soluzione chiama AF-X1 ed è a base di un ceppo atossigeno di Aspergillus flavus. Questo compete di fatto con i ceppi tossigeni limitandone la diffusione sul mais.
Giovanni Marzi, marketing manager DuPont Pioneer in Italia, si mostra alquanto soddisfatto del prodotto e delle sue potenzialità: “La nostra collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza per lo sviluppo del prodotto dura da quattro anni. In tale periodo gli agronomi di Pioneer hanno coordinato e gestito un’intensa attività di sperimentazione con l’obiettivo di valutare l’efficacia del trattamento, conseguendo risultati entusiasmanti che ne evidenziano inequivocabilmente l’efficacia”.
Venti i campi prova realizzati nel 2013 tramite la collaborazione con centri di saggio. Di questi campi sperimentali quattro sono purtroppo andati persi a causa dell'andamento stagionale. Dei rimanenti 16, otto presentavano livelli di contaminazioni elevate. Nel grafico sotto riportato sono raffigurati i valori della contaminazione da aflatossine sulle parcelle trattate con AF-X1 rispetto a quelle non trattate.
Le prove di efficacia in campo dimostrano un ottimo livello di contenimento della contaminazione da aflatossine
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Fonte: Pioneer Hi-Bred