Chi non ha mai provato da ragazzo a urlare in una valle e poi ascoltare l'eco della propria voce rimbalzare più e più volte prima di spegnersi? Per il divertimento di grandi e piccini, anche a bocca ormai chiusa, le onde sonore continuano a lavorare producendo ancora suono. Declinando l'esempio dell'eco in fitoiatria, quali vantaggi ci sono quindi per un agricoltore se, una volta applicato un insetticida, l'efficacia del prodotto continuasse a manifestarsi anche ad atomizzatore posteggiato da tempo in rimessa? Perché è questo l'effetto eco che si ottiene applicando Coragen contro la prima generazione di Carpocapsa. Non per un effetto di tipo "verticale", come il calo di fertilità o diminuzioni di potenzialità metaboliche, bensì per una sorta di efficacia ad orologeria che rynaxypyr sembra possedere ai danni del fitofago numero uno della frutticoltura.
Oltre al contenimento della popolazione trattata direttamente, infatti, ciò che oggi emerge è che il calo degli individui da una generazione all'altra non è dovuto solo alla mortalità larvale nuda e cruda. Diverse concordanze sono emerse in tal senso dagli studi condotti in Trentino e in Emilia Romagna, realizzati rispettivamente da Mario Baldassari dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige ed Edison Pasqualini dell'Università di Bologna. Sebbene siano state diverse le tesi messe a confronto per approfondire risvolti di Coragen ancora poco noti, l'obiettivo era in ogni caso il medesimo: indagare gli effetti delle applicazioni di Coragen sulle generazioni successive a quella trattata. Per far ciò, le dinamiche di popolazione della Carpocapsa sono state monitorate in differenti modi: misurando il numero di adulti catturati con trappole a feromoni, indagando l'effetto "Mating Disruption" (impedimento della riproduzione) e contando infine il numero di larve diapausanti al termine della stagione. Da ogni studio di campo, quello che emerge in modo chiaro è che gli adulti interessati dal trattamento di Coragen mostrano rallentamenti motori e una sostanziale incapacità di accoppiarsi, come pure si conta un numero molto minore di pupe in diapausa alla fine della stagione, con tutti i benefici che si possono ben intuire per l'anno successivo. Negli studi trentini, infatti, si è coerentemente rilevata una sostanziale assenza di voli nei parcelloni trattati in prima generazione con una duplice applicazione di Coragen. Questo dato trova conforto proprio nelle prove emiliane, dove si è potuto constatare come le pupe diapausanti vitali sia molto inferiore rispetto ad altre tesi messe a confronto. Questo vuol dire che anche se alcuni individui sono sfuggiti ai trattamenti di prima generazione, molti di loro non supereranno lo stadio di pupa, decimando così la popolazione in volo della generazione successiva.

L'effetto eco e la protezione dei frutti
In termini d'efficacia assoluta, due Coragen applicati in prima generazione hanno abbattuto la popolazione in modo tale che, trattando poi in modo uguale le diverse tesi nella generazione successiva, il danno è stato molto inferiore nelle parcelle Coragen rispetto alle tesi messe a confronto. Alla raccolta, i frutti attaccati sono stati infatti solo il 2%, contro danni compresi fra il 15 e il 30% nelle tesi che non prevedevano la precessione di Coragen. Lo stesso trend si è visto poi nella cattura di pupe nelle trappole in cartone, con una riduzione drastica nelle tesi con due Coragen rispetto alle tesi di riferimento. A parità di efficacia in campo, in conclusione, alla primavera dell'anno successivo le larve diapausanti che sfarfalleranno mostreranno diminuzioni drastiche se undici mesi prima saranno stati applicati due Coragen a distanza di 12-14 giorni. Diminuzioni che in alcune prove spagnole hanno raggiunto punte prossime addirittura al 75% rispetto ad altri standard. Coragen, in questi studi, si è inoltre qualificato come prodotto d'eccellenza da abbinare a strategie di confusione sessuale.
In considerazione delle nuove evidenze sperimentali, Coragen non ha quindi solo sostituito i prodotti insetticidi andati perduti nella Revisione Europea, bensì ha anche aggiunto tangibile valore all'intero comparto. Un valore che per di più non pare limitato alla sola efficacia contro Carpocapsa, dal momento che Coragen ha evidenziato ottimi livelli di controllo anche su Maggiolino (prove trentine), quando applicato in prefioritura su melo. Come pure elevato appare il controllo di altri tortricidi ricamatori già riportati in etichetta, quali Capua e Pandemis, oppure fillominatori come Cemiostoma.

Questo perché l'eco di questo prodotto, tornando alla metafora iniziale, più che farsi ascoltare a bocca chiusa, può in qualche caso lasciare proprio a bocca aperta.

 

Il posizionamento tecnico ottimale di Coragen