Crescono in Italia le superfici a cereali autunno-vernini. Lo rileva l'Ismea che in collaborazione con l'Unione seminativi ha realizzato un'indagine presso un panel di esperti privilegiati individuati tra produttori agricoli, cooperative, sementieri e istituti di assistenza tecnica delle organizzazioni professionali agricole. Dai dati e dalle informazioni raccolti è emersa quest'anno una forte crescita delle superfici nazionali a frumento, a fronte di una sostanziale riduzione delle semine ad orzo. Nel dettaglio, Ismea prevede un aumento del 18,2% per il frumento duro, con quasi 1,7 milioni di ettari seminati, e del 14% per il frumento tenero, che avrebbe superato quest'anno i 750 mila ettari. Per quanto riguarda l'orzo, invece, gli investimenti, secondo le previsioni, avrebbero fatto segnare una contrazione del 12,8%, scendendo attorno ai 295 mila ettari complessivi.
'La crescita delle superfici a fumento', spiega l'Ismea, 'è stata determinata dai forti aumenti dei prezzi del grano registrati in questi ultimi mesi e dall'abolizione del set-aside (dell'obbligo cioè del mantenimento di una quota dei terreni agricoli a riposo) per la campagna di semina 2007/08. Una misura varata dalla Commissione europea per fronteggiare gli eccezionali rincari delle materie prime cerealicole. Nel dettaglio territoriale, i dati di quest'anno confermano la tendenza a un consistente ampliamento delle superfici a frumento duro nelle regioni del Nord, con incrementi più evidenti in Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna'. Un fenomeno comunque accompagnato da una forte espansione delle semine anche nelle aree più tradizionali del sud, in particolare in Puglia e Sicilia. L'aumento del tenero è invece riconducibile esclusivamente ai progressi registrati al nord, in prevalenza in Emilia Romagna e Piemonte, mentre il calo delle superfici ad orzo ha riguardato tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna.