Nella corilicoltura la potatura delle piante è un'operazione importante: Vivai Nicola spiega il perché, quando è meglio effettuarla e quali sono le possibili forme di allevamento.
Obiettivi
La potatura del nocciolo serve a stabilire un rapporto di equilibrio tra l'attività produttiva e quella vegetativa, oltre ad ottimizzare la salute dell'albero aumentandone il vigore, sviluppando una struttura solida e ridurre al minimo il rischio di cedimenti strutturali. Ma non solo: potando la pianta è infatti possibile aumentare la penetrazione della luce all'interno della chioma e facilitare la raccolta delle nocciole.
Quando dovrebbe essere fatta la potatura?
La potatura del nocciolo deve essere attuata durante il periodo di dormienza, viene utilizzata per gestire la crescita degli alberi oltre la fase di costituzione e per rinvigorire gli alberi più vecchi. È inoltre un mezzo per rimuovere il legno malato o morto prolungando così la vita del frutteto. Pratica essenziale per il buon mantenimento della pianta di nocciolo, la potatura serve sia a dare la forma di allevamento (cespuglio, vaso cespugliato, alberello) sia per la produzione e la salute della pianta.
Forme di allevamento
Cespuglio
La forma a cespuglio è policaule, 3-6 branche, consigliata nelle zone senza irrigazione e in zone ad altitudine elevata dove le nevicate sono più frequenti. Questa forma di allevamento consente, nel caso di rottura di pertiche, di rinnovare rapidamente i palchi partendo da germogli basali.
È la forma di allevamento più tradizionale diffusa soprattutto in Piemonte, in alta e media collina.
Di seguito le potature da effettuare negli anni per ottenere questa forma di allevamento:
1° e 2° anno: lasciare che gli astoni partano da terra, decidere quali germogli tenere (4 o 5) ed eliminare gli altri.
Dal 3° anno in avanti, mantenere la chioma libera da branche in eccesso e rimuovere i polloni. Eliminare i rami che, crescendo internamente alla chioma, evitano il passaggio dei raggi del sole.
Forma di allevamento a vaso cespugliato
(Fonte foto: Vivai Nicola)
Vaso cespugliato
Forma monocaula, branca unica impalcata a 50-60 centimetri da terra. Le forme monocaule sono più indicate per terreni fertili e con la possibilità di essere irrigati.
Di seguito le potature da effettuare negli anni per ottenere questa forma di allevamento:
1° e 2° anno: dopo la messa a dimora della pianta capitozzarla a 50-60 centimetri da terra. Dopo un anno lasciare 4 o 5 germogli vigorosi per formare l'impalcatura del vaso.
Dal 3° anno in poi, mantenere i 4-5 germogli vigorosi per avere una chioma folta e uniforme, diradare i rami che crescono interni alla chioma. Continuare periodicamente con la rimozione dei polloni.
Forma di allevamento ad alberello
(Fonte foto: Vivai Nicola)
Alberello
Forma monocaula, branca impalcata a 80-90 cm da terra. Forma di allevamento simile al vaso cespugliato. Questa forma di allevamento è indicata per varietà vigorose. Richiede più tempo e manodopera per le operazioni di potatura rispetto agli altri sistemi di allevamento precedentemente illustrati. Adatto alle zone pianeggianti e dove è possibile irrigare, si adatta molto bene a impianti lavorati in prevalenza meccanicamente. Inoltre facilita i trattamenti fitosanitari.
Di seguito le potature da effettuare negli anni per ottenere questa forma di allevamento:
1°-2° anno: dopo la messa a dimora della pianta, capitozzarla a 90 centimetri da terra. Dal 2° anno lasciare l'astone più vigoroso, da impiegare come asse centrale.
3° anno: lasciare 4-5 rami che formeranno il palco delle branche.
Dal 4° anno in poi, rimuovere i germogli che nascono sotto l'impalcatura, eliminare i polloni e i rami che crescono in mezzo alla chioma non permettendo alla luce solare di passare.
Potatura strutturale
Indistintamente dalla forma di allevamento scelta, la potatura strutturale è eseguita nei primi anni 4-5 anni dopo la piantumazione ed usata per incoraggiare una struttura ad albero robusta in grado di sostenere colture pesanti e sopportare carichi di ghiaccio e neve.
Potatura strutturale
(Fonte: Vivai Nicola)
1° Anno, capitozzare la pianta a seconda del tipo di allevamento scelto.
Dal 2° al 5° anno, selezionare da 3 a 5 rami (Disegno A) primari utilizzando i seguenti criteri:
- Scegliete rami primari rivolti verso direzioni opposte;
- Eliminate i rami con un angolo acuto (inferiore a 35°) rispetto al tronco;
- Lasciate uno spazio di circa 15 cm tra ogni ramo primario;
- Assicuratevi che ci sia un solo stelo centrale.
L'inverno successivo selezionate 1 o 2 rami di ponteggio aggiuntivi (Disegno B). Quando la selezione dell'impalcatura sarà completa, la potatura potrà concentrarsi sui rami terminali per ridurre l'affollamento (Disegno C).
Se gli alberi hanno un'abitudine di crescita verticale, la rimozione di uno o due rami verticali nel mezzo dell'albero nel 4° o 5° anno aprirà la chioma dell'albero (Disegno D).
Potatura di manutenzione
La potatura di manutenzione è quella che avviene dal 5° anno in poi per garantire il vigore e la produttività dell'albero.
- Rimuovete i germogli che sorgono dal tronco o dai rami;
- Rimuovete gli arti che si incrociano o troppo vicini tra loro;
- Rimuovete i polloni che crescono attraverso la chioma in primavera prima che si induriscano.
- Effettuate tagli di assottigliamento per aprire la copertura in modo che la luce penetri in tutte le parti dell'albero;
- Rimuovete gli arti appesi che interferiscono con la nebulizzazione di erbicidi o movimento dei macchinari. Pota i rami spezzati e malati.
Nei noccioleti in produzione occorre effettuare tagli di ritorno per stimolare la pianta a produrre rami nuovi.
Come effettuare i tagli?
Per evitare che in seguito al taglio si sviluppino infezioni ci sono alcune attenzioni che è importante adottare:
- Potare i rami in modo tale da non lasciare tronconi
- Praticare un taglio netto e inclinato. Il taglio deve essere pulito, senza inutili lesioni e sfilacciamenti sul ramo, inoltre non deve essere dritto ma idealmente deve avere l'inclinazione di 45 gradi, questo evita il soffermarsi di gocce d'acqua sulla zona tagliata
- Procedere alla disinfezione dei tagli più grandi con appositi mastici o semplicemente con un trattamento a base di rame
- È importante eseguire tagli sottili sul colletto del ramo dove il ramo si attacca a un arto più grande o al tronco, dal momento che il legno di nocciola è particolarmente sensibile ai funghi da decomposizione
- Usare attrezzi puliti. Cesoie, segacci e troncarami devono essere puliti, è utile anche disinfettarli tra una pianta e l'altra per evitare di trasmettere malattie nel frutteto.
Varietà di nocciolo prodotte da Vivai Nicola
Vivai Nicola è specializzata nella produzione e nella vendita di piante di nocciolo, di seguito quelle di cui l'azienda dispone:
- Tonda Gentile Trilobata
- Tonda Gentile Romana
- Tonda di Giffoni
- Tonda Francescana®
- Tonda di Biglini
- Nocchione
- Camponica
- Mortarella
- AD 17, MT5, PD6 (Cloni della Tonda Gentile Trilobata)
- Fertile de Coutard o Barcelona
- San Giovanni.
Sono disponibili anche le piante di nocciolo innestate su Colurna:
- Tonda Gentile Trilobata
- Tonda di Giffoni
- Tonda Gentile Romana.
Le piante sono disponibili sia in vaso che a radice nuda (nel periodo di estirpo, ovvero da ottobre a fine febbraio).
Le piante a radice nuda possono essere tradizionali o Nicolahazelnut®. Le piante tradizionali sono piante che dopo l'estirpo dal vivaio vengono scelte e legate in mazzi da dieci.
Le piante Nicolahazelnut® sono studiate appositamente per l'impianto meccanizzato e non necessitano di essere potate dopo la messa a dimora. La paraffinatura della parte vegetativa preserva le gemme dagli eventi atmosferici sino alla ripresa vegetativa e consente di creare uno strato protettivo che aiuta la pianta durante la fase di trapianto dal vivaio al noccioleto.
Di seguito i passaggi della lavorazione Nicolahazelnut®:
- Potatura di ridimensionamento
- Potatura della radice
- Legatura del mazzo
- Paraffinatura
- Inscatolamento
- Spedizione.
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Fonte: Vivai Nicola