Alle 17.00 all'azienda sperimentale dell’Assam, in via Aso, a Carassai (Ap) è in programma il convegno in cui saranno presentati il progetto H2020-Goodberry e i primi risultati sulla sperimentazione della coltivazione di fragola a basso consumo di acqua e nitrati, i trend di mercato, le proiezioni future e opportunità dalla coltivazione di fragola e piccoli frutti, e si cercherà di rispondere alla domanda: "fragola e piccoli frutti nella Regione Marche quale futuro?".
L'incontro ha come scopo quello di stimolare la discussione sull’opportunità di utilizzare varietà più rustiche e precise tecniche di monitoraggio così da ridurre il più possibile gli input idrici e nutrizionali senza compromettere la capacità produttiva e la qualità degli impianti fragolicoli.
L'evento è anche finalizzato ad avviare una discussione sulla possibilità di estendere la coltivazione di fragola e piccoli frutti nella Regione Marche riprendendo anche le esperienze della Coop Sant’Orsola e di altre realtà locali sulle attuali opportunità offerte dal mercato.
Il progetto GoodBerry
Inserito nell’ambito del programma quadro europeo Horizon 2020 (finanziato nel 2016 per un budget totale di 4,87 milioni di euro), sotto il coordinamento dell’Università di Malaga (Sp), il progetto GoodBerry vede il coinvolgimento di 19 istituzioni pubbliche e private di otto paesi europei, più Cina e Cile. La richiesta di mercato di fragola e piccoli frutti, già ampiamente coltivati in Europa, negli ultimi anni sta notevolmente aumentando, troppo rispetto alla capacità di produzione europea. Per limare questo gap tra offerta e domanda il mercato è costretto a importare grandi quantità di prodotto da paesi extra-Ue.L'obiettivo del progetto GoodBerry è quello di rafforzare la competitività della produzione europea di fragola e piccoli frutti, mettendo in campo innovazioni tecnologiche e nuove tecniche di coltivazione in grado di contrastare tutti quei fattori che influenzano la capacità produttiva (in primis le variazioni climatiche) che interessano le principali aree di coltivazione europee. Questo studio permetterà, in sostanza, di identificare nuovi fattori molecolari (metaboliti/geni/alleli/loci) capaci di conferire una produzione maggiore e più controllata, stabile nel tempo, sostenibile e qualitativamente migliorata.
Nell’ambito di questo progetto è stata avviata una collaborazione tra l’Univpm e l’Assam per uno studio dedicato alle tecniche di coltivazione a basso impatto, identificando due fattori agronomici determinanti: il fabbisogno idrico e quello nutrizionale.
In questo primo evento dimostrativo saranno presentati i risultati preliminari di uno studio dove viene analizzata la capacità di adattamento di tre varietà di fragola applicando una riduzione all’80% e al 60% del regime idrico e di azoto normalmente utilizzato nell’areale di coltivazione della Regione Marche.
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Fonte: Assam