Il ciliegio è definibile una coltura di grande reddito, paragonabile per caratteristiche intrinseche ed estrinseche alle colture di tipo industriale: gestione intensiva e similare a tutte le altre specie frutticole, elevata densità d'impianto, utilizzo di portinnesti nanizzanti o semi nanizzanti e possibilità di governare e raccogliere in gran parte da terra. Vari fattori hanno portato all'aumento delle rese produttive ed al conseguimento di questo assetto gestionale; fra questi, la possibilità di applicare facilmente i parametri della produzione integrata ed organica, la sempre maggiore qualità dei frutti (l'introduzione da parte dei breeders canadesi, americani, francesi, italiani ed ungheresi di nuove varietà) e l'introduzione delle varietà autofertili.

I coltivatori hanno anche imparato a potare differentemente le singole varietà, in armonia con i diversi habitus produttivi di ciascuna di esse, come già avviene per pesco, pero ed altre specie frutticole. 

Le nuove varietà producono ciliegie d'elevata pezzatura, polpa soda, di un bel colore rosso brillante e con lunga vita post-raccolta. Il calendario di maturazione commerciale è ora più lungo che in passato, portando una differenza fra le più precoci e le più tardive di oltre 60 giorni che prolungano il calendario fino a 3-3,5 mesi. La concorrenza fra zone produttive è limitata in quanto nelle varie aree italiane ed europee la maturazione per le stesse varietà arriva a differenziarsi anche di 3-4 settimane.

 

I numeri del ciliegio

Secondo l'elaborazione del Cso su dati Istat relativi al 2007, in Italia sono stati investiti a ciliegio 29.679 ha per una produzione di 1.105.250 quintali. La tabella 1 mostra un'evoluzione delle superficie e delle rese negli ultimi tre anni, evidenziando un sostanziale assestamento della produzione per ettaro intorno ai 40 quintali.

 

Tabella 1. Ciliegio: superfici e produzioni (elaborazione Unaproa su dati Istat)

Anno

Superf. Totale (ha)

Superf. in produzione (ha)

Produzione per ha (q)

Produzione Totale (q)

Produzione Raccolta (q)

% su sup. totale

% su prod.
totale

nota

2005

29.302

27.888

37,9

1.056.403

1.012.952

 

 

 

2006

29.740

28.876

40,6

1.172.494

1.109.096

3,5%

11,0%

var 2006 su 2005

2007

29.679

28.868

40,0

1.154.739

1.105.093

0,0%

-1,5%

var 2007 su 2006

MEDIA

29.574

28.544

39,5

1.127.879

1.075.714

 

 

 

 

La tabella 2 consente di analizzare i dati relativi al 2007 suddivisi per regione. Confrontando i dati regionali su scala temporale si evince come la produzione italiana tende ad essere stazionaria anche se in Puglia tutti gli anni si piantano circa 300 ha di nuovi ciliegi che però sono insufficienti a coprire il calo produttivo annuale dovuto all'abbattimento dei ceraseti obsoleti. Assai minori o assenti sono infatti i nuovi investimenti in altre regioni.

 

Tabella 2. Ciliegio: produzioni regionali (elaborazione Unaproa su dati Istat 2007)

Regioni

Superficie Totale (ha)

Superficie in produzione (ha)

Produzione per ha (q)

Produzione totale (q)

Produzione Raccolta (q)

% su prod. totale

Puglia

17.486

17.176

18,9

325.140

322.820

28%

Campania

3.713

3.609

85,5

308.686

273.317

27%

Veneto

2.867

2.774

66,5

184.526

184.229

16%

Emilia romagna

1.979

1.780

69,1

123.058

120.976

11%

Lazio

952

937

81

75.873

68.572

7%

Piemonte

372

358

78,6

28.138

28.113

2%

Sicilia

750

746

37,4

27.913

27.164

2%

Lombardia

236

232

64,6

14.989

14.989

1%

Abruzzo

213

199

71,2

14.167

13.999

1%

Trentino AA

141

137

77,1

10.565

10.550

1%

Sardegna

237

215

47,3

10.167

10.164

1%

Calabria

288

275

27,8

7.633

7.555

1%

Toscana

114

111

62,8

6.976

6.461

1%

Basilicata

101

101

59,1

5.972

5.972

1%

Altre

230

218

20,6

10.936

10.212

1%

Italia

29.679

28.868

40

1.154.739

1.105.093

100%

 

Tabelle 3 a,b. Il ciliegio nel mondo

 

a) Principali stati con superfici investite a ciliegio (Ha) nel mondo

 

2004

2005

2006

Islamic Repubblic of Iran

31.341

33.329

33.329

United States of America

30.348

31.677

31.677

Turkey

26.000

27.000

29.000

Italy

28.331

27.888

28.876

Russian Federation

26.000

28.000

28.000

Spain

25.859

24.115

24.000

Bulgaria

11.145

11.234

12.600

Ukraine

14.200

13.600

12.500

France

12.166

12.127

12.022

Arab Repubblic of Syrian

10.000

10.000

10.000

Elaborati da Image Line® su dati Faostat© Fao Statistic Division 2008

 

b) Principali stati con superfici investite a ciliegio (Ha) nell'Ue

 

2004

2005

2006

Italy

28.331

27.888

28.876

Spain

25.859

24.115

24.000

France

12.166

12.127

12.022

Poland

10.879

9.548

9.674

Romania

9.612

8.702

7.240

Portugal

6.237

6.277

6.278

Greece

9.847

9.391

9.391

Germany

4.000

4.000

4.000

Lithuania

687

842

2.475

Hungary

2.059

2.090

2.019

Belgium

1.252

1.215

1.300

Elaborati da Image Line® su dati Faostat© Fao Statistic Division 2008

 

Gli acquisti al dettaglio nel 2007 si sono attestati sui 490.040 quintali con un +9% rispetto al 2006 che aveva invece presentato un consuntivo di 44.874 tonnellate. Nel 2005 le tonnellate erano state 42.413 e nel 2004 erano state 40.584. La tabella 4 consente di analizzare la bilancia commerciale. 

 

Tabella 4. Ciliegio: importazioni ed esportazioni

 

2005

2006

2007 (1)

Importazioni nazionali (quintali)

73.689

104.408

77.655

Importazioni nazionali (000 €)

 

24.393

19.544

Esportazioni nazionali (quintali)

120.730

74.278

82.705

Esportazioni nazionali (000 €)

 

20.608

27.254

Fonte dati ISMEA. (1) dati provvisori suscettibili di successive modifiche

 

Conclusioni ed ulteriori considerazioni tratte da attività di ricerca.

  • Gli impianti devono essere di tipologia specializzata preferendo quindi la coltivazione di una sola varietà per meglio utilizzare le risorse.
  • Nell'implementare i nuovi impianti bisogna scegliere decisamente nuove varietà già collaudate nella zona di coltura o quelle ormai valide in ogni ambiente. La scelta si basa su non meno di 7-8 fino a 10-15 varietà e fra queste si ricordano Burlat, Giorgia, Grace Star, Van, Lapins, Black Star, Ferrovia, Regina, Sweet Heart ed altre. Per la scelta del portinnesto bisogna puntare dove è possibile su quelli nanizzanti (es. Gisela® 7 e Plh A) o su quelli semi vigorosi (Es. Gisela® 6, Cab 6P, Weiroot 158 e MaxMa 14) ed anche su combinazioni d'innesto il più possibile collaudate.
  • Nei nuovi impianti si consigliano densità medio-alte (da 800 a 1.200 alberi/ha) valutando attentamente caso per caso fin dove è possibile spingere l'impianto.
  • L'esperienza ha dimostrato come sia consigliato l'utilizzo d'impianti di copertura a doppia funzione, antipioggia ed antigrandine.
  • Si consiglia di adottare forme d'allevamento compatibili col disegno del frutteto scelto: allevamenti fusiformi o in parete se si sceglie l'alta densità; volumi aperti e bassi se si opta per la media densità (600-800 alberi/ha).
  • Bisogna attrezzarsi con impianti irrigui automatici localizzati, eseguendo al contempo monitoraggi per la mosca e controllo della bagnatura per la prevenzione del marciume da Monilia. Possono essere di grande utilità anche interventi con nutrienti fogliari con micro/macro elementi o integratori organici e ormoni per favorire lo sviluppo del frutto (es GA 3). Oggi la tecnica permette di produrre ciliegie omogenee per pezzatura, colore e facilità di distacco.

A cura di Lorenzo Cricca

 

Nella foto: ciliegio, varietà Lapins

Distributori:

Costitutore: Agriculture Research Station (headquarters)

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