Era stato annunciato a maggio scorso e, in occasione del forum sul tema "Meccanizzazione: più risorse per la transizione ecologica" del 19 luglio scorso a Varignana, FederUncoma ha presentato i contenuti del documento di posizione elaborato per ribadire al mondo politico e alle istituzioni il ruolo fondamentale della meccanizzazione per l'economia agricola, l'ambiente e il territorio, sottolineando la necessità di una strategia organica di sviluppo del settore.
 

Fondi: utili se ben gestiti

L'associazione, che a maggio si chiedeva "quanti dei 500 milioni stanziati dal Pnrr verranno effettivamente impiegati per il rinnovo del parco, con quali criteri di assegnazione dei fondi, quali tempistiche e come ne verrà valutato il loro impatto sull'economia agricola", rimane convinta che il Pnrr sia un'opportunità per la meccanica agricola, ma senza una politica specifica per il settore rischia di essere inefficace.

Il documento, presentato da Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, dopo una descrizione del contesto in cui si muove la meccanica agricola e le sue prospettive, elenca in nove punti le priorità e le richieste in una sorta di agenda politica che possa aggregare le organizzazioni di filiera.

"L'intera rosa delle attività previste nel Pnrr varato dal Governo italiano - ha sottolineato Malavolti - necessita di una meccanizzazione molto specializzata e all'avanguardia sul piano tecnologico". 
La filosofia che deve animare il Pnrr non è quella del sostegno economico fine a se stesso, ma quella di investimenti che producano effetti positivi e durevoli. Per questo è fondamentale un monitoraggio puntuale sull'andamento dei finanziamenti nei distretti produttivi.

"Stiamo valutando come procedere per la convocazione di un tavolo di coordinamento per la meccanica agricola che svolga funzioni di monitoraggio - ha spiegato Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera - è comunque necessario che le risorse del piano siano impegnate in tempi rapidi e con efficienza".
 

I nove punti del documento

I nove punti in sintesi:
  • Potenziare l'intervento pubblico. Le imprese esprimono buona propensione all'investimento in tecnologie di nuova generazione, ma la crisi dei redditi agricoli e i limiti strutturali delle imprese agricole non facilitano la traduzione del sentiment in fatti. Occorre un deciso intervento pubblico che scongiuri lo stallo dello sviluppo tecnologico nel settore agricolo.
  • Aumentare le risorse finanziarie. La meccanizzazione necessita di risorse cospicue, nel Pnrr è presente una sola voce per il suo sostegno - missione 2, capitolo 2.3 - con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro in sei anni. Non è indicata la quota dedicata al rinnovo del parco macchine. Tale dotazione si prospetta essere ampiamente al di sotto delle necessità, la federazione chiede venga riconsiderata.
  • Ampliare l'ambito d'intervento. Solo una meccanizzazione pensata come fondamentale in tutte le attività, e non solo in quelle tradizionali, può sostenere il processo di transizione ecologica allineando l'Italia agli obiettivi del Green deal. La richiesta è una valutazione più ampia e allargata a capitoli del Pnrr relativi agli interventi sul territorio, alle comunità verdi, alle economie isolane, alle energie rinnovabili. Si ribadisce la necessità di sbloccare il decreto Fer II in ambito bioenergetico.
  • Cumulabilità delle risorse. La federazione auspica che i fondi Pnrr siano risorse aggiuntive a quelle esistenti e che siano cumulabili per un effetto sinergico e un ammontare consistente. A tal fine chiede un monitoraggio complessivo e sistematico delle risorse con criteri di assegnazione semplificati.
  • Monitoraggio delle fasi attuative. La prospettiva di assegnazione dei fondi Pnrr, lunga e impegnativa, fa emergere la necessità della creazione di un tavolo di coordinamento interministeriale sulla meccanizzazione che preveda anche il monitoraggio sull'andamento dei finanziamenti.
  • Nuovi protocolli per il digitale. FederUnacoma si appresta a redigere un documento per le applicazioni elettroniche avanzate, da condividere con il ministero della Transizione digitale, per definire i requisiti relativi alle macchine Isobus e a quelle cosiddette "semplici". Si suggerisce un obbligo legislativo per perseguire obiettivi di agricoltura di precisione con sistemi tecnologici adeguati, affiancato dalla necessaria istituzione di percorsi formativi all'uso delle tecnologie digitali.
  • La ricerca per il settore. Rapida definizione di un programma di ricerca per il settore. La federazione si impegna ad una ricognizione delle fonti di finanziamento specifiche e plurisettoriali, oltre a realizzare una mappa di contatti con il mondo universitario e la ricerca, soggetti pubblici e privati. L'impegno è anche di collegamento tra ricerca e case costruttrici, ad esempio attraverso i dottorati di ricerca.
  • Adeguamento del sistema formativo. Adeguamento del sistema dell'istruzione e formazione all'impiego di tecnologie sempre più avanzate in agricoltura attraverso sinergie tra imprese e istituzioni scolastiche e formative. Da affiancare, programmi di aggiornamento per il personale tecnico.
  • Nuovo impegno per la divulgazione. La federazione intende investire in attività informative di sportello e divulgative per diffondere la conoscenza delle tecnologie disponibili. Solo così sarà possibile generare un know how specifico sulle nuove tecnologie.