L'80% delle produzioni agroalimentari esportate dall'Italia deriva da agricoltura irrigua, un dato che, considerato il cambiamento climatico in corso e i periodi prolungati di siccità sempre più frequenti, spaventa. A fornirlo è stato il direttore del Canale emiliano romagnolo, Paolo Mannini, durante l'ultima edizione di Watec Italy, a Cremona.

Guardando all'Emilia Romagna, c'è un altro dato che dovrebbe far riflettere: "Negli ultimi venti anni - ha detto proprio Mannini - c'è stato un incremento delle necessità irrigue del 25% a causa dell'aumento dell'evapotraspirazione. L'irrigazione è assolutamente imprescindibile, soprattutto se si pensa che la popolazione mondiale aumenta". Il Cer, il più lungo canale irriguo d'Italia, è nel pieno dei festeggiamenti dei sessanta anni dell'attività di sperimentazione e ricerca e da anni ormai si sta concentrando sull'irrigazione di precisione. Da poco si è concluso il progetto 'Aladin' mentre, proprio nel 2019, è stato presentato un nuovo progetto: 'Positive'.

L'idea è che l'irrigazione a rateo variabile possa un giorno essere alla portata di tutti, utilizzando anche 'Irriframe', servizio di assistenza tecnica del Cer basato sul bilancio idrico delle colture per dare agli agricoltori un consiglio irriguo su misura. 'Irriframe', secondo dati 2018, copre il 65% della superficie irrigua italiana ed è a disposizione degli utenti attraverso i Ccnsorzi di bonifica che hanno aderito (68 in sedici regioni). "Con la conoscenza dei diversi sistemi irrigui e con quella della fisiologia di ogni pianta, siamo in grado di dare agli agricoltori indicazioni precise su come usare correttamente l'acqua", ha detto ancora il direttore del Cer.

Con 'Aladin', progetto concluso nel 2018, sono state sviluppate soluzioni sensoristiche a pieno campo per il monitoraggio dello stress idrico delle colture, attraverso droni, satellite e sensori di prossimità, sono state prodotte mappe georeferenziate e create interfacce per l'assistenza irrigua attraverso 'Irrinet', servizio operativo in Emilia Romagna dal quale poi è nato, a livello nazionale 'Irriframe'. Sarà 'Irrinet' a calcolare la ricetta irrigua da inviare poi a macchinari intelligenti in grado di dosare l'acqua in maniera differenziata nel campo.

'Positive', il nuovo progetto a cui il Cer partecipa, che coinvolge diversi centri per l'innovazione, istituzioni pubbliche e aziende private, è appena partito. Punta alla creazione di una infrastruttura informatica che renda disponibile, per l'intera superficie coltivata della Regione Emilia Romagna, irrigazione e fertirrigazione di precisione. Saranno creati, nell'ambito del progetto, protocolli perché il consiglio irriguo specifico di un determinato campo e a rateo variabile, possa interfacciarsi con macchine per l'irrigazione di precisione.

E l'agricoltore? Che contributo dovrà dare a livello pratico? "Noi immaginiamo che non possa essere l'agricoltore a utilizzare il software. L'idea è che, all'interno del nostro sistema esperto, 'Irriframe', venga data la possibilità di avere i dati pronti da utilizzare, direttamente da satellite. L'agricoltore dovrà avere un sistema irriguo innovativo che sia in grado di dosare l'acqua punto per punto, in base ai dati che arrivano dal campo", ha concluso Mannini al microfono di AgroNotizie.
 


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