Il pero (Pyrus communis L.), albero da frutto appartenente alle Rosaceae-Pomoideae, ha una risposta molto positiva all'irrigazione purché questa sia effettuata in quantità bilanciate e sia fornita in corrispondenza di precise fasi fenologiche.
In Italia è coltura fruttifera di grande interesse sia per la superficie che ricopre (circa 39.000 ha) che per l'interesse commerciale che riveste con una campagna di raccolta che va da giugno ad ottobre. La regione italiana di riferimento è l'Emilia Romagna seguita da Veneto, Sicilia e Piemonte.
La pianta ben si adatta alle diverse forme di allevamento la cui evoluzione è passata da forme in volume, come il vaso, alla palmetta (sesto 3,5 x 2 m), anticipata e irregolare, al fusetto (sesto 4 x 1 m), quindi un asse principale con branchette di sfruttamento. Utilizzando il cordone verticale e la forma a V si possono raggiungere densità di circa 4.000-5.000 piante/ha.
L'intensificazione colturale, con il conseguente incremento della competizione radicale per acqua e nutrienti, ha esaltato nel tempo l'effetto positivo dell'irrigazione e della fertirrigazione. L'irrigazione nel pero è fondamentale, ma bisogna evitare le elevate disponibilità idriche durante l'intensa crescita vegetativa e in post-raccolta. La maggiore attenzione alla carenza idrica va riposta in pre e post fioritura cui seguono, normalmente, fenomeni di stress idrico. Va ricordato che le condizioni di carenza sono di norma gestibili dalla pianta, mentre gli stress prolungati possono procurare dei danni fisiologici a scapito della produttività e della qualità dei frutti.
Le tecniche irrigue maggiormente utilizzate sono la microirrigazione a goccia e la microaspersione. I più moderni impianti con sesti superintensivi sono attualmente gestiti con irrigazione a goccia mediante ali gocciolanti poste su filo della spalliera di sostegno. L'ala gocciolante consigliata per tale applicazione è l'Uniram, un'ala gocciolante appositamente studiata per la frutticoltura e per lavorare in pieno campo, uno dei prodotti di eccellenza Netafim, applicata con successo da molti anni. La caratteristica principale dell'Uniram è il sistema di compensazione della pressione al fine di fornire, ad ogni gocciolatore, la medesima portata. Questo sistema - detto autocompensante - permette di mantenere l'uniformità di distribuzione lungo la fila con pressione variabile tra 0,5 e 4 bar.
La distanza tra i gocciolatori e la portata del gocciolatore sono scelti in funzione delle caratteristiche del terreno e del sesto d'impianto e decisi in base alle esigenze dell'azienda agricola. Il risultato è l'altissima uniformità di distribuzione dell'acqua che, nel caso di fertirrigazione, significa anche uniformità di nutrienti, forniti in maniera omogenea ed alla concentrazione ottimale. I risultati ottenuti confermano che la tecnica a goccia ad alta uniformità con fertirrigazione è ottimale per la coltura del pero e delle altre pomacee.
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La coltura del pero è stata, ed è, al centro di numerosi studi sulla risposta produttiva al variare delle condizioni di disponibilità idrica e nutrizionale. Numerose esperienze ci permettono di affermare che il pero è addirittura in grado di essere gestito con irrigazioni in deficit idrico controllato. Questa tecnica consiste nel non soddisfare appieno i fabbisogni della pianta, imponendole un regime idrico minimo per completare il ciclo produttivo. Si tratta di un criterio innovativo di gestione dell'acqua, che permette di ottimizzare questa preziosa risorsa ottenendo migliori produzioni.
Gli studi condotti già alla fine degli anni '90 dal CER (Consorzio di bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo) da Anconelli e Genovesi hanno evidenziato come il pero sia in grado di rispondere positivamente ai diversi regimi irrigui. Nello specifico, la tecnica dello Stress Idrico Controllato (RDI: regulated deficit irrigation) applicata al pero consiste nella somministrazione limitata di acqua durante la fase di lenta crescita del frutto e di rapido allungamento dei germogli, in abbinamento alla piena irrigazione durante le fasi di rapido sviluppo del frutto. Questa tecnica, messa a punto negli ambienti aridi e oggi applicata con successo su vite e olivo, risulta un ottimo strumento di gestione dell'acqua e di controllo dell'eccesso di vigore vegetativo (a cui è soggetto il pero), senza provocare perdite di pezzatura o di produzione.
I risultati ottenuti indicano che l'irrigazione, se condotta secondo un'oculata e intelligente gestione, è capace di incrementare notevolmente la resa e la PLV (produzione lorda vendibile) del pero. La tecnica di gestione dell'irrigazione in RDI è capace di regolare l'equilibrio vegeto-riproduttivo degli alberi a favore della resa e della pezzatura dei frutti, con un positivo risparmio idrico. La piena restituzione dei consumi idrici per tutta la durata del ciclo colturale, compresa la fase di post-raccolta, porta alla massima pezzatura, ma determina un minor numero di frutti sulla pianta come conseguenza dell'eccessivo rigoglio vegetativo e della ridotta fioritura. Questa tecnica potrebbe essere applicata laddove la risorsa idrica fosse limitata o molto costosa, indispensabile è quindi poter fornire a tutte le piante la medesima, seppur contenuta, quantità d'acqua in accordo alle caratteristiche tecniche dei sistemi a goccia auto compensanti già esposti.
Grazie alla lunga esperienza, Netafim è in grado di interpretare le diverse esigenze colturali, applicando al meglio la gamma di prodotti disponibile al fine di creare sistemi irrigui efficaci nell'ottenere precisi obiettivi produttivi e di reddito per l'azienda agricola.
A cura di Alberto Puggioni - Netafim Italia Srl
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Fonte: Netafim