“Gli incentivi statali non possono essere soltanto uno strumento per ‘sostenere’ il mercato ma devono essere anche un investimento produttivo. Non so quanto i consumatori abbiano bisogno di acquistare automobili, scooter e lavatrici, ma so quanto gli agricoltori e i contoterzisti avrebbero bisogno di macchine e attrezzature per lavorare la terra e vedo che il Governo non sembra curarsene”. Così Massimo Goldoni, presidente dell’Unacoma commenta il provvedimento per la rottamazione che sarà portato al Consiglio dei ministri e che non prevede incentivi per l’acquisto di macchine e attrezzature per l’agricoltura. “L’Italia - spiega Goldoni - ha un parco tra i più vecchi d’Europa, con un’età media delle macchine di oltre vent’anni, e questo nuoce alla produttività del settore, oltre che alla sicurezza degli operatori e alla compatibilità ambientale delle lavorazioni”. La crisi del mercato delle macchine agricole, che si protrae da tre anni e che ha visto tra la fine del 2008 e l’inizio di quest’anno un crollo degli ordini intorno al 35%, ha riflessi pesanti, oltre che sulla produttività del settore primario, sulla tenuta delle industrie della meccanizzazione, uno dei comparti d’eccellenza del made in Italy, sistematicamente escluso dagli ultimi provvedimenti governativi. In passato, solo due volte il settore ha beneficiato di incentivi per lo svecchiamento del parco, nel biennio 1998/1999 e nel biennio 2001/2002, con finanziamenti modesti, pari a 50 milioni di euro la prima volta e 46 milioni la seconda volta, pienamente utilizzati da agricoltori e contoterzisti bisognosi di rinnovare i mezzi meccanici. L’industria delle macchine per l’agricoltura, il giardinaggio e il movimento terra conta in Italia oltre 3.000 aziende, impiega tra dipendenti diretti e indotto oltre 90 mila lavoratori ed esprime un fatturato annuo superiore ai 13 miliardi di euro. Con il 70% di produzione esportata, questo settore contribuisce al saldo attivo della bilancia commerciale nazionale.
“Spesso il mondo politico agisce in modo contraddittorio nei nostri confronti – dice Goldonisi ricorda della meccanizzazione quando occorre mostrare le eccellenze del sistema produttivo nazionale, e se ne dimentica quando si tratta di dare un sostegno concreto, e di affrontare i problemi economici nell’ottica non solo della spinta immediata ai consumi ma della valorizzazione di filiere strategiche”. L’emergenza riguarda anche il settore delle macchine per il movimento terra, rappresentate nell’ambito di Unacoma dall’associazione Comamoter, che registrano negli ultimi mesi del 2008 cali di vendite intorno al 40% a causa della crisi globale che ha coinvolto il settore delle costruzioni.